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COVID, SUPER-GREEN PASS DI NATALE. Dopo una giornata di incontri e (a quanto filtrava dalle direzioni di partito) scontri, è stato approvato dal Consiglio dei ministri il decreto che introduce il cosiddetto super green pass, ossia un pacchetto di restrizioni anti-Covid mirato soprattutto ai non vaccinati. Le norme, che saranno in vigore dal 6 dicembre al 15 gennaio, riprendono il sistema G2 tedesco e saranno valide anche in zona bianca. Le ha illustrate il premier Draghi in una conferenza stampa con il ministro Speranza. Vi daremo conto del dettaglio delle decisioni sul Fatto di domani. Chi non è vaccinato, o non è guarito dal Covid, non potrà più accedere a ristoranti, hotel, cinema, stadi e altri luoghi pubblici, e la possibilità di ottenere il green pass tramite tampone resterà in vigore solo per andare al lavoro. E il certificato verde sarà obbligatorio anche sui treni regionali e interregionali. Il decreto è stato approvato all’unanimità, superando quindi la spaccatura della Lega, che era molto perplessa per l’introduzione del super green pass in zona bianca, ma alla fine si è adeguata. I contagi registrati oggi sono più di 12.400, e i morti 85. L’altro tema caldo è quello della vaccinazione pediatrica, tra 5 e 11 anni. Oggi il presidente dell’Aifa, Giorgio Palù, aveva detto che si sarebbe potuto cominciare a vaccinare già da lunedì, visto che l’Ema, l’Agenzia europea del farmaco, si pronuncerà sull’argomento domani e probabilmente darà il via libera. Di ufficiale non c’è ancora nulla, ma dal governo al momento escludono di introdurre l’obbligo. Quanto alle terze dosi, il sottosegretario alla Salute Sileri oggi ha anticipato che verranno progressivamente aperte a tutte le fasce d’età, come c’era da aspettarsi. Anche nel resto d’Europa sono scattati piani d’emergenza per contenere il virus in tempo per Natale: in Francia parte l’operazione Salviamo le feste, per esempio.
TUTTI ZITTI SU ITA. E IN EUROPA RIVOGLIONO L’AUSTERITÀ. Dopo il nostro scoop di oggi che ha rivelato un audio in cui il presidente della nuova compagnia aerea nata dalle ceneri di Alitalia dice di voler licenziare i dipendenti “sindacalizzati”, l’unica notizia di giornata riportata sugli altri media è che il Papa ha scelto Ita per il suo prossimo viaggio a Cipro. Nessun commento dai sindacati, e niente sulle altre testate nazionali. Sul Fatto di domani vedremo il motivo di questo silenzio così unanime. Nel frattempo, cattive notizie dall’Europa. È arrivato stamattina il giudizio della Commissione europea sul documento programmatico di bilancio, ovvero la bozza di manovra inviata a Bruxelles per valutazione. Ci sarebbero “squilibri macroeconomici eccessivi”, dicono i commissari, cioè si fa troppo debito pubblico, e soprattutto non si chiarisce come si intende ridurlo in futuro. Il sottotesto è che l’austerità di bilancio, accantonata con il Covid, in realtà è ancora viva e vegeta e qualcuno vuole già farla tornare.
IL PD VUOLE AFFOSSARE LA SEVERINO. È stato depositato ieri, sia al Senato sia alla Camera, un ddl per modificare la legge Severino sulle responsabilità degli amministratori locali. Il testo è firmato da autorevoli parlamentari del Pd, tra cui Dario Parrini e Anna Rossomando. La proposta vuole cancellare la sospensione automatica degli amministratori locali che riportano condanne non definitive, a meno che non siano inquisiti per corruzione, concussione e reati di mafia. È una mossa che di fatto depotenzia la norma Severino, e che arriva a pochi giorni dalla pubblicazione delle motivazioni della sentenza sull’ex sindaco di Lodi Uggetti, che ha fatto riparlare del caso. Uggetti, come anche il sindaco di Reggio Calabria Falcomatà, se fosse approvato il disegno di legge non avrebbe dovuto lasciare l’incarico. Sul Fatto di domani vedremo nel dettaglio cosa contiene la misura e tutti quelli che l’avrebbero fatta franca.
IL RENZI-SHOW IN SENATO SULL’IMMUNITÀ. “Oggi saremo in Giunta al Senato, per mostrare le reiterate violazioni della Costituzione effettuate dall’ufficio del Pubblico Ministero di Firenze”. Così scriveva stamattina Matteo Renzi nella sua newsletter personale, tornato di fresco da Dubai. Il leader di Italia Viva ha cominciato alle 17 per essere ascoltato dalla Giunta delle autorizzazioni del senato, che deve decidere se concedergli l’immunità parlamentare nell’ambito dell’inchiesta sulla Fondazione Open che lo vede indagato per concorso in finanziamento illecito. Sul Fatto di domani il nostro fact-checking delle dichiarazioni di Renzi.
SPECIALE 25 NOVEMBRE E L’IMPEGNO DELLA FONDAZIONE DEL FATTO. Per la Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, FQ Extra propone un approfondimento – da leggere, guardare e ascoltare – sui temi della violenza di genere. Tra i contenuti del nostro speciale, un’inchiesta sulle lacune nella formazione di forze dell’ordine e magistrati, in cui raccontiamo quelle volte in cui le donne si sentono dire di tornare a casa e non denunciare. O ancora, un reportage video sull’associazione nazionale Maschile Plurale, che riunisce in tutta Italia uomini pronti a interrogarsi sul modello patriarcale e mettere in discussione la loro identità e i gesti quotidiani. E poi gli altri articoli del nostro inserto settimanale A parole nostre, da ricevere come newsletter o ascoltare in podcast. Sul giornale di domani presentiamo anche i primi risultati raggiunti dalla Fondazione Il Fatto Quotidiano, che sostiene le donne vittime di violenza con la onlus Trama di terre.
LE ALTRE NOTIZIE CHE TROVERETE
Indagati Centemero, Bonifazi e De Vito. Il tesoriere della Lega, Giulio Centemero, e il senatore di Italia Viva, Francesco Bonifazi, sono stati rinviati a giudizio a Roma nell’ambito dell’inchiesta sul nuovo stadio della Roma. I due sono accusati, tra l’altro, di finanziamento illecito ricevuto dall’imprenditore Luca Parnasi. Il processo è fissato il prossimo 21 dicembre. A giudizio anche l’ex presidente dell’assemblea capitolina Marcello De Vito.
Gli ultimi giorni di Epstein. Il New York Times ha ottenuto appunti e documenti del miliardario morto in carcere, che mettono in dubbio la ricostruzione del suo suicidio.
Germania, trovata l’intesa sul governo “semaforo”. Socialdemocratici, Liberali e Verdi hanno trovato un accordo per far partire un governo guidato da Olaf Scholz. Si chiude l’era Merkel.
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