Gli iscritti 5Stelle votano sul 2 per mille: la mini- quota di imposte che i contribuenti scelgono di destinare a un partito. Finora il M5S si era autoescluso perché anche quello è un finanziamento pubblico, sia pur indiretto. Ma l’anno scorso, agli Stati generali (Conte era premier, non leader), decise di rompere il tabù, insieme a quello più importante dei due mandati (almeno per gli amministratori locali, vedi Raggi). È giusto che cada anche quello del 2 per mille? Secondo noi, sì.
1) Quando Grillo e Casaleggio sr. dettarono la regola, i partiti arraffavano 200 milioni l’anno (1 miliardo a legislatura), aggirando il referendum sul finanziamento pubblico col trucco dei “rimborsi elettorali” (per campagne che costavano un quarto). Poi, grazie alla spinta del M5S, nel 2013 il governo Letta rimpiazzò quello sconcio con i più sobri fondi indiretti, fra cui il 2 x 1000 (lo Stato stanzia 25 milioni l’anno, ma ne spende solo 15 perché pochi contribuenti barrano la casella).
2) Il 2 x 1000 incoraggia i partiti a mantenere un legame con gli elettori, unici arbitri del loro finanziamento: premiano chi fa buona politica, puniscono chi fa cattiva politica.
3) In questo clima di restaurazione (vitalizi, immunità e bavagli vari), si vuole tornare ai finanziamenti diretti, con la scusa che sennò i partiti rubano (ma nell’èra Tangentopoli il finanziamento pubblico c’era, eppure si rubava più di oggi): meglio quello indiretto, modico, volontario e meritocratico, che un nuovo assalto alla diligenza.
4) Le regole interne sono al servizio del partito, non viceversa. Alcune di quelle pentastellate, all’inizio, hanno portato al successo un movimento che non solo non rubava, ma predicava e praticava una politica sobria. Ora sono diventate un handicap, anzi un boomerang, nella politica “sangue e merda” che trasforma i virtuosi in fessi. Se un eletto 5S non può aspirare al terzo mandato, deve restituire parte dello stipendio e non può accedere a fondi pubblici, è più facile per gli altri partiti comprarselo promettendogli terzo mandato, stipendio pieno e fondi pubblici. Così il partito più virtuoso non solo ha tutti contro, ma li combatte con le mani legate dietro la schiena.
5) La soluzione non è buttare le pratiche virtuose, ma aggiornarle all’esperienza attuale. Il 5Stelle perdono quasi tutte le elezioni intermedie perché non sono organizzati sui territori: per esserlo necessitano di risorse e, non avendo (per loro fortuna) grandi gruppi alle spalle, il modo più decente per reperirle è il 2 x 1000: mantenendo l’obbligo di donare ai bisognosi parte degli stipendi e derogando al limite dei due mandati per i parlamentari che lo meritano (purchè lo decidano gl’iscritti). Ciò che nel 2009 appariva un tradimento oggi si chiama crescita.