Ormai, in questo paese di pazzi, basta un nonnulla per essere iscritti ai No Vax pur avendo in corpo tutti i vaccini su piazza. Ma vale la pena di correre il rischio, quando sono in gioco valori un po’ più importanti e durevoli di una puntura: il diritto di manifestare liberamente il pensiero e il diritto-dovere a un’informazione senza autorizzazioni né censure. Va di moda, fra le grandi firme, teorizzare e addirittura vantare il bavaglio ai No Vax, categoria mefistofelica che inzeppa in un unico girone infernale anche chi critica il Green pass per lavorare e obietta sul vaccino ai bambini. Viene il dubbio che questi insigni colleghi, fra cui due direttori di tg (ma la Maggioni non intervistò quel gentiluomo di Assad?), si siano scordati le basi del nostro sporco mestiere. Che non è un collegio per educande né un catechismo delle virtù, ma il racconto del mondo così com’è, non come dovrebbe essere. Il cronista parla con tutti, coi santi e coi diavoli (molto più divertenti), poi scrive tutto. Nel 1923 Giulio De Benedetti, sulla Gazzetta del Popolo, intervistò il 34enne Adolf Hitler, che gli anticipò il suo folle programma: “purezza della razza, abolire la democrazia, distruggere socialisti ed ebrei”. Gli pose tutte le domande e, se qualcuno avesse letto le risposte, anni dopo si sarebbe risparmiato tanti tartufeschi stupori. Montanelli intervistò, fra gli altri, il dittatore Francisco Franco e il capomafia Calogero Vizzini. La Fallaci l’ayatollah Khomeini e Gheddafi. Biagi lo stesso Gheddafi, Sindona, Liggio, Buscetta e il terrorista nero Delle Chiaie. Pansa il principe golpista Borghese. Joe Marrazzo i boss Piromalli e Cutolo. Zavoli e la Rossanda i brigatisti rossi.
Quindi si può, anzi si deve intervistare chiunque, specie per scandagliare i meandri del Male. L’abbiamo sempre sostenuto, difendendo la Leosini per le interviste “maledette” ad assassini di ogni risma, e la Lucarelli per il colloquio con Ciontoli sul delitto Vannini. Abbiamo dato ragione pur a Vespa, attaccato per un raro lampo di servizio pubblico con l’intervista a Riina jr.. E citiamo questi fior di criminali non per equipararli ai No Vax, che non violano alcuna legge finché i vaccini sono facoltativi. Ma per ricordare ai “No Vox” che, togliendo la voce ai No Vax, non diventano più buoni: rendono solo un pessimo servizio ai cittadini, chiudendo occhi e orecchi su un fenomeno mondiale di milioni di persone. Il fatto che sia un fenomeno negativo, per i danni che arreca alla salute (anzitutto di chi ne fa parte), non giustifica il silenziatore, anzi deve moltiplicare inchieste, interviste e curiosità. Per capire dove sbagliano i No Vax, ma anche i Sì Vax che non riescono a convincerli. O s’illudono di farlo fingendo che non esistano.