Il Fatto di domani. Sciopero generale, lo strappo di Cgil e Uil. Parla Fabrizio Barca. Che succede se Draghi va al Quirinale? Zaki è fuori dal carcere, ma non ancora assolto

Di FQ EXTRA
7 Dicembre 2021

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MANOVRA, LO STRAPPO DI LANDINI: “C’È RIPRESA, MA PER CHI?”. La risposta del governo alla convocazione dello sciopero generale da parte di Cgil e Uil per il prossimo 16 dicembre è stato lo “stupore”. Non solo quello che il premier Draghi ha comunicato ai giornali mainstream, che oggi titolano tutti allo stesso modo. Ma anche quello del ministro del Lavoro Orlando, che stamattina in un’intervento in radio ha detto: “Non mi sfuggiva che il sindacato avesse dei dubbi, ma ho letto le motivazioni e francamente non posso nascondere una certa sorpresa”. La linea dell’esecutivo è che la manovra di bilancio rafforza le garanzie per i lavoratori e aumenta le risorse sul fronte del sociale. Tesi che i sindacati contestano. “La manovra è espansiva e c’è ripresa, ma per chi?”, ha detto Maurizio Landini nella conferenza stampa convocata per presentare la piattaforma dello sciopero. “È una risposta al disagio sociale che abbiamo incontrato”, ha dichiarato il segretario Uil Bombardieri. C’è anche una questione di metodo: “Serviva un confronto vero”, dicono Cgil e Uil, invece il governo ha incontrato i sindacati solo per illustrare le decisioni a cose fatte. Lo strappo sembra aver congelato anche il tavolo sulla riforma “a lungo termine” delle pensioni, promesso alle parti sociali e che avrebbe dovuto tenersi entro la settimana prossima: al momento non risulta in agenda (ufficialmente per troppo carico di lavoro dell’esecutivo sul Pnrr). Sul Fatto di domani, oltre a raccontare le trattative politiche in corso, parliamo di equità, disuguaglianza e scelte economiche del governo con l’economista, coordinatore del Forum Disuguaglianze Fabrizio Barca.

CHE SUCCEDE SE DRAGHI VA AL QUIRINALE? Dopo il no di Giuseppe Conte alla candidatura alle elezioni suppletive per la Camera, i partiti hanno ripreso il dibattito sull’elezione del capo dello Stato. La mossa di Letta di proporre Conte per un seggio in Parlamento è stata interpretata non solo come un modo per rinsaldare la coalizione giallorosa, ma anche per accelerare sulle elezioni anticipate. Scenario collegato all’ipotesi di eleggere al Colle l’attuale premier. Come abbiamo raccontato sul Fatto, Draghi non ha sciolto ancora le riserve, e parte delle forze politiche spinge per il trasloco di Palazzo. Sarebbe la prima volta nella storia della Repubblica. Sul giornale di domani vedremo qual è il contesto costituzionale in cui potrebbe accadere il trasloco di Draghi al Quirinale, con un’intervista al costituzionalista Gaetano Azzariti. Quanto a Berlusconi, la campagna contro la sua elezione al Quirinale ha raggiunto quasi 160 mila firme. Domani sul giornale pubblichiamo un’altra puntata della “Storia di B.” di Marco Travaglio: il racconto è anche un podcast, disponibile anche ai non abbonati, nella sezione Extra. Intanto, stasera a Milano, la platea di personalità riunite per la prima della Scala ha accolto il presidente Mattarella con un’ovazione durata vari minuti e qualcuno ha gridato “bis”.

PATRICK ZAKI FUORI DAL CARCERE (IN ATTESA DI PROCESSO). Sarà scarcerato, anche se non è stato assolto dalle accuse lo studente egiziano detenuto da 22 mesi in una prigione in attesa di un processo con l’accusa di diffusione di notizie false per aver pubblicato un articolo di denuncia della discriminazione della minoranza copta da parte del regime di Abdel Fattah al-Sisi. Dal carcere duro di Mansura, dove si trovava, verrà trasferito al Cairo. Il governo italiano ha comunicato la sua soddisfazione: “il primo obiettivo è raggiunto”, ha scritto il ministro degli Esteri Luigi Di Maio. “Adesso continuiamo a lavorare silenziosamente, con costanza e impegno”. Soddisfazione da Palazzo Chigi. Amnesty Italia, che da sempre porta avanti una campagna per chiederne il rilascio, dice di sperare che sia il “primo passo verso l’assoluzione”. La prossima udienza è fissata il primo febbraio, e fino ad allora Zaki non ha l’obbligo di firma (secondo le informazioni comunicate dai suoi avvocati). In serata il suo avvocato ha detto che Zaki potrebbe essere in grado di tornare a Bologna per riprendere i suoi studi post-laurea, “a meno che non venga emesso un divieto di viaggio nei suoi confronti”.

COVID IN CRESCITA IN ITALIA, NUOVI CASI DI OMICRON. I casi di variante Omicron in Italia sono diventati 11, diffusi tra Calabria, Campania, Sardegna, Veneto. Lo ha comunicato stamattina l’Istituto superiore di sanità, che riaccende anche l’allerta sull’espansione dell’epidemia di Covid nel Paese. Sono 15.756 i nuovi casi individuati nelle ultime 24 ore (ieri erano 9.503), il tasso di positività è al 2,3% e 99 i morti. Aumentano ancora i ricoveri, che sono ormai più di 6000, raddoppiati in un mese. Oggi a Bruxelles si è tenuto un vertice dei ministri della Salute dell’Unione, che hanno discusso di come armonizzare le misure restrittive alle frontiere negli Stati membri. Nel frattempo il Centro di controllo delle malattie ha avvisato che la combinazione di Omicron e delle festività “la situazione potrebbe passare veramente di male in peggio”.


LE ALTRE NOTIZIE CHE TROVERETE

Transizione nucleare. Il ministro della transizione ecologica Cingolani ha parlato ad Atreju, la convention di Fratelli d’Italia, insieme all’amministratore delegato di Eni Descalzi.

Ombre ucraine. Le tensioni tra Mosca e Kiev pesano sul primo faccia a faccia in videoconferenza tra il presidente Usa Joe Biden e il premier russo Putin. La Commissione europea ha già annunciato nuove sanzioni in caso di aggressione della Russia all’Ucraina.

La prima della Scala. È l’appuntamento sociale per eccellenza a Milano, quest’anno celebrato con misure di sicurezza inedite. Il nostro racconto della serata.

50 sfumature di Tinto Brass. La biografia del regista cult italiano è un concentrato di ironia, goliardia e, ovviamente, sesso.


DA FQ EXTRA

Musica live: la pandemia dei festival. Il rischioso business degli eventi dal vivo. Un video del Financial Times racconta come sopravvivono gestori e lavoratori: “Non è roba per deboli di cuore”.


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