Il Fatto di domani. Schiaffo dell’Authority a Cgil e Uil: “Lo sciopero viola le norme”. La risposta di Bombardieri. Green Pass: tanti controlli, ma è un colabrodo.

Di Il Fatto Quotidiano
9 Dicembre 2021

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COVID, I BUCHI DEL GREEN PASS. Il virus non si ferma. Il monitoraggio settimanale della Fondazione Gimbe rileva che i casi sono aumentati del 22,4%, i ricoveri del 16% (le intesive del 13%) i decessi del 12%. Peggiora anche il quadro europeo: la mappa del continente pubblicata dal Centro europeo per le malattie tende sempre più al rosso scuro, con il Nord Est italiano che figura in zona critica. E infatti sei territori, tra Regioni e Province autonome, hanno un tasso di occupazione dei reparti intensivi oltre la soglia per passare in zona gialla. Sono 12.527 i positivi ai test Covid individuati nelle ultime 24 ore e 79 i morti: meno di ieri, ma anche i tamponi sono scesi di 200 mila unità. Il tasso di positività schizza, infatti, dal 3% al 4%. E mentre le analisi su Omicron non sono ancora arrivate a una conclusione definitiva sulla pericolosità della variante (oggi l’Ema ha ripetuto che i dati non sono ancora sufficienti), la campagna vaccinale italiana accelera prevalentemente per le terze dosi. Figliuolo smentisce che ci siano problemi di scorte, ma è corsa a ordinare 2 milioni di dosi Pfizer addizionali (c’è anche un decreto con 1,8 miliardi in più per l’acquisto di vaccini). Il ministero dell’Interno ha pubblicato i dati sui controlli: 126 mila le persone monitorate ieri, giorno di festivo, e le sanzioni sono state 619. Undici persone sono state denunciate per aver violato la quarantena nonostante fossero positive al Covid. Ma in questi casi il green pass continua a funzionare, come ha documentato un servizio della trasmissione Non è l’arena andato in onda ieri sera. Il ministero, per bocca del sottosegretario alla Salute Sileri, fa sapere che si sono attivati per coprire eventuali falle del sistema: ma sul Fatto di domani vedremo che c’è molto di più.

SCIOPERO GENERALE, PER L’AUTHORITY VA POSTICIPATO. PARLA IL SEGRETARIO UIL. Il Garante degli scioperi ha detto che Cgil e Uil devono cambiare data per la mobilitazione generale proclamata il prossimo 16 dicembre, perché quella stabilita non rispetta il “periodo di franchigia” previsto per i servizi postali, ambientali e collettivi. Inoltre è troppo vicino ad una serie di altri scioperi di categoria già convocati (domani sciopera per esempio il personale scolastico di Cgil e Uil e altri sindacati autonomi). Così la Commissione di Garanzia dell’attuazione della legge sullo sciopero nei servizi pubblici essenziali ha chiesto a Cgil e Uil di riformulare la data entro cinque giorni. Un altro elemento di frizione per un’iniziativa che ha già diviso la politica (oggi pure il segretario Pd Letta si è detto “stupito” dallo sciopero generale convocato da Cgil e Uil). Sul Fatto di domani il nostro Gad Lerner intervista il leader della Uil Pierpaolo Bombardieri.

L’ANTITRUST ROVINA IL NATALE AD AMAZON. Il Garante nazionale della concorrenza ha sanzionato il colosso dell’e-commerce per abuso di posizione dominante. La maxi multa da 1,1 miliardi di euro riguarda le regole che la società fondata da Jeff Bezos impone ai rivenditori sul suo negozio online, fatte in modo da avvantaggiare i venditori che utilizzano i suoi servizi di logistica garantendo loro più visibilità rispetto a tutti gli altri venditori, a discapito dei fornitori di servizi logistici concorrenti. Il comportamento sanzionato viola il Trattato sul funzionamento dell’Unione europea, e da Bruxelles infatti la Commissione ha salutato la decisione come un buon esempio di coordinamento tra autorità italiane e comunitarie. La multinazionale multata, ovviamente, protesta. Sul Fatto di domani oltre a leggere nel dettaglio quali sono le pratiche scorrette denunciate dal Garante della concorrenza, analizzeremo l’ascesa del colosso dell’ecommerce nel settore della rivendita di beni online, che con le sue pratiche aggressive si sta mangiando il mercato, aiutato anche dalle nuove abitudini scaturite con la pandemia.

DA ATREJU AL QUIRINALE, L’ABBRACCIO DI LETTA A MELONI. Nonostante abbia spesso ripetuto che c’erano temi più urgenti da affrontare, oggi anche il segretario del Pd Enrico Letta alla fine si è schierato apertamente nella partita del Quirinale. “Meglio che il prossimo presidente della Repubblica venga eletto con una maggioranza larga”, ha detto Letta, spiegando che il vero spettro da evitare sono le elezioni anticipate. Per questo ha allargato il cerchio del dialogo fino a Giorgia Meloni. Del resto, stasera il segretario Pd è ospite di Atreju, la festa invernale di Fratelli d’Italia, e il tema dell’elezione del capo dello Stato non potrà non finire negli argomenti di discussione. Sul Fatto di domani vi daremo conto di quello che si sono detti i due leader. E poi continueremo a seguire le mosse di Berlusconi in parlamento: il leader di Forza Italia per ora è l’unico candidato che cerca attivamente voti tra i parlamentari (anche a costo di comprarli, come abbiamo raccontato oggi sul Fatto). Oggi il coordinatore di Forza Italia Antonio Tajani ha detto che i voti per eleggerlo in parlamento “si possono trovare”. Sul giornale di domani intervisteremo il senatore Gaetano Quagliariello, ex forzista ora aderente alla formazione Coraggio Italia. Da segnalare anche del Senatore dem Luigi Zanda, che oggi è riuscito a dire che B. “ha garantito il pluralismo televisivo”. Per ricordarci chi è (stato) davvero l’ex Cavaliere, proseguiamo a pubblicare la Storia di B., dedicata domani ai mesi successivi alla discesa in campo del 1994 (Storia di B. è anche un podcast gratuito disponibile su Extra).

CARTABIA E IL CANTIERE DELLA RIFORMA DEL CSM. Sempre ad Atreju, che è da giorni la kermesse della politica italiana, ieri è intervenuta la ministra della Giustizia Marta Cartabia, che ha parlato del suo progetto riforma del Csm. La ministra ha scelto di partire dal tema delle porte girevoli, che permette ai magistrati di entrare in politica e viceversa, prendendo spunto dal caso di Catello Maresca, ex pm candidato sindaco di Napoli di centrodestra, da pochi giorni rientrato in servizio come giudice di Corte d’Appello a Campobasso senza dimettersi dal Consiglio comunale. Su questo punto i partiti di maggioranza sono tutti d’accordo, ma la riforma prevede anche altre modifiche su cui la magistratura si è spaccata e una parte dei togati denuncia che le norme rafforzerebbero le correnti.


LE ALTRE NOTIZIE CHE TROVERETE

Ex Embraco, si licenzia. Il Tribunale fallimentare di Torino ha riaperto la procedura di licenziamento collettivo per tutti i lavoratori della ex Embraco.

I camalli di Cadice. Nella città portuale spagnola a nove giorni di sciopero generale, i lavoratori del settore navale e dell’auto sono stritolati dal costo della vita e dalla precarietà. Ma soprattutto si sentono abbandonati dal governo socialista di Sanchez.

Addio a Lina Wertmuller. La grande regista, prima in Italia ad essere candidata agli Oscar, è scomparsa a 93 anni. Domani il nostro ricordo. Nella sezione Extra del Fatto Quotidiano ricordiamo di quando Domenico De Masi, due anni e mezzo fa, sollecitò le istituzioni italiane a dare il giusto riconoscimento alla regista, ma non fu ascoltato.


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