MEGLIO DI SALVINI: RENZI AD ATREJU ALZA LA PALLA A MELONI. Dopo Salvini ieri, oggi ad Atreju è stato il giorno dell’altro Matteo. Alla convention di Fratelli d’Italia, il leader di Italia Viva ha partecipato stamattina a un dibattito sul presidenzialismo, cui prendevano parte anche Marcello Pera, Ignazio La Russa, Luciano Violante e Sabino Cassese. Renzi è stato accolto da Giorgia Meloni e ha ricambiato l’ospitalità con un assist politico, affermando che nella corsa al Quirinale questa volta lo scettro del “king maker” ce l’ha il centrodestra. “Oggi la destra ha dei numeri in maggioranza, da FdI a Forza Italia rappresenta il 45% dei grandi elettori. Il punto è se il centrodestra prende un’iniziativa insieme o no”. Chissà che questo “insieme” non nasconda il germe di un’intesa che arriva fino al suo partito, Italia Viva. Renzi non risponde invece sull’ipotesi del nome di Berlusconi al Quirinale. Ma probabilmente aveva fretta. Infatti, come abbiamo raccontato sul Fatto di oggi: è atteso negli Emirati Arabi Uniti dove deve partecipare all’ennesima conferenza d’élite (programma riservato ma costo del biglietto di 1300 dollari). Prosegue la nostra campagna per fermare l’elezione dell’ex Cavaliere al Colle (la petizione si può firmare su Change.org), mentre da oggi, oltre al podcast sulla Storia di B. firmata da Marco Travaglio, su FQ Extra è disponibile un nuovo podcast a cura di FQ Millennium: Amaro Quirinale, dove si raccontano le storie di quattro inquilini del Colle che hanno ecceduto il loro ruolo di arbitri super partes della Repubblica. Dopo scandali e scontri politici e giudiziari, tutti sono accomunati dall’aver dato le dimissioni in anticipo: Antonio Segni, Giovanni Leone, Francesco Cossiga e Giorgio Napolitano.
RIECCO IL DECRETO ANTI-DELOCALIZZAZIONI: PD E M5S SFIDANO LA DESTRA. La kermesse di Fratelli D’Italia è proseguita oggi pomeriggio con un incontro con il presidente di Confindustria Carlo Bonomi, che ieri ha attaccato i segretari di Cgil e la Uil dicendo che lo sciopero generale è sbagliato e crea un problema all’Italia (“non ha mai dovuto difendere il lavoro” ha replicato Landini). Sul Fatto di domani continueremo a parlare delle motivazioni dello sciopero e, soprattutto, della necessità del dialogo sociale con il sociologo Marco Revelli. Oltre alla manovra e al taglio del cuneo fiscale, l’altro tema caldo che agita il mondo del lavoro è quello dei licenziamenti. Nelle prossime due settimane al ministero dello Sviluppo economico si apriranno due tavoli piuttosto scottanti, quello sull’azienda fiorentina Gkn (il 15) e quello sulla Whirlpool (il 20). E a sinistra si torna a parlare del decreto anti-delocalizzazioni, che durante l’estate è stato depotenziato e inabissato per volontà della destra confindustriale. I leader di Pd e M5S hanno entrambi fatto appelli perché il parlamento riprenda a discuterne e lo approvi a breve, oggi la viceministra del Mise Annalisa Todde ha detto che presto sarà formulato un decreto. Il testo c’è, insomma, ma manca la volontà politica.
COVID, GLI OSPEDALI IN AFFANNO E LE RESPONSABILITÀ DELLE REGIONI. L’asticella non si abbassa e non è una buona notizia. Anche oggi i contagi sono 21 mila e 96 le vittime, con un tasso di positività al 3,7%. Sette Regioni ormai superano la soglia del 10% di occupazione delle terapie intensive, uno degli indicatori per il passaggio in zona gialla, ma secondo le proiezioni Veneto e Liguria rischiano addirittura il rosso da inizio gennaio. Come abbiamo raccontanto, i presidi sanitari sono in affanno e molti dei problemi dipendono dall’incapacità delle Regioni di spendere i fondi dedicati all’emergenza santiaria. Sul Fatto di domani ne parleremo con il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri, e poi faremo una ricognizione di come si stanno muovendo i vari territori. Sempre a proposito di vaccini, mentre alcune regioni hanno avviato le prenotazioni per le dosi pediatriche (che partono per tutti dal 16 dicembre), i primi risultati degli studi sulla variante Omicron, condotti in Gran Bretagna, sembrano confermare che la protezione dall’infezione si riduce sensibilmente dopo cinque mesi, ma migliora con la terza dose. Sul giornale di domani faremo chiarezza sulle diverse tipologie di preparato in commercio, considerando anche quelli in via di approvazione da parte delle autorità sanitarie, che arriveranno il prossimo anno, per vedere le differenze e capire se è opportuno scegliere il mix di vaccini.
MPS, LE OMBRE SULLA MORTE DI DAVID ROSSI. Da ieri si è tornato a parlare della morte del responsabile della comunicazione di Monte dei Paschi di Siena, precipitato dal suo ufficio nel marzo del 2013. Gli inquirenti della città toscana avevano concluso che si fosse trattato di un suicidio, ma ora, dopo 8 anni, la Commmissione parlamentare d’inchiesta sulla vicenda ha acquisito delle informazioni inedite che gettano ombre su quella ricostruzione. Giovedì scorso un ex comandante dei Carabinieri ha dichiarato, infatti, che la scena del crimine è stata “inquinata” dai pm che effettuarono il primo sopralluogo. I legali della famiglia oggi fanno sapere che hanno intenzione di chiedere la riapertura delle indagini. Sul Fatto di domani vedremo tutto quello che non torna nell’inchiesta.
LE ALTRE NOTIZIE CHE TROVERETE
Fact checking sui due Marò. Analizziamo le motivazioni dell’archiviazione disposta dalla procura di Roma nel caso dei due marinai accusati dell’omicidio di due pescatori al largo delle coste indiane, nel 2012.
Archivi coloniali. La Francia ha deciso di aprire i documenti militari e governativi sulla guerra d’Algeria.
Teresa Saponangelo. L’attrice tarantina cresciuta a napoli, tra i volti dell’ultimo film di Paolo Sorrentino È stata la mano di Dio, è la protagonista della nostra intervista della domenica.
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