Prima o poi, alla spicciolata, arrivano tutti. Dopo 10 mesi di anestesia totale sotto l’incantesimo dei Migliori, giornaloni ed espertoni scoprono ciò che il Fatto e pochi altri ripetono dall’estate: puntare solo sui vaccini è un errore; spaccare il Paese col Green Pass (anche in versione Super deluxe) è un boomerang perché il Covid si combatte tutti insieme, come nel primo anno; concentrarsi solo sulla caccia ai no-vax serve a nascondere il disarmo degli altri strumenti anti-contagio e ad abbassare la guardia dei vaccinati; pavoneggiarsi con la bugia dei primi della classe istiga gl’italiani a rilassarsi per lo scampato pericolo. Chi lo diceva passava per no-vax e vedovo di Conte. Ora persino al sito di Rep scappa il titolo “Il Green Pass non ferma i focolai” (subito corretto). E il Centro Ue prevenzione e controllo malattie (Ecdc) avverte che “la sola vaccinazione non consentirà di prevenire l’impatto” della variante Omicron. I vaccini restano importanti, ma non bastano: il contagio galoppa anche tra i vaccinati e la protezione cala. Urgono “azioni forti per ridurre la trasmissione e alleviare il peso sui sistemi sanitari” col “rapido ripristino e rafforzamento degli interventi non farmaceutici”: mascherine, igiene, distanze (vero Bianchi?), telelavoro (vero Brunetta?), capienze ridotte sui mezzi pubblici (vero Giovannini?), ventilazione dei locali.
Lo scrivono pure Giordano e Vespignani sul Corriere: “È scoraggiante la sostanziale inerzia del governo”, “l’Italia nelle ultime due settimane sembra… una bella addormentata… Non si fa nulla. E non si comunica alla popolazione nulla” (ieri Draghi ha, se possibile, ampliato quel nulla). Della terza dose si sa da maggio, ma siamo partiti a dicembre e “solo il 30% della fascia 60-69 anni ha ricevuto il richiamo, il 37% di quella 70-79 e il 62% degli over 80”. Misure decisive come “sequenziamenti, contact tracing, test nelle scuole le abbiamo trattate come fuori moda per concentrarci sulle intemperanze anti-vax”. Intanto Figliuolo si lodava, s’imbrodava, chiudeva un terzo degli hub vaccinali, sproloquiava di “immunità di gregge”. E ora fa la ruota su La Stampa che festeggia la “quarta luccicantissima stella sulla sua divisa”: quella del “super Comando operativo di vertice interforze” (“Covi”, fico eh?) “fortemente voluta da Draghi, ma anche dal Colle, che non ha mai fatto mistero della sua stima”. E il migliore dei Migliori, con 129 morti e 23mila infetti in 24 ore, che fa? Con un occhio al Colle, pensa di fermare Omicron alla frontiera con la quarantena per stranieri non vaccinati, come se non avessimo decine di migliaia di pendolari che fanno la spola con Svizzera, Francia e Austria. Se non ci fosse da piangere, verrebbe da ridere.