Il Fatto di domani. Covid, esplode la quarta ondata: 44.500 casi in un giorno. Sul Quirinale braccio di ferro tra Draghi e la sua maggioranza

Di FQ EXTRA
23 Dicembre 2021

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COVID, IN ITALIA 44.595 NUOVI CASI: OMICRON PRESTO MAGGIORITARIA. Il bollettino di oggi è dei peggiori. Sono 44.595 i nuovi casi di Covid registrati nelle ultime 24 ore, e 168 i morti. Il numero dei nuovi positivi non è mai stato così alto da inizio pandemia, per fortuna quello dei morti è ancora contenuto, seppur in continuo aumento. Numeri che avvicinano l’Italia ai record registrati nelle scorse settimane dai nostri vicini europei, e che indicano che il nostro Paese non solo non è stato risparmiato per nulla dalla quarta ondata, ma non ha più neanche molto vantaggio sul virus. Il record precedente risale al 13 novembre 2020, quando ci furono 40.900 casi e 550 decessi. L’Istituto superiore di sanità ha comunicato i dati sulla diffusione della variante Omicron in Italia. Lo studio è condotto a campione e si basa su una stima derivata dal sequenziamento di 2000 tamponi da 18 Regioni. Nella media nazionale la variante rappresenta circa il 28% dei casi di positività riscontrati oggi e “sarà presto maggioritaria”. La diffusione di Omicron varia molto sui territori, in Lombardia è per esempio già al 40%. La Regione risulta, ancora una volta, la più colpita dalla nuova ondata di Covid: i contagi ieri sono stati più di 10 mila, oggi superano i 12 mila. Il tracciamento è inceppato e i presidi sanitari sono in affanno, soprattutto a Milano, dove i contagi sono cresciuti del 135% in una settimana e da giorni si vedono code lunghissime fuori dalle farmacie per i tamponi. Vedremo perché la Lombardia è di nuovo in tilt. Sulla mappa europea della pandemia tutte le regioni del Nord Italia sono ormai in rosso scuro. Secondo il monitoraggio indipendente della Fondazione Gimbe in tutta Italia i casi di Covid sono cresciuti del 42,3% in 7 giorni, e i decessi del 33%, mentre i numeri forniti dall’Iss su Omicron sarebbero sottostimati. Mentre cresce la preoccupazione per la situazione sanitaria, è arrivata anche la stretta di Natale del governo. Le nuove norme sono state elaborate nella Cabina di regia stamattina e sono passate poi in Consiglio dei ministri oggi pomeriggio. Torna obbligatoria la mascherina all’aperto, e la Ffp2 in cinema, teatri, eventi sportivi e sui mezzi di trasporto pubblico. Fino al 31 gennaio saranno vietati i grandi eventi e sarà obbligatorio avere il super green pass (con vaccinazione) anche al bancone di bar e ristoranti. Dal 1 febbraio il green pass durerà solo 6 mesi, e la terza dose sarà anticipata a 4 mesi dalla seconda. Altre regole sono ancora in discussione. Sul Fatto di domani vedremo tutte le misure, ma proveremo anche a rispondere alla domanda se la nuova variante sia più o meno pericolosa della Delta: quattro studi, tra Sudafrica e Gran Bretagna, mostrano che è più contagiosa ma meno virulenta.

DRAGHI AL QUIRINALE E IL TEOREMA DELLA DOPPIA MAGGIORANZA TRA COLLE E CHIGI. Forse Draghi non se l’aspettava, visto il trionfo in cui l’hanno portato finora, ma la reazione dei partiti alla sua disponibilità a trasferirsi al Quirinale è stata gelida. A pesare sono soprattutto i timori per le elezioni anticipate, che nessun partito vuole, a parte Fratelli d’Italia che potrebbe uscire vincente dalle urne. Nella conferenza stampa di ieri il premier non ha soltanto tracciato abbastanza chiaramente la sua personale road map per il Colle (diventare Presidente della Repubblica e assicurare ai partiti la continuazione della legislatura con un successore che raccolga la stessa ampia maggioranza attuale), ma ha in qualche modo sfidato la sua stessa maggioranza, dicendo che lui è l’unico a poter mettere d’accordo tutti e garantire stabilità fino al 2023, e se le forze politiche non lo vogliono al Colle che trovino un’alternativa. E oggi i partiti, che un’alternativa non l’hanno ancora trovata, incassano e prendono tempo: ne riparliamo dal 10 gennaio, dicono quasi coordinandosi il leader della Lega, del Pd e di Italia Viva. La questione con cui dovranno confrontarsi nelle prossime settimane è quella della maggioranza. Draghi ha provato a legare con lo stesso filo quella dello scrutinio presidenziale e quella politica che sostiene il governo: deve essere la stessa, oppure il governo non tiene. Sul Fatto di domani vedremo che in politica, soprattutto quella dei partiti odierni, il teorema non funziona. Intanto, come sempre nelle crisi politiche, sui mercati del debito sale lo spread dei nostri titoli: da quando ha palesato la volontà di mollare la guida del Paese, l’effetto Draghi non funziona più molto.

BERLUSCONI NON SI RASSEGNA E SONDA GLI ALLEATI. Chi non si rassegna, lo sappiamo, è Berlusconi. Nella frattura che si è aperta tra il premier e i leader politici potrebbe ricavarsi un ruolo di protagonista. Anche il leader di Forza Italia si unisce al refrain che arriva dalle altre forze politiche e rimanda la decisione a gennaio (per non rovinarsi le feste). Però, all’annunciato vertice del centrodestra di oggi a Villa Grande a Roma (un pranzo tra leader di coalizione nella casa romana di B., dove c’erano Salvini, Meloni, Toti, Lupi). ancora una volta ha strappato una dichiarazione di “unità sui prossimi appuntamenti istituzionali”. Nel rispetto delle scelte fin qui compiute da ciascuna delle componenti, continua il comunicato finale fatto circolare dopo pranzo, ma nella consapevolezza di rappresentare la maggioranza degli italiani. Il peso di queste dichiarazioni sulle mosse dei partiti resta tutto da valutare. Ma Forza Italia, Lega e FdI sono consapevoli di avere i numeri in Parlamento per essere determinanti, se non nell’elezione del prossimo Capo dello Stato, almeno nell’orientare gli scrutini. Vedremo in che modo sul giornale di domani.

LA BATTAGLIA DEL SUPERBONUS EDILIZIO. Tra i temi più discussi della conferenza stampa di Mario Draghi ieri c’è stato il rinnovo del superbonus edilizio al 110%. La norma è stata il principale motivo di stallo delle trattative nella maggioranza per l’approvazione della legge di bilancio, ma alla fine il bonus è stato prorogato senza il limite Isee per le abitazioni unifamiliari (inizialmente a 25 mila euro), come chiedevano i 5 Stelle. Il premier ha preso nettamente le distanze dalla decisione, ieri, dicendo che è stata una scelta del Parlamento che lui non avrebbe fatto e citando a motivo della sua contrarietà una quantità di “frodi” riscontrate, che a sue dire sfiorano i 4 miliardi. In realtà l’Agenzia delle entrate poi ha precisato che la cifra si riferiva al totale delle truffe scovate su tutti i bonus governativi, non solo quello edilizio. Oggi, comunque, la Procura di Roma ha dato notizia di un sequestro da oltre 1 miliardo di euro di crediti da bonus edilizi. Resta aperta la questione di come interpretare gli effetti della misura, che secondo i suoi fautori ha stimolato la ripresa economica del Paese, ma secondo i critici (tra cui Draghi) ha creato delle “storture” sul mercato, come l’aumento dei prezzi dei materiali. Sul giornale di domani faremo un approfondimento su questa misura confrontando due diverse analisi. Intanto, al Senato è arrivato il maxi emendamento del governo sulla manovra di Bilancio, che sarà votato domani con la fiducia e arriverà blindatissimo alla Camera il 28 dicembre: la legge di Bilancio si può considerare già conclusa. Stamattina sul sito del Financial Times è apparso un articolo firmato congiuntamente da Draghi e il presidente francese Emmanuel Macron che lancia un programma di riforma del patto di stabilità, per ammorbidire le regole anche dopo che la crisi Covid sarà passata.


LE ALTRE NOTIZIE CHE TROVERETE

Depistaggio sul caso Cucchi. Nel processo in corso a Roma il pubblico ministero ha chiesto la condanna per tutti gli otto i carabinieri imputati nel processo sui presunti depistaggi seguiti alla morte di Stefano Cucchi.

Gli hacker di Kim. Se ne parla meno, ma l’esercito di pirati informatici al servizio della Corea del Nord è tra i più agguerriti al mondo.

Il Natale di Metilda. Nella vigilia del 25 dicembre 1821, viene arrestata una nobildonna. È amica di Foscolo e amante di Stendhal, ma soprattutto è accusata di carboneria. Una curiosa avventura in costume.


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