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GREEN PASS E VACCINI: MINISTRI IN ORDINE SPARSO, DRAGHI NON LI TIENE PIÙ. Più che una stretta è una resa dei conti, con conseguente, necessaria, mediazione. Il governo Draghi è arrivato all’appuntamento del Consiglio dei ministri di oggi spaccato e senza una chiara linea d’azione (anche perché ha scelto di non seguire le indicazioni degli esperti del comitato tecnico scientifico, lo abbiamo raccontato sul Fatto). A dimostrare la confusione ci sono i rimpalli tra le varie forze politiche prima e durante l’inizio delle riunioni (nel primo pomeriggio si è tenuta una cabina di regia, poi l’incontro con le regioni e in serata il Consiglio dei ministri, che rischia di slittare). Le questioni sul tavolo riguardano, si sa, l’estensione dell’obbligo vaccinale oppure di quello di super green pass al mondo del lavoro. Su nessuno dei due punti c’è accordo, e se ieri sembrava prevalente l’indirizzo di introdurre il certificato verde rafforzato per lavorare per tutti, stamattina si è capito che la ferma opposizione della Lega ha bloccato la misura. Parallelamente è tornata in auge l’ipotesi di introdurre l’obbligo di vaccinazione direttamente (ci siamo occupati del quadro giuridico e delle conseguenze legali di questa decisione sul giornale di oggi). Il Partito Democratico ha abbracciato infatti da qualche giorno la linea dell’obbligo generalizzato, chiesto anche dai sindacati confederali e da Confindustria, che non trova d’accordo il M5S e la Lega. Da Palazzo Chigi è filtrato nel pomeriggio una nuova ipotesi. Una sorta di punto di equilibrio che, però, dovrà passare al vaglio di tutti i ministri e potrebbe uscirne completamente stravolta alla fine. Draghi avrebbe proposto di introdurre l’obbligo del vaccino e l’obbligo di super green pass insieme, ma soltanto per gli over 50. In sintesi, chi ha più di cinquant’anni e non lavora dovrà obbligatoriamente fare il vaccino, chi lavora non avrà l’obbligo di vaccino ma quello di super green pass sia in azienda sia in altri luoghi come bar e parrucchieri. Che è lo stesso, a meno che non si sia guariti da pochi mesi. Insomma, c’è confusione sotto il cielo dei “Migliori”, e il Cdm non è ancora finito. Decisioni andranno prese anche su altre misure, come il protocollo per le scuole. Sul Fatto di domani vi racconteremo com’è finita.
SMART WORKING E RISTORI, I DIMENTICATI DAI MIGLIORI. Altra faglia della maggioranza: sullo smart working nella pubblica amministrazione il muro di Brunetta non ha ceduto. Nel nuovo decreto non ci sarà che un leggero aumento della percentuale di lavoro da casa mensile, ma la parola d’ordine resta quella del lavoro in presenza. Un altro grande dimenticato della quarta ondata è il pacchetto dei ristori alle attività commerciali che hanno subito perdite economiche a causa della pandemia. Il turismo e la ristorazione in particolare, che hanno visto crollare di nuovo prenotazioni e clientela a causa delle restrizioni, ma non solo. Il sindacato dei ristoratori e delle strutture ricettive, per esempio, ritiene che il delivery stia fagocitando fette di mercato sempre più grandi. Non solo hotel e località turistiche, soffre anche il comparto dell’intrattenimento: c’è la protesta delle discoteche (l’associazione di categoria denuncia che molte sono sul lastrico e ha chiesto nuovi sussidi). Sul giornale di domani metteremo la lente sui settori economici più in crisi della quarta ondata e vedremo dove sono andati a finire i ristori erogati finora.
COVID: L’ITALIA VERSO 200 MILA POSITIVI AL GIORNO. Il bollettino dei contagi giornalieri oggi riporta oltre 189 mila nuovi casi e 231 vittime. I modelli matematici prevedono che arriveremo sopra 200 mila nuovi positivi al giorno entro questa settimana. Negli ultimi 7 giorni l’aumento dei casi è stato del 151%, e c’è da considerare che dal 10 gennaio riapriranno le scuole. Le ospedalizzazioni sono crescite di quasi il 26%, con un’accelerazione significativa tra i giovanissimi. I posti letto in terapia intensiva occupati da pazienti con Covid-19 restano al 15% a livello nazionale, ma crescono in 6 regioni. Sul Fatto di domani incroceremo i report sulla mortalità delle autorità sanitarie per capire chi sono i deceduti da Covid di questa stagione e tracciare un profilo della nuova malattia. C’è poi un altro elemento di preoccupazione che riguarda Omicron: Guido Rasi, consulente del commissario Figliuolo, ha dichiarato che la variante sembra sfuggire ai tamponi rapidi nel 50% dei casi. Intanto, hanno fatto discutere anche da noi le parole molto dure usate dal presidente francese Emmanuel Macron sui no vax del suo Paese (che sono circa il 30% della popolazione, più degli italiani): “sono irresponsabili, minacciano la libertà degli altri”, ha detto Macron in un’intervista sul Parisien, preludio a nuove restrizioni probabilmente. La Francia conta oggi quasi 335 mila casi e 246 morti.
QUIRINALE, LA DESTRA INCARTATA NELLA RETE DI B. Dibattito sanitario a parte, approvate le nuove misure anti-Covid, la settimana prossima la corsa al Quirinale entrerà nel vivo. Si terranno allora, infatti, le riunioni dei partiti per decidere la linea da adottare e per dare indicazioni per la nomina dei 58 delegati regionali (che vengono su indicazione politica). Le elezioni cominceranno il 24 gennaio, ma le modalità di voto speciali previste per evitare assembramenti e potenziali focolai di virus renderanno gli scrutini lenti e più macchinosi del solito. Nessuna forza politica arriva coesa all’appuntamento. Oggi sul Fatto abbiamo raccontato la situazione dei 5 Stelle e il piano di Conte per compattare il Movimento, ma anche i patemi della destra, che è incatenata alla candidatura di Berlusconi e sta litigando anche sui delegati regionali (in Lombardia Salvini ha sottratto un grande elettore a Forza Italia). Per controllare meglio le sue truppe, l’ex Cavaliere punta a farsi eleggere delegato regionale, in una Regione politicamente amica, chiaramente. Vedremo se il suo piano può reggere sul Fatto di domani. La petizione su Change.org contro l’elezione di B. al Colle è vicina alle 210 mila firme.
LE ALTRE NOTIZIE CHE TROVERETE
Aeroporti Toscani contro due consiglieri comunali. L’amministratore delegato di Toscana Aeroporti ha deciso di opporsi all’archiviazione di una querela rivolta contro due consiglieri comunali a Pisa, che in passato sui social network lo hanno attaccato, nonostante la procura di Pisa non abbia ravvisato reati nelle loro affermazioni.
Un anno da Capitol Hill. Domani ricorre l’anniversario dell’assalto alla Casa bianca condotto da migliaia di sostenitori di Donald Trump al grido di “elezioni rubate”. Per riflettere sull’evento e sul peso della disinformazione nella politica americana intervistiamo il giornalista esperto di diritto Benjamin Wittes.
L’anno delle serie. Le piattaforme di streaming video sono cresciute in maniera esponenziale: non solo dal punto di vista del pubblico, ma anche degli investimenti in prodotti originali. Sul giornale di domani una mappa delle produzioni, degli attori e degli autori più di successo del 2021 e del 2022.
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