Come si fa a far appassionare i più giovani alle vicende della Shoah? È possibile fare Memoria sullo sterminio degli ebrei a distanza di così tanto tempo, in un modo nuovo e avvincente per i ragazzi del 2022? Si può mettere in mano a studenti e professori uno strumento per uscire dalle classi e tentare un apprendimento attivo di quegli eventi a partire dalle pietre di inciampo e dai civici giusti per trasformare una lezione, che rischia di essere la solita, in un’avvincente ricerca attiva per le strade delle proprie città? Questa è la sfida di Andrea Delmonte con Sono nel vento, un romanzo, anzi tre romanzi diversi in tre edizioni differenti per le città di Roma, Milano e Bologna, pubblicato dalla casa editrice del Fatto Quotidiano, Paper First. Sono nel vento non è solo un racconto (anzi tre) pieno di personaggi e di colpi di scena, ma è anche un manuale con un’appendice divulgativa e una guida dei luoghi fisici con tanto di mappe dell’orrore che ha segnato le nostre città. L’idea editoriale ha preso spunto dalle “Pietre di inciampo” e dai “Civici giusti”. Le prime sono i piccoli blocchi quadrati 10 x 10 centimetri, ricoperti di ottone lucente, e posti davanti al portone delle ultime case abitate dalle vittime prima della loro deportazione nei campi di sterminio. Il concept dell’artista tedesco Gunter Demnig, 74 anni, è obbligare chi passa a inciampare nel ricordo. Proprio per attivare la memoria, sulla pietra dorata ci sono il nome, la data di nascita, il luogo della deportazione e la data di morte. Dal 1992 ne sono state piantate 70mila circa in tutta Europa. In Italia la prima a Roma nel 2010, seguita da Milano nel 2017. Attualmente “brillano” a Bologna, Genova, Reggio Emilia, Siena, Torino, Venezia e in tante altre città italiane.
Delmonte, già ghost writer di importanti best-seller per ragazzi nonché autore della nostra agenda IlLegal, ha scritto il romanzo immaginando due ragazzi che non sanno nulla di Shoah e si incuriosiscono grazie a un professore che li porta a ragionare su una serie di segnali della storia ebraica, fra cui quelle pietre dorate viste mille volte e mai notate davvero. Sono nel vento sarà venduto in tre diverse edizioni dedicate a quanto accaduto nelle rispettive città, con Il Fatto, nelle edicole di Bologna, Milano e Roma e in tutte le librerie d’Italia in tutte e tre le edizioni. A Roma, in pratica, si potrà comprare in edicola solo l’edizione romana, ma in libreria ci saranno anche le edizioni di Bologna e di Milano. E così via nelle altre due città.
La trama è quella di un romanzo di formazione con protagonisti due studenti delle superiori e un professore di quelli che tutti abbiamo sognato: appassionato e giovanile, il prof dà appuntamento ai due studenti scettici in un pomeriggio e li porta sulle pietre di inciampo, nella Sinagoga, dentro le storie che stanno dietro ai civici giusti, nel Ghetto e nei luoghi della deportazione. Il suo racconto avvincente appassiona i ragazzi più di una serie su Netflix e diventa un pomeriggio a metà fra una caccia al tesoro e una gita d’istruzione. Il prof del libro racconta i fatti, le vittime e i vari protagonisti guidando i ragazzi sui luoghi dove sono avvenuti con un linguaggio semplice e chiaro, come piace a loro. La follia di Hitler, il Mein Kampf, le teorie della superiorità della razza ariana, il manifesto della razza, le leggi razziali, la notte dei cristalli, le deportazioni, i tanti ignavi che si girano dall’altra parte, il ruolo delle SS tedesche e quello dei fascisti italiani, l’ambiguità dell’atteggiamento del Papa, gli atti di eroismo di tanti sacerdoti e suore e soprattutto quelli dei cittadini di Roma, Bologna e Milano, talvolta anche fascisti, che salvano tante vite di ebrei sconosciuti. Buoni, cattivi e ignavi, forse non migliori dei cattivi, sono descritti con nome e cognome. Grazie al prof i due studenti rileggono i luoghi quotidiani della loro città con occhi diversi e più consapevoli.
Il prof a Roma dà luce anche ai “Civici giusti”, un’iniziativa recente dell’associazione Roma Bpa-Mamma Roma e i suoi Figli Migliori, che ha dato il suo entusiasta patrocinio all’iniziativa editoriale, e che punta a rendere tangibile con un’apposita mattonella apposta sul palazzo in cui vivevano anche il ricordo dei “Giusti” che aiutarono gli ebrei a nascondersi alla furia delle SS, rischiando la propria vita. A Roma il giro parte dal Portico d’Ottavia per spiegare la storia dei ghetti in Italia dal 1500 a oggi. Poi il prof si sposta sulle pietre di inciampo per narrare la triste storia della famiglia Spizzichino e più in generale la tragedia degli ebrei romani nel 1943, raccontando però anche alcune figure positive, fra cui quella del dottor Borromeo – che nasconde una cinquantina di ebrei dentro uno stanzone dell’Ospedale Fatebenefratelli – e quelle eroiche di via Siacci e viale Giotto. Si passa poi dalla Sinagoga e si finisce davanti alla biblioteca della scuola intitolata a Maria Piazza.
A Bologna, invece, si parte da via Zamboni 33, dalla Biblioteca che ospita il rotolo del Pentateuco più antico al mondo (il testo completo della Torah in ebraico con i primi 5 libri della Bibbia: Genesi, Esodo, Levitico, Numeri e Deuteronomio) e si arriva alle pietre di inciampo nella Strada Maggiore al civico 13 per raccontare la storia della famiglia Calò. A Milano, il prof porta i ragazzi sulle pietre di inciampo della famiglia Fano e degli Steiner e poi al muro dell’indifferenza al Binario 21 e gli racconta la figura del cardinale Schuster, oltre che la testimonianza di Liliana Segre. Alla fine del percorso, i protagonisti del libro, ma anche i lettori si ritrovano arricchiti di un bagaglio di informazioni su cosa è accaduto in Italia e nella loro città, nel loro quartiere, a due passi dalla propria scuola o casa. Un libro da mettere nello zaino proprio in questi giorni per avere uno strumento in più per vivere in modo fresco e partecipe la Giornata della Memoria del 27 gennaio prossimo.