“Se vogliamo salvare l’ambientalismo e l’ambiente, dobbiamo anche salvare una specie a rischio di estinzione: il bambino in natura”. Queste parole dello scrittore americano Richard Louv ci hanno fatto molto riflettere e ancora di più dall’emergenza pandemica che ancora stiamo vivendo, abbiamo capito che era il momento di fare qualcosa per permettere ai bambini di conoscere la natura, vivendola. Attualmente in Italia ci sono più di 40.000 cortili scolastici, tanti completamente inagibili o non fruibili, oppure di cemento, utilizzati soltanto per una breve ricreazione o l’attività motoria. È proprio dalle scuole del nostro Paese che siamo partiti, creando il progetto di un’Aula Natura all’aperto, dove bambini e ragazzi possano giocare, imparare, relazionarsi con i compagni e riconquistare appunto, il loro rapporto con la natura.
In ogni Aula Natura si trovano ambienti naturali tipici del territorio come siepi, uno stagno, bordure fiorite, un prato con fiori spontanei pensati per facilitare la presenza di biodiversità. Al suo interno vengono costruite anche una bat box, un condominio per insetti, cassette nido e mangiatoie per aumentare la presenza di insetti e di avifauna e gli arredi per ripararsi e appoggiarsi durante le attività, come cartellonistica, tavoli, sedute e gazebo. Un modello replicabile in tutta Italia con l’obiettivo di garantire e favorire l’educazione all’aperto e in natura anche in un’ottica di aumento degli spazi per la didattica di qualità, che favorisca salute e benessere dei più giovani.
A fine 2020 sono nate le prime 2 Aule Natura, a cui l’anno dopo se ne sono aggiunte altre 12 grazie alla collaborazione con l’azienda Procter & Gamble.
Alcune scuole a Torino, Venezia, Codogno (LO), Novara, Genova, La Spezia, Città Sant’Angelo (PE), Roma, Napoli, Taranto e Catania hanno già un’Aula Natura donata da WWF e P&G. Ne aveva una anche la scuola primaria Valussi di Udine, che però la mattina del 12 gennaio scorso al suo posto ha trovato uno spazio totalmente devastato. Piante sradicate, arredi distrutti, un tavolo e i pannelli fotovoltaici che alimentano la pompa che garantisce il ricambio dell’acqua dello stagno, gettati in acqua, cassoni e pannelli rotti. Le insegnanti hanno documentato l’accaduto mentre i bambini hanno voluto intervenire rinterrando le piante sradicate e sistemando, per quanto possibile, gli arredi e attrezzature.
Questo incomprensibile e vile gesto, attualmente attribuibile ad ignoti, è ancora più grave perché colpisce i più giovani, la qualità della loro educazione e il loro benessere, privandoli di uno spazio didattico di straordinaria importanza proprio in un periodo delicato come quello attuale, dove la didattica in presenza è di nuovo fortemente limitata a causa dell’emergenza pandemica. Sono 400 gli alunni della sola scuola Valussi che dal 4 ottobre usufruivano di questo spazio educativo. Tutti i giorni dell’anno scolastico questa scuola ha deciso di uscire all’aperto, attività che aumenta salute e benessere dei più giovani, di imparare facendo, attraverso una didattica attiva e laboratoriale e porre le basi di una vera transizione ecologica e culturale.
Mentre circa 5000 sono gli studenti che ad oggi in Italia stanno utilizzando le Aule Natura già realizzate e regalate dal WWF e P&G, aule che aumenteranno presto. Una goccia nel mare, se si pensa al numero degli edifici e giardini scolastici italiani, ma un segnale forte agli enti locali e alle istituzioni scolastiche: rimettere al centro della programmazione gli spazi esterni della scuola, riqualificarli aumentando la presenza di natura, portare bambine e bambini all’aperto sono le premesse per la salute dei più giovani, per una didattica di qualità e per città più vivibili.
Un esempio, per prevenire i contagi dovrebbero essere garantiti 3,5 mq di spazio ad alunno, bene, solo le superfici di cortili e giardini scolastici ne garantiscono molti di più e sono all’aperto. Un’indagine Istat e Miur mostra infatti che nei comuni capoluogo di provincia italiani in media ci sono circa 8,5 metri quadri per alunno.
Il WWF si augura che le autorità competenti possano fare al più presto piena luce sul terribile atto vandalico commesso alla scuola di Udine, assicurando i responsabili alla giustizia. Oggi più che mai siamo determinati a proseguire nel lavoro iniziato insieme nel 2021 e a realizzare almeno 50 Aule Natura in tutta Italia entro il 2024.