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IL PARTITO DI DRAGHI SI È SPOSTATO SUL COLLE. Come abbiamo rilevato sul Fatto di oggi, è partita una campagna dei poteri finanziari, dei media mainstream nazionali e internazionali a favore dell’elezione di Mario Draghi alla presidenza della Repubblica. Il nome dell’ex banchiere centrale europeo e attuale presidente del Consiglio sarebbe garanzia di stabilità per altri sette anni è la tesi, non importa quale sia il governo o i governi che succederanno all’attuale. E la logica che viene applicata è sempre la stessa, di sapore tatcheriano: non c’è alternativa, i partiti devono riconoscere che la sua è l’unica figura di alto profilo disponibile per il Quirinale. Eppure, fino a pochi mesi fa, gli stessi Economist, Financial Times e New York Times chiedevano a Draghi di restare a Palazzo Chigi e auspicavano che il suo governo durasse fino al 2023, se non oltre. Sul Fatto di domani vedremo a quali interessi risponde questo cambio di linea. Non tutti i giornali stranieri la pensano così, comunque. La prestigiosa rivista Foreign Policy oggi mette in dubbio il tanto decantato “effetto Draghi” e la sua reale capacità di manovrare le leve della politica per cambiare il Paese. Peraltro, diversi sondaggi dicono che la maggioranza degli italiani preferirebbe che Draghi resti premier. E la politica, da parte sua, un’alternativa per il Colle sembra averla, o comunque ci sta lavorando.
RENZI VEDE LETTA, IL CENTRODESTRA PREPARA IL POST-B. Un nome che continua a circolare è quello di Pierferdinando Casini, che come abbiamo raccontato oggi è l’unico nome che riesce realmente a impensierire Draghi, perché è stato a lungo nel centrodestra e nell’ultima legislatura è stato eletto con il Pd. Forse non è l’unico, almeno leggendo le dichiarazioni di Matteo Salvini di oggi. Il leader leghista, che ha iniziato a comportarsi da vero kingmaker nella partita del Quirinale, nell’attesa del vertice di centrodestra che alla fine si terrà domani e dove è sempre più probabile Berlusconi si ritirerà. “Farò una o più proposte di alto livello”, ha detto Salvini, e ha aggiunto che saranno nomi a cui il centrosinistra non potrebbe dire di no. Gli ha fatto eco l’altro Matteo, che ha parlato di tre o quattro ipotesi allo studio e confermato che se il centrodestra farà “un nome per l’interesse del Paese” lo voteranno tutti. Renzi oggi ha visto Enrico Letta, per confermare il cosiddetto “patto di legislatura”: entrambi concordano, pare, sul fatto che le chance di portare Draghi al Colle passano da un accordo sul futuro del governo. Intanto, nei 5S sembra rientrato il caso Riccardo Fraccaro, che ieri è finito nel mirino di Conte perché avrebbe offerto alla Lega una trentina di voti della sua corrente. Per ora sono escluse sanzioni disciplinari, e Salvini ha smentito di aver mai trattato voti con lui. È anche arrivato il decreto governativo per consentire il voto dei grandi elettori positivi: si farà sul modello drive-in utilizzato per i tamponi, nel parcheggio di Montecitorio. Da lunedì il nostro talk Quirinal Tango andrà in onda tutti i giorni alle 17.
COVID, NIENTE PENSIONE SENZA GREEN PASS. È stato firmato il Dpcm con la lista delle attività commerciali in cui dal primo febbraio sarà possibile continuare ad accedere senza green pass. Ci sono i supermercati, i negozi di alimentari, le farmacie, gli ottici, i benzinai e i negozi di animali. Mancano i tabaccai e le edicole. Poi ci sono dei casi che sfiorano l’assurdo. Senza pass sarà possibile entrare negli uffici giudiziari o di pubblica sicurezza, ma solo per presentare denunce. Non si potrà entrare negli uffici postali e quindi non si potrà ritirare la pensione né il reddito di cittadinanza. Sul fronte dei dati, l’epidemia pare rallentare la sua espansione: frena l’Rt, l’indice di trasmissione del virus, ma il bollettino giornaliero continua a riportare un alto numero di morti: sono 373 oggi, mentre i nuovi contagi sfiorano i 180 mila. Abruzzo, Friuli Venezia Giulia, Piemonte e Sicilia passano in zona arancione da lunedì, Puglia e Sardegna vanno in giallo. I ministri della Sanità dei Paesi europei si sono confrontati in un vertice e hanno confermato che si deve proseguire con la strategia dei richiami vaccinali e con la quarta dose solo per i fragili.
IL DECRETO SU BOLLETTE E RISTORI SCONTENTA TUTTI. Si è tenuto oggi anche il Consiglio dei ministri dedicato alle misure per frenare i rincari delle bollette e varare nuovi ristori per le attività economiche colpite dal Covid. La bozza prevede 1,6 miliardi di sostegni, che andranno a discoteche, negozi, hotel, ristoranti e bar, terme, musei e taxi. Un’altra parte del decreto stanzia i fondi per contenere i rincari dell’energia, a vantaggio di aziende ed enti locali. Per il primo trimestre 2022 saranno sospesi gli oneri di sistema, ma il pacchetto vale solo 1,7 miliardi, non i 4 ventilati inizialmente. Parte degli interventi sarà finanziato con un meccanismo di compensazione temporaneo sugli extraprofitti dei produttori di energia da fonti rinnovabili, mentre è poco più che simbolico il taglio ai sussidi alle fonti fossili. Le forze politiche, dalla Lega al M5S chiedono di più e ripropongono il tema dello scostamento di bilancio, che Draghi non ha voluto fare. Sul giornale di domani analizzeremo nel dettaglio le misure e poi, sempre in tema di energia, vedremo che i tecnici della Commissione europea hanno bocciato l’idea di inserire il gas e il nucleare nella tassonomia Ue per la transizione “verde”, perché sono tecnologie nocive per l’ambiente. Il portavoce della Commissione ha avvisato comunque che la discussione è ancora aperta e la decisione verrà a presa a tempo debito.
LE ALTRE NOTIZIE CHE TROVERETE
Tim: Labriola è il nuovo ad. Il consiglio di amministrazione di Tim ha votato la nomina di Pietro Labriola come nuovo amministratore delegato. Resterà anche direttore generale.
Il colloquio Blinken-Lavrov. I ministri degli Esteri di Stati Uniti e Russia si sono incontrati a Ginevra per discutere della questione dell’Ucraina, mentre le Capitali europee hanno iniziato un fuoco di fila di dichiarazioni contro Mosca. Guerra o bluff? Ne abbiamo scritto nel nostro inserto Il Fatto internazionale.
Giuseppe Tornatore. Il regista italiano ha girato un documentario sulla vita di Ennio Morricone. Lo abbiamo intervistato.
Che c’è di bello. L’inserto culturale del sabato questa settimana parla del film Stringimi forte di Mathieu Amalric, della serie Monterossi uscita su Amazon Prime, della versione di Piazza degli eroi di Bernhard messa in scena da Roberto Andò, delle scrittrici Katie Kitamura e Edith Bruck e di un saggio sulla storia dei Presidenti della Repubblica in Italia.
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