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QUIRINALE: SALVINI “DEADMAKER” BRUCIA CASELLATI, IL CENTRODESTRA SI SPACCA E POI SI ASTIENE. Hanno deciso di andare allo scontro, ovvero alla conta dei loro voti, seguendo una linea che Matteo Salvini ha abbracciato e difeso pubblicamente ma che è fin dall’inizio la linea di Giorgia Meloni. Alla fine, la candidata imposta dal centrodestra contro ogni ipotesi di accordo con i giallorosa, la presidente del Senato Casellati, ha preso soltanto 382 voti. Ci sono stati quindi almeno 71 franchi tiratori nel blocco di centrodestra (che ha 453 grandi elettori), e la candidatura è andata in pezzi. In una sorta di edizione invernale del Papeete, Salvini ha bruciato un candidato al giorno, ora per forza di cose bisognerà cercare un accordo. Però intanto si è aperta una voragine nel centrodestra. “I voti di Lega e FdI c’erano tutti”, dicono gli esponenti dei due partiti, che puntano il dito contro gli alleati di Forza Italia (lo stesso partito di Casellati) e i centristi. Giorgia Meloni li accusa di aver “apertamente lavorato per impedire la storica elezione di un presidente di centrodestra”. Dopo il patatrack, al sesto scrutinio delle 17 il centrodestra ripiega sulla linea dell’astensione, ma anche il centrosinistra, che è rimasto a guardare, continua a non presentare un nome e ha dato indicazione di votare scheda bianca. Anche oggi abbiamo commentato la corsa al Colle nel nostro programma di approfondimento con Antonio Padellaro Quirinal Tango, in onda tutti i giorni alle 17 sul sito del fattoquotidiano.it.
ANCORA NULLA DI FATTO. I NOMI CHE RESTANO SUL TAVOLO: CASINI, DRAGHI, MATTARELLA. Dopo il flop di Casellati a Montecitorio, il leader della formazione centrista Coraggio Italia, Luigi Brugnaro (che è grande elettore in quanto sindaco di Venezia) ha evocato il convitato di pietra della votazione: “Dopo Casellati non resta che Mario Draghi”. Potrebbe essere questo uno sbocco dello stallo che si è prodotto tra centrodestra e centrosinistra. Le due formazioni si sono evitate fino a questa sera e si sono rivolte l’accusa di boicottare il dialogo. Ci sono anche altre due opzioni sul tavolo. La prima è quella di Pier Ferdinando Casini, candidatura che aveva conquistato in una prima fase anche la Lega ma che era stata stoppata da Fratelli D’Italia. E poi circola con sempre maggiore insistenza il nome del capo dello Stato uscente, Sergio Mattarella. Al quinto scrutinio, stamattina, il suo nome ha ottenuto 46 preferenze, ma secondo molti al sesto, iniziato oggi pomeriggio alle 17, potrebbe ottenerne molti di più. Inoltre, i 46 voti del quinto scrutinio vengono quasi tutti dal centrodestra, visto che i giallorosa hanno optato per l’astensione. Il problema però è che Mattarella ha detto più volte che non era disponibile a fare il bis. Intanto, pochi minuti fa, qualche cosa è cambiato: Giuseppe Conte, Enrico Letta e Matteo Salvini si sono incontrati negli uffici M5S alla Camera per cercare di trovare una via d’uscita. E poco prima il leader della Lega ha visto anche Draghi. Sul Fatto di domani vi daremo conto di quest’altra giornata di stallo all’ombra del Colle.
COVID, L’EPIDEMIA RALLENTA, IL GOVERNO NON DECIDE. Dopo molti mesi, il monitoraggio dell’Istituto superiore di sanità porta buone notizie. L’indice di trasmissibilità del virus, l’Rt, è sceso sotto la soglia critica di 1, a 0,97. Scendono anche, ma restano ancora alte le percentuali di occupazione delle terapie intensive (16,7% questa settimana, contro il 17,3% della scorsa) e dei reparti ordinari (30,4% rispetto al 31,6% della settimana precedente). La variante Omicron ormai rappresenta il 95% dei contagi. I nuovi positivi registrati nelle ultime 24 ore sono 143.898, continuano a diminuire, e le vittime 378, mentre ieri erano 389. Oggi il commissario Figliuolo ha confermato di aver firmato un contratto con Pfizer per l’acquisto di 600 mila della pillola anti-Covid Paxlovid, approvata ieri dall’Ema. Dopo aver messo tutto in congelatore per la settimana dell’elezione presidenziale, la prossima settimana il governo terrà un nuovo Cdm per discutere della questione del prolungamento della durata del green pass per i vaccinati con tre dosi e per valutare la richiesta delle regioni di abolire il sistema dei colori. Sul Fatto di domani ne parleremo con il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri.
CRIPTOVALUTE, IL FAR WEST STA PER FINIRE? La voce circola dall’inizio della presidenza di Joe Biden, ma ora Washington sembra intenzionata a procedere con un’azione esecutiva per regolare le criptovalute attraverso le agenzie federali. Saranno interessati tutti gli asset, dai Bitcoin alle stablecoin agli NFT, considerati una questione di sicurezza nazionale. L’amministrazione Biden intende anche coordinare le attività con le autorità di regolamentazione degli altri Paesi del mondo. Secondo alcuni analisti il mondo delle criptovalute è una bolla, che ora starebbe per esplodere. Ieri il valore dei Bitcoin, che oscilla sempre molto, è calato del 3,5%, oggi ha recuperato la metà del valore. Sul Fatto di domani vedremo quali sono gli scenari possibili. Ogni settimana, su Fq Extra raccontiamo le ultime notizie dal mondo cripto nel nostro inserto digitale Il Fatto economico.
LE ALTRE NOTIZIE CHE TROVERETE
L’omicidio di Piersanti Mattarella. Gian Carlo Caselli torna sul caso dell’omicidio dell’allora presidente della Regione Sicilia, ricordando la matrice mafiosa dell’attentato.
Francia, la famiglia Le Pen spaccata. Mentre le presidenziali si avvicinano, la sinistra va alle primarie più frammentata che mai, la destra invece si spacca su Zemmour, a cui potrebbe andare la preferenza di Marion Marechal Le Pen, nipote della candidata del Rassemblement National e astro nascente dell’estrema destra francese.
Slash. Sul Fatto di domani intervistiamo il grande chitarrista dei Guns & Roses.
Che c’è di Bello. Nel menù del nostro inserto culturale del sabato, parliamo del documentario restaurato Italia K2, della nuova stagione di L’amica geniale, degli spettacoli Miracoli metropolitani di Carrozzeria Orfeo e Pretty Woman, il musical. E poi delle scrittrici Ines Cagnati ed Erin Doom.
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