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I SECONDI SETTE ANNI DI MATTARELLA: “GIORNI TRAVAGLIATI”, MA NON SPIEGA IL BIS. Ha giurato oggi pomeriggio, tra numerosissime standing ovation del parlamento in seduta comune, il neo-rieletto presidente della Repubblica. Com’era atteso, Mattarella non ha pronunciato un discorso duro contro la richiesta che gli hanno fatto i partiti di accettare il secondo mandato, come fece Napolitano nel 2013, perché la decisione è stata presa dal Parlamento nel suo complesso. Anzi, il presidente, ringraziando chiaramente il governo per il suo operato in pandemia, ha sottolineato l’importanza del rispetto dell’autonomia e dei tempi del Parlamento. Il clima è stato da ola generale, e gli applausi più forti sono arrivati proprio su queste parole. Ha suscitato entusiasmo anche il passaggio in cui Mattarella ha parlato della necessità di una “profonda riforma della giustizia”, facendo riferimento anche alla revisione del Csm, che avvenga in tempi rapidi. Poi quando ha fatto un appello ad ascoltare la voce degli studenti, azzerare il fenomeno delle morti sul lavoro ed evitare tragedie come quella di Lorenzo Parelli e, infine, ridurre le diseguaglianze. Non si può non notare (ma è già successo in altre occasioni) che i parlamentari hanno applaudito parole che in parte sconfessavano riforme votate da loro. Sul Fatto di domani analizzeremo il significato di questo discorso di Matarella. In occasione del discorso di insediamento del presidente oggi è andata in onda un’ultima puntata di Quirinal Tango, il nostro talk di approfondimento sulle sfide del Quirinale. A fare il bilancio di questa tormentata rielezione c’erano Antonio Padellaro e Peter Gomez.
LA GIUSTIZIA DA “RIFORMARE” E QUELLA GIÀ RIFORMATA (DA CARTABIA). Sul giornale di domani ci soffermeremo in modo particolare sulle parole di Mattarella sulla giustizia e sui magistrati. Torneremo a parlare dell’impatto ha avuto la riforma del processo penale voluta dalla ministra Cartabia e approvata nei mesi scorsi, vedremo cosa resta da riformare e come. Il procuratore Nicola Gratteri oggi ha commentato le parole di Mattarella dicendo che “il problema è come vengono poi tradotte sul piano normativo le riforme auspicate dal presidente della Repubblica e auspicabili”. Anche l’Associazione nazionale magistrati ha dichiarato che occorre “dare rapido corso alle necessarie riforme”. Sempre in ambito giustizia, sul giornale di domani torneremo a parlare del caso dei verbali di Piero Amara, perché si è tenuta oggi a Brescia l’udienza preliminare del processo che vede imputati i pm Piercamillo Davigo e Paolo Storari per rivelazione di segreto d’ufficio. Il Giudice ha respinto la richiesta di Davigo di di celebrare l’udienza preliminare a porte aperte. “Questa vicenda è di interesse pubblico e siccome io non ho nulla da nascondere pretendo l’udienza a porte aperte” aveva detto Davigo in una pausa dell’udienza.
COVID, L’EPIDEMIA ARRETRA, MA VOGLIONO IL VACCINO UNDER 5. “Ci stiamo avviando verso una situazione marcatamente favorevole, lo indicano tutti i numeri”. Il coordinatore del Comitato tecnico scientifico Franco Locatelli oggi ha confermato quello che vari esperti sostengono da giorni. Fortunatamente, la quarta ondata di Covid sta allentando la morsa sul nostro Paese. Lo confermano anche i dati della fondazione Gimbe: i contagi sono scesi di quasi il 25%, le terapie intensive dell’8% in una settimana. Oggi ci sono meno nuovi casi rilevati rispetto a ieri, sono poco meno di 112.700, i morti 414, ancora molto alti. L’analisi di Locatelli serviva soprattutto a dare il plauso scientifico all’allentamento delle norme varato ieri dal governo. In questi mesi, ha continuato Locatelli “siamo riusciti a gestire la quarta ondata dovuta ad Omicron mantenendo tutto aperto, a differenza di altri paesi come Germania, Olanda e Austria che hanno dovuto ricorrere a lockdown o a chiusure di attività”. Oggi l’Agenzia europea del farmaco ha confermato che anche i preparati delle case farmaceutiche Valneva e Sanofi sono entrati nel processo di approvazione (ma non è ancora possibile dire quando saranno approvati). L’Ema sta anche valutando una richiesta di Pfizer di estendere l’uso della dose di richiamo anche agli adolescenti di età compresa tra 16 e 17 anni. Sempre su impulso di una richiesta della casa farmaceutica americana, si è cominciato a discutere anche di vaccinare i bambini sotto i 5 anni. Sul Fatto di domani chiederemo agli esperti se è davvero necessario, mentre l’epidemia sta scemando e ci avviamo verso la convivenza con il virus. Poi parleremo del prezzo delle mascherine e del suo impatto sulle scuole.
“È TORNATO DRAGHI”, È TORNATO IL RIGORE. Il governo procederà al ritmo di un Consiglio dei ministri a settimana “per riaprire il Paese”, ha sbandierato ieri Draghi nell’incontro con i ministri. Oltre ai temi del Covid, però, ci sono altri dossier urgenti che il governo deve trattare e su cui le parti politiche stanno già incalzando. Innanzitutto il tema dei rincari dell’energia, con le connesse preoccupazioni per l’inflazione, ma poi anche quello dei ristori alle attività che sono state penalizzate dalle norme anti-Covid. Su entrambi i temi ha insistito particolarmente ieri il leader del M5S Giuseppe Conte, chiedendo che venga varato uno scostamento di bilancio per affrontare “con coraggio” il problema. Anche la Lega ha ripreso la campagna sul costo delle bollette, dopo la scossa presa durante la partita del Quirinale. Mario Draghi si è detto in più occasioni contrario a varare altro debito. Ma sul Fatto di domani vedremo che questo non è l’unico caso in cui il premier sta cercando di intervenire per ridurre la spesa pubblica. Riaffiora in superfice il concetto di spending review.
LE ALTRE NOTIZIE CHE TROVERETE
Raid Usa in Siria. Il presidente Usa Joe Biden ha tenuto una conferenza stampa sull’operazione anti-terrorismo condotta ieri nel nord della Siria, che ha portato alla morte del capo dell’Isis Abu Ibrahim al-Hashimi al-Qurayshi (che si è fatto saltare in aria per non essere catturato). L’attacco ha provocato vittime civili. Su FQ Extra è disponibile un articolo di visual data con mappe e grafici sulla presenza militare statunitense nel mondo.
Il crollo di Facebook. Le azioni di Meta, il nome della società che possiede il famoso social, hanno perso il 23% ieri dopo alcune dichiarazioni del fondatore Zuckerberg, che ha ammesso di essere preoccupato per la concorrenza di nuovi social come Tik Tok.
Sanremo da un altro lato. Oltre alle pagelle dei cantanti in gara, parleremo di musicisti, direttori d’orchestra e degli autori dei testi. E poi anche del gioco più in voga della settimana, il Fantasanremo. Qui la classifica della competizione finora.
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