Il Fatto di domani. Scontro nei 5S: Di Maio lascia il comitato di garanzia. Superbonus, la maggioranza contro Draghi

Di FQ EXTRA
5 Febbraio 2022

M5S: DI MAIO SI DIMETTE DAL COMITATO DEI GARANTI, GRILLO RILANCIA IL LIMITE DEI DUE MANDATI. La guerra a 5 Stelle innescata dalle dichiarazioni di Luigi Di Maio contro il leader Giuseppe Conte dopo la partita del Quirinale si è arricchita oggi di un nuovo capitolo, e pesante. Di Maio ha annunciato le dimissioni dal comitato di garanzia del Movimento, organo in cui è stato eletto con Virginia Raggi e Roberto Fico e di cui era presidente. Lo ha fatto con una lettera indirizzata a Conte e a Beppe Grillo, recapitata anche ai media. L’attuale ministro degli Esteri scrive di sostenere il nuovo corso di Conte, ma allo stesso tempo rivendica “la libertà di alzare la mano e dire cosa non va bene e cosa andrebbe migliorato”. Il Movimento ha replicato con freddezza nel pomeriggio: “Il giusto e dovuto passo indietro di Luigi Di Maio costituisce un elemento di chiarimento necessario rispetto alle gravi difficoltà a cui ha esposto la nostra comunità, che merita un momento di spiegazione in totale trasparenza”. Parole che esplicitano che il momento della resa dei conti deve ancora venire. Poco dopo la lettera di Di Maio, Beppe Grillo ha pubblicato un post sul suo blog in cui propone a suo modo un manifesto per il futuro del Movimento. Un punto in particolare è stato notato: quello che cita la “rotazione o limiti alla durata delle cariche, anche per favorire una visione della politica come vocazione e non come professione”. Di Maio è al secondo mandato. Sul Fatto di domani parleremo di queste vicende con il ministro 5S dell’Agricoltura Stefano Patuanelli.

STRETTA SUL SUPERBONUS, LA MAGGIORANZA CONTRO DRAGHI. Nel frattempo altre battaglie si giocano in Parlamento, nella movimentata ripresa dei lavori dopo la pausa quirinalizia. C’è un tema che sta tendendo le corde del governo dei Migliori: il superbonus 110% per le ristrutturazioni edilizie, su cui il premier e i partiti della maggioranza che lo sostengono si trovano su fronti opposti. L’ultimo decreto Sostegni ha fortemente limitato il meccanismo della cessione del credito d’imposta, stabilendo che si possa cedere una sola volta. La motivazione ufficiale è contrastare le frodi, ma per le associazioni di categoria la stretta rende l’accesso al bonus “un percorso a ostacoli”, soprattutto per i meno abbienti (che devono cedere il credito alle banche perché non possono anticipare i lavori di tasca loro). Sarebbero a rischio 127 mila posti di lavoro. Nel 2021 il superbonus ha stimolato oltre 18 miliardi di investimenti edilizi, e l’anno prima più di 16. Ora dal M5S al Pd a Forza Italia, i partiti della stessa maggioranza chiedono al governo di tornare sui suoi passi. Sul Fatto di domani approfondiremo questo braccio di ferro tra Draghi e i partiti.

L’AGENDA MATTARELLA E LA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA, PARLA GRATTERI. Sul Fatto di oggi abbiamo raccontato come in tema di economia e disuguaglianze la cosiddetta “agenda Mattarella”, ossia i valori espressi nel discorso di (re)insediamento del presidente della Repubblica, siano stati picconati da questo governo (e da altri precedenti come l’esecutivo Renzi). Sul Fatto di domani vedremo che uno scarto analogo tra parole (di Mattarella) e realtà (del governo Draghi) si può registrare in tema di giustizia. La riforma del Csm, per esempio, è stata bloccata da quello stesso Parlamento che applaudiva, e oggi l’Associazione nazionale magistrati denuncia che non verrà approvata in tempo e accusa la politica di “inerzia”. Raccoglieremo anche le valutazioni del pm anti-‘ndrangheta Nicola Gratteri, che a proposito del discorso di Mattarella ha dichiarato: “Le parole del Capo dello Stato sono condivisibili al cento per cento. Il dramma è che poi non si traduce sul piano normativo e spesso si fanno riforme che peggiorano la situazione. Il problema è come vengono tradotte sul piano normativo le riforme auspicate dal presidente della Repubblica e auspicabili”.

COVID, IL GOVERNO ALLENTA ANCHE LA QUARANTENA E PRECISA LE REGOLE SULLE SCUOLE. Ieri sera con una circolare il ministero ha dimezzato la quarantena anche per i non vaccinati, come già aveva fatto per i vaccinati con tripla dose. Solo nel caso in cui non si abbiano sintomi, si riduce da dieci a cinque giorni l’isolamento di chi ha avuto contatti con positivi, periodo dopo il quale si può uscire con un tampone antigenico negativo. Un ulteriore alleggerimento delle restrizioni che va in una direzione tracciata dal governo questa settimana sulla base di dati epidemiologici in miglioramento, che raccontano di un appiattimento della curva epidemica. Oggi i casi scendono sotto i 100 mila (sono 93 mila), ma i morti restano 375. Proprio il conteggio dei decessi è oggetto di dibattito tra gli scienziati. In ogni caso, la strategia anti-Covid si sta riducendo a due soli strumenti: vaccini e green pass. Come abbiamo raccontato oggi sul giornale, però, lungaggini ed errori della burocrazia lasciano decine di migliaia di guariti e vaccinati senza certificato. Sul Fatto di domani torneremo a parlare Covid a scuola, leggendo le precisazioni pubblicate dal Ministero in merito all’ultimo decreto sulle norme anti-contagio da adottare nelle classi.


LE ALTRE NOTIZIE CHE TROVERETE

A Buenos Aires non resta che Putin. Dopo aver ottenuto il rifinanziamento del debito con il Fondo monetario internazionale, il presidente argentino Alberto Fernandez è volato a Pechino per le Olimpiadi di Pechino e ha incontrato il presidente russo. L’Argentina guarda sempre di più a Mosca come partner per risollevare il Paese dalla crisi economica.

Morire a Minneapolis, ancora. Un caso che ricorda la morte di George Floyd. Ieri un 22enne è stato ucciso in casa sua durante un’irruzione della polizia. Il dramma ha riaperto la questione delle regole di ingaggio e dei finanziamenti delle forze dell’ordine statunitensi, e i democratici sono tornati a spaccarsi.

Sanremo, la finale. Dopo una serata cover da record dei record, trascinata dal duetto Jovanotti-Morandi, stasera c’è grande attesa di conoscere i vincitori dela 72 edizione del Festival della canzone italiana. Sul giornale di domani vedremo che sul piano degli ascolti (in streaming) i vincitori ci sono già.


SU FQ EXTRA

“Blocchiamo le strade per salvare il clima”. Dentro Extinction Rebellion. Chi sono gli attivisti che hanno fermato il traffico a Roma, perché chiedono di incontrare i ministri e scrivere nuove leggi contro il collasso del clima con il Parlamento. Guarda il video.

Fluid – Il podcast. Un viaggio in 8 puntate nel mondo lgbtq+. Dove non ci sono maschi e femmine ma solo persone, libere di vivere il genere che percepiscono al di là del loro sesso naturale. Scritto e realizzato da Anna Ammirati.


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