Ma cosa ci sarà da festeggiare

Dagli uomini nudi al lancio delle rose: la vera storia di San Valentino

14 febbraio - Patrono degli innamorati e protettore dei disperati, si racconta che andasse in giro a regalare fiori alle coppie. Prima di lui, l'amore veniva celebrato con un rito pagano nel quale orde di maschi andavano in giro schiaffeggiando con pelle di capra le povere ragazze dei villaggi. Entrambe scene raccapriccianti

Di Amalia Caratozzolo
9 Febbraio 2022

San Valentino, la festa di ogni cretino, che crede di essere amato e invece rimane fregato”.

Questo saggio detto popolare rimbomba nella mia mente come un mantra. Chissà da dove arriva cotanta saggezza… E chi è questo Valentino? Qual è la sua vera storia?! Perché qualcuno sarebbe così folle da decidere di celebrare gli innamorati e l’amore?

Single di tutto il mondo, unitevi! Bisognerebbe creare una petizione mirata ad abolire questa orrida festa, che a me suona un po’ come il Family day. Rabbrividiamo. Ma ai single e infelici, non ci pensa nessuno? In fondo sono la categoria più debole. Per non parlare poi di quelli che si sono appena mollati, poverini, a cui tocca ciucciarsi milioni di coppie al ristorante o per strada mano nella mano. Se ti capitano quelli che si fanno i grattini sei finito… non basteranno anni di psicoterapia per superare tale trauma. Io per esempio, non posso proprio sentire le coppie che litigano, ma neppure da lontano.

È una forma di allergia la mia, con tanto di sintomi come prurito, arrossamento e inquietudine. Ma questa è un’altra storia, per ora torniamo a questo signore di nome Valentino.

Valentino, vescovo e santo martire romano.

Terni… – Roma, 14 febbraio 347

Patrono degli innamorati e protettore dei disperati.

La leggenda racconta che il vescovo fosse solito regalare delle rose profumate alle coppie di fidanzati, come simbolo augurale di un’unione felice e duratura. Immaginate di passeggiare tranquilli per strada e all’improvviso arriva un tizio che vuole regalarvi delle rose, in nome del vostro splendido legame amoroso. Segue pippa infinita stile testimone di Geova, e in un attimo ci ritroviamo in un thriller di tutto rispetto.

Ma questo signore che ne sa della nostra unione? Magari non facciamo altro che cornificarci a vicenda in nome dell’ammore ma a lui è sufficiente vedere due persone che camminano mano nella mano, per identificare in quell’immagine tutto l’amore puro e sincero di questo mondo. Ah! Certo che così sarebbe di gran lunga più semplice! Dovremmo solo passeggiare mano nella mano con qualcuno per essere felici, per smetterla di farci inutili domande esistenziali sul senso della vita e dell’amore. Inaspettatamente, un estraneo ci donerebbe una rosa, e magicamente il nostro amore sarebbe protetto e sigillato PER SEMPRE. Grazie Valentino! Ora sì che è tutto più chiaro e fluido. Ma a proposito di per sempre, “Finché morte non vi separi”, secondo voi allude al fatto che prima o poi i coniugi si uccideranno a vicenda stile La guerra dei Roses?

Approfondendo, scopro che la festa degli innamorati nasce per trovare un valido sostituto a un antico rito pagano piuttosto piccante, atto a celebrare le relazioni amorose.

I festeggiamenti, decisamente frizzanti, mirati alla purificazione dei campi, erano arricchiti da svariati e pittoreschi riti per la fecondità. La funzione si sarebbe svolta in questo modo: tutte le giovani donne della città, avrebbero posto i loro nomi dentro un’urna (la scelta dell’urna la dice lunga) e gli scapoli avrebbero estratto un nome a caso, e così si sarebbe formata una coppia, mirata all’unione sessuale. Il gioco spesso riusciva e le coppie finivano persino per unirsi in matrimonio.

Una specie di Tinder dei giorni nostri, sprovvisto di foto profilo ma fornito di una simpatica urna!

Sembra che la cerimonia fosse davvero pittoresca. La leggenda racconta di uomini nudi per le vie della città, che esprimendosi in una danza particolare, schiaffeggiavano le donne con pezzi di pelle di capra. Vi immaginate la scena? Scendi al bar a prendere un caffè e vedi orde di uomini nudi con quel coso a penzoloni e un pezzo di pelle di capra in mano. Ecco, tutto sommato Tinder, i visualizzati, i vocali inviati dagli sconosciuti, e gli amanti dello stalking, appaiono rassicuranti di fronte a questa ignobile e raccapricciante simulazione.

A questo punto, comprendo a pieno l’esigenza di apportare delle modifiche a questo rito bizzarro, ed è così che nasce il Santo degli innamorati: un tizio che regala rose a casaccio in nome di un Amore al di sopra di ogni aspettativa. Sicuramente meglio dei pezzi di pelle di capra… ma non mi sembra proprio un’idea brillante, non c’è da meravigliarsi che Valentino abbia fatto una fine orribile! Se ci pensate, passava le sue giornate unendo gente in matrimonio e in questo modo si circondò di moltissimi nemici, tra cui uomini potenti e illustri come ad esempio l’imperatore Claudio II, a cui non chiese mai alcun placet riguardante i riti nuziali celebrati. Non so come, ma Valentino riuscì persino a innamorarsi perdutamente della figlia dell’imperatore. Ma di tutte le donne presenti nell’universo, doveva innamorarsi proprio della figlia del suo acerrimo nemico? Una storia con un lieto fine assicurato, almeno così deve aver pensato Valentino. Invece nel giro di poco tempo, il nostro santo finì senza testa, decapitato per ordine di Claudio II.

Prima dell’esecuzione, riuscì addirittura nell’ardua impresa di lasciare alla sua amata una lettera d’amore, firmata “Il tuo Valentino”, frase che ahinoi, divenne poi persecutoria per i secoli a venire.

Ecco… ora, va bene tutto… ma come può uno sfigato di tale portata essere il simbolo degli innamorati?

Io capisco che l’amore non ha nulla di razionale ed è per questo che continuiamo a farci domande che non trovano alcuna risposta… Capisco pure che il legame idealizzato e mai consumato sia tra gli amori più forti e illusori di questo mondo ma non capisco come una storia così tragica possa essere di buon auspicio per gli innamorati. Ripensandoci… forse i pezzi di pelle di capra non erano poi così male!

Ma guardandola da un altro punto di vista, magari Valentino stava avanti e aveva capito tutto, sapeva che l’unica regola valida in amore era e per sempre sarà: “In amor vince chi fugge” e quindi si ritrovava a inseguire la sua amata, consapevole del fatto che mai lo avrebbe ricambiato, ricoprendo un ruolo che lo avrebbe fatto struggere e stare male ma al quale era piuttosto rassegnato. Perché in amore c’è sempre chi scappa, e sempre chi rincorre il fuggitivo. Ma se i due incredibilmente riuscissero a congiungersi… a quel punto, sarebbe quello il vero amore? Ma è nato prima l’uovo o la gallina?

Mi sa che ci conviene restare su Valentino, e direi che dopo aver approfondito la sua storia, per oggi posso affermare con certezza assoluta di sentirmi un po’ meno single infelice. Buon San Valentino a tutti!

Ti potrebbero interessare

I commenti a questo articolo sono attualmente chiusi.