Il Fatto di domani. Il governo in bolletta regala soldi a Eni e Stellantis. “Campo largo” di Pd e destra per smontare il salario minimo

Di FQ Extra
18 Febbraio 2022

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IL GOVERNO IN BOLLETTA APPROVA IL DECRETO ENERGIA. Dopo lo scontro inedito consumato ieri tra Draghi e la sua maggioranza, con i partiti che hanno chiesto a Draghi di cambiare metodo, oggi il Consiglio dei ministri ha varato all’unanimità le misure su bollette e superbonus. In conferenza stampa il premier ha detto che “vuole rivedere il metodo di confronto (con i partiti, ndr), ma tenendo la barra dritta” e che “ieri ho ricordato quello che è il mandato del governo, creato dal presidente della Repubblica, per affrontare certe emergenze”. Poi ha a segnalato che i provvedimenti, che complessivamente pesano per 8 miliardi di euro, sono stati possibili senza scostamento di bilancio. Non sarà un caso, comunque, se dopo la Cabina di regia mattutina Palazzo Chigi aveva fatto notare che avrebbe fornito le bozze del decreto con largo anticipo ai partiti, per permettere loro di leggerlo nei dettagli. I due elementi principali del decreto sono i quasi 6 miliardi stanziati per calmierare il rincaro delle bollette nel secondo trimestre 2022: per il Codacons è “una cifra ridicola” a fronte degli aumenti per imprese e famiglie. E poi la marcia indietro sul Superbonus al 110%: la modifica inserita nel decreto sostegni bis (che limitava la cessione del credito a un solo passaggio) ha infatti paralizzato il settore edilizio, e dopo varie pressioni il governo è tornato sui suoi passi allargando di nuovo le maglie alla cessione del credito fino a tre soggetti, purché siano banche o istituti di credito. Sono anche state rafforzate le norme sulla sicurezza nei cantieri, che subordina la concessione dei bonus edilizi all’applicazione dei contratti collettivi nazionali da parte delle imprese.

SOLDI ALLE BOLLETTE, REGALI A ENI E STELLANTIS. E IN PARLAMENTO FRONTE PD-DESTRA CONTRO IL SALARIO MINIMO. Lo scostamento di bilancio per calmierare seriamente i costi dell’energia dei cittadini non si è voluto fare, ma per i regali alle grandi aziende c’è sempre spazio. Oltre ai miliardi sulle bollette, nel decreto, come vedremo nel dettaglio sul Fatto di domani c’è anche un fondo da 1 miliardo all’anno per 8 anni di incentivi auto, che andranno non solo ai veicoli elettrici ma anche alle vetture diesel e benzina, dando un consistente aiuto al gruppo Stellantis, che è in ritardo sulla transizione ecologica. Inoltre, il piano è concedere a Eni di aumentare le estrazioni di gas dai giacimenti italiani in cambio di contratti a prezzo fisso garantiti alle imprese nazionali energivore, anche se i prezzi del gas hanno già cominciato a scendere, dopo i picchi invernali. Il gruppo Eni ieri ha comunicato i risultati preliminari del suo bilancio 2021 e ha dichiarato gli utili più alti dal 2012, 4,7 miliardi. Sul giornale di domani parleremo anche di salario minimo: ieri è iniziata la discussione della proposta di legge presentata da Nunzia Catalfo ma si è già creato un asse tra centrodestra e Pd per affossare o depotenziare la misura. Nel frattempo c’è stato un nuovo appello di Giuseppe Conte, che ha annunciato che incontrerà i sindacati sul tema la prossima settimana.

COVID, NUMERI SEMPRE PIÙ BASSI: L’RT SCENDE AI LIVELLI DELL’ESTATE SCORSA. Tra i fondi previsti dal Cdm di oggi ci sono anche, alla fine, 15 milioni di euro per i familiari dei medici morti di Covid, e altri 400 milioni per le spese che le Regioni hanno dovuto affrontare durante la quarta ondata. Oggi è anche il giorno dell’aggiornamento del monitoraggio settimanale dell’Istituto superiore di Sanità, che continua a fotografare una situazione in miglioramento su tutti gli indici della pandemia, dai contagi ai ricoveri. L’indice di trasmissibilità del virus, l’Rt, è tornato ai livelli di giugno 2021, a 0,77. Oggi i nuovi contagi sono oltre 53.600 e i morti 314. Circolano già nuove ipotesi di allentamento delle restrizioni da varare la prossima settimana: si va dall’aumento della capienza degli stadi al ritorno dei pop corn al cinema. E arriva anche la notizia che le multe previste dal 1 febbraio per gli over 50 che non si sono vaccinati (già di per se simboliche: 100 euro) non sono mai state staccate, perché c’è un problema di privacy nel creare elenchi di non vaccinati. Sono circa 1,4 milioni gli italiani ultracinquantenni non immunizzati.

SCUOLA, CONTINUA LA PROTESTA CONTRO L’ALTERNANZA. Per il terzo venerdì di fila le organizzazioni studentesche sono scese in piazza in quaranta città per protestare contro la linea del governo sugli esami di maturità e contro l’alternanza scuola lavoro (la settimana scorsa un diciassettenne è morto in un incidente stradale durante uno stage). Alcuni chiedono le dimissioni del ministro dell’Istruzione Bianchi e della ministra dell’Interno Lamorgese. Tensioni con le forze dell’ordine solo a Torino: un gruppo ha lanciato della vernice contro la sede di Confindustria e poi ha provato a entrare negli uffici forzando il cancello, ma i manifestanti sono stati respinti dalla polizia. Lunedì prossimo è stata fissata un’audizione di una rappresentanza studentesca in Commissione Cultura alla Camera. Nel pomeriggio il ministro Bianchi però non ha lasciato molti margini, e ha difeso l’istituto dell’alternanza scuola-lavoro: “ai ragazzi dirò che lavoriamo per accompagnarli a conoscere il contesto in cui operano, questo deve avvenire nel massimo della sicurezza”. Sul Fatto di domani racconteremo la giornata di mobilitazione e torneremo anche a parlare di un altro motivo di scioperi e occupazioni negli istituti italiani: i casi di molestie sessuali, che sono esplosi dopo le denunce di alcune ex studentesse di un istituto della Calabria.


LE ALTRE NOTIZIE CHE TROVERETE

Mondo di mezzo, un anno e 10 mesi ad Alemanno. Dopo essere stato assolto dal reato di corruzione in Cassazione, la Corte d’appello ha rideterminato la pena per l’ex sindaco di Roma, ora condannato per finanziamento illecito.

Dossier Ucraina, Biden chiama l’Europa. Mentre anche oggi si alternano annunci di ritiro delle truppe russe dal confine e allarmi dell’Occidente sul rischio di invasione, stasera alle 20 ora italiana si terrà una video call con i leader europei, a cui prenderà parte anche Mario Draghi, oltre che il segretario generale della Nato. È stato fissato un colloquio tra il ministro degli esteri russo Lavrov e l’omologo americano Blinken la prossima settimana. Nel pomeriggio è stata data notizia di un’autobomba scoppiata a Donetsk, nel Donbass.

Che c’è di Bello. Nel nostro inserto culturale del sabato parleremo della mini-serie su Kanye West, del film sulle donne di ‘ndrangheta Una femmina, del romanzo d’amore (omosessuale) Purezza, di Garth Greenweel e della letteratura di genere di Giorgio Scerbanenco, dal western al giallo. E poi una storia dell’Ilva di Taranto.


Stasera torna Accordi & Disaccordi su Nove, dalle 22.45. Gli ospiti della puntati sono Antonio Sallusti e Marco Cappato. Con Marco Travaglio.

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