“Lo scriva così come glielo dico: Gianni Riotta è un coglione”. A Massimo Cacciari si può contestare molto, mai la noia. Risponde al telefono seccato, come d’abitudine, ma si accende subito quando gli viene chiesta una considerazione sul fatto che Repubblica l’abbia inserito nella listarella infame degli amici italiani di Putin. “Come sarebbe a dire? […]
“Il pensiero unico è cosa seria e Riotta si è bevuto il cervello”
Massimo Cacciari - Il filosofo sbotta quando gli viene letto il passaggio dell’articolo di Repubblica che lo include tra i “Putinversteher” nostrani, i simpatizzanti dello zar (insieme, tra gli altri, a Barbara Spinelli). Tutto per una sua vecchia considerazione sull’annessione della Crimea