Il Fatto di domani. Russia-Ucraina: a Istanbul i negoziati vanno meglio, ma gli Usa continuano ad accusare Mosca. Conte vede Draghi sul riarmo: il nodo della fiducia in Senato

Di FQ Extra
29 Marzo 2022

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UCRAINA: IL ROUND DI ISTANBUL VA MEGLIO, MA BLINKEN ATTACCA: “MOSCA NON È SERIA”. Qualche passo avanti c’è stato, ai colloqui tra la delegazione russa e ucraina avvenuti a Istanbul sotto l’occhio vigile di Erdogan. Non è chiaro se le trattive riprenderanno domani. Abramovich era presente, nessuna notizia di avvelenamento dei participanti. L’Ucraina ha proposto di togliere la questione dello statuto di Crimea e Donbass dalle condizioni per il cessate il fuoco e avviare trattative separate, dichiarazioni non smentite dai russi. Mosca dice di aver ricevuto proposte scritte che garantirebbero la neutralità e denuclearizzazione dell’Ucraina e chiedono alla Russia di non opporsi all’adesione di Kiev all’Unione europea. Restano molte distanze da colmare. Gli ucraini continuano a parlare di no fly zone (stavolta la chiedono ai Paesi garanti, tra cui l’Italia) e dicono di voler sottoporre l’accordo di pace con la Russia a un referendum tra la popolazione. Gli Stati Uniti hanno messo in dubbio l’esito positivo dei colloqui: “Mosca non sembra seria” ha dichiarato il segretario di Stato Antony Blinken. Nel pomeriggio Biden, che non ha ritrattato le parole di Varsavia, ha avuto una lunga conversazione telefonica con gli alleati europei. Poi Macron ha chiamato Putin per parlare di un corridoio umanitario da Mariupol. Sul Fatto di domani leggeremo nel dettaglio i punti della bozza negoziale uscita da Istanbul. Qui l’audiocronaca di Giampiero Gramaglia.

LA GUERRA SUL CAMPO: LA RUSSIA MUOVE SUL DONBASS. La foto del giorno è quella di un edificio amministrativo di Mykolaiv “bucato” da un missile russo: immagine che racconta plasticamente la guerra di questa fase. Ma sul terreno la notizia più importante è l’annuncio, da parte del ministero della Difesa russo, della “drastica riduzione” delle ostilità nella regione di Kiev e Chernihiv. Quella che i russi chiamano “operazione speciale” prosegue verso “l’obiettivo prioritario del Donbass”. Per gli americani si tratta di un cambio di strategia molto rilevante, quasi un preludio di ritiro, altri analisti invitano alla cautela. Sul Fatto di domani analizzerà per noi gli ultimi sviluppi militari l’ex generale Fabio Mini. Continueremo poi a raccontare la vita degli abitanti della martoriata Kharkiv con il nostro inviato Stefano Citati, che oggi ha visitato i luoghi colpiti da bombardamenti notturni (qui il racconto in audio su FQ Extra). Avremo anche un’intervista ai genitori di Andrea Rocchelli, il fotoreporter ucciso in Donbass nel 2014 con l’intreprete Andrej Mironov, colpito da una bomba di mortaio di cui, nonostante un processo in Italia, non è stata chiarita ancora la provenienza.

L’ALTRO SUMMIT: CONTE VEDE DRAGHI SULLE SPESE MILITARI, IL NODO DELLA FIDUCIA IN SENATO. Poche ore fa si sono incontrati Giuseppe Conte e Mario Draghi a proposito del voto sul decreto Ucraina in Senato e l’ordine del giorno sull’aumento delle spese militari italiane. Il meeting doveva risolvere il problema che si è aperto nella maggioranza dopo che il M5S ha esplicitato la sua contrarietà all’aumento delle spese militari al 2% del Pil. Il leader 5S (riconfermato ieri dal voto degli iscritti con oltre il 94% delle preferenze) stamattina ha chiarito che il Movimento sosterrà comunque il decreto sugli aiuti civili e militari a Kiev, ma non l’odg sul riarmo proposto da Fratelli d’Italia. Sull’impegno assunto con la Nato “occorre rivedere tempistiche e impegni”, ha detto Conte. Il governo però ha accolto la proposta dei meloniani e ha annunciato che metterà la fiducia sul pacchetto. Sul Fatto di domani vedremo come si potrà sciogliere questo nodo, e racconteremo le posizioni del gruppo di Senatori contrari all’aumento della spesa militare. Stamattina Draghi era in visita a Napoli ed è stato contestato da un gruppo di lavoratori.

ITALIA, EUROPA, NATO: QUANTO VALE IL RIARMO. Sempre in tema di spese militari, dopo l’analisi sulle lacune del progetto dell’esercito comune europeo pubblicata ieri sul Fatto Economico e disponibile su Fq Extra, sul giornale di domani torneremo a calcolare l’impatto politico ed economico della decisione dell’Europa di dare seguito agli impegni presi con la Nato. Vedremo quanti miliardi dovranno spendere gli Stati europei per aumentare la loro spesa militare al 2% del Pil. Per il nostro Paese l’osservatorio Milex ha già valutato che si tratterebbe di un esborso di 104 milioni al giorno in più di spesa.

OMICIDIO PECORELLI: L’INCHIESTA CHE HA RIAPERTO IL CASO NEL PODCAST DI FQ EXTRA. La giornalista Raffaella Fanelli indaga da anni su stragi e misteri d’Italia. Le sue inchieste hanno portato la magistratura a riaprire il caso dell’omicidio irrisolto di Mino Pecorelli, avvenuto il 20 marzo 1979 a Roma. Fanelli ha scovato carte sepolte e ascoltato personaggi chiave. Il risultato è un’inchiesta in versione podcast in 9 puntate, intitolato OP-Omicidio Pecorelli e disponibile da domani su FQ Extra, con informazioni e testimonianze inedite. Sul Fatto di domani lo presenteremo insieme all’autrice con un’intervsita.


LE ALTRE NOTIZIE CHE TROVERETE

Il risveglio dei gasdotti europei. La crisi ucraina sta riportando in auge tutti i progetti di gasdotti che però erano già stati accantonati perché troppo costosi per i benefici che garantivano.

I rider scomparsi dal radar. Il presidente dell’Inps Pasquale Tridico ha denunciato che dopo la maxi multa nel 2021 da 155 milioni di euro nei confronti delle più importanti piattaforme di food delivery, in cui vennero alla luce circa 30 mila lavoratori, a oggi i rider sembrano scomparsi dal monitoraggio perché, secondo Tridico, “le aziende li dichiarano come prestazioni occasionali”.

Sophie Calle, “Storie vere”. Esce domani il primo libro tradotto in italiano della fotografa, scrittrice e artista francese, per l’editore Contrasto.


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