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LE ALTRE BUCHA E LA VERITÀ SUL CONFLITTO. ZELENSKY PICCHIA ANCHE SULL’ONU. “Ci sono decine di altre Bucha, quel massacro è solo un esempio dei crimini di guerra russi”, ha affermato Zelensky nel suo intervento in collegamento con il Consiglio di sicurezza dell’Onu oggi pomeriggio. Il presidente ucraino ha accusato le Nazioni Unite di non aver fatto abbastanza per la pace e per il suo Paese (“Se siete parole vuote scioglietevi”) e ha proposto di espellere la Russia dal consiglio di sicurezza. Poi ha invocato “un tribunale sul modello di Norimberga per processare la Russia per i suoi crimini di guerra”. Zelensky ha chiamato in causa anche il Tribunale penale internazionale dell’Aia (l’organo giuridico che valuta i crimini contro l’umanità come il genocidio), che però non è riconosciuto dall’Ucraina né, del resto, dalla Russia e dagli Stati Uniti. L’ambasciatore russo al Palazzo di vetro ha respinto le accuse come infondate e menzognere, e ha battuto sul tasto delle milizie naziste che avrebbero ucciso russi e civili in Donbass e altrove. La sottosegretaria generale dell’Onu Rosemary DiCarlo aveva detto che ci sono denunce di violenza sessuale da parte delle forze e delle milizie di Kiev e che una missione di monitoraggio sta verificando sul campo. Sul Fatto di domani faremo chiarezza sui termini e le competenze delle varie istituzioni. Inoltre, per capire esattamente qual è la strategia dell’esercito di Mosca sul territorio ucraino ci affideremo all’analisi del generale Fabio Mini.
LA DIPLOMAZIA DELLE ESPULSIONI: L’ITALIA SI ALLINEA. Il ministro degli Esteri Di Maio ha annunciato l’espulsione di 30 diplomatici russi “per motivi di sicurezza nazionale”. La stessa formula è stata usata dalla Spagna, che ha annunciato l’esclusione di 25 funzionari, dalla Francia, dalla Germania e da altri Paesi europei. I russi espulsi nelle ultime 48 ore in Europa sono 149, 250 se contiamo a partire dal giorno dell’invasione dell’Ucraina. Le persone che l’Italia ora definisce “non grate” sarebbero state da tempo sotto la lente dell’intelligence. Scontata la reazione piccata dell’ambasciatore russo: “Ci sarà una risposta pertinente”. La Lega di Matteo Salvini ha rispolverato una vecchia vicinanza e criticato la decisione. L’annuncio è arrivato lo stesso giorno in cui Mario Draghi è stato sentito nella sua prima audizione al Copasir: il colloquio riservato è durato due ore e avrebbe affrontato il tema del posizionamento dell’Italia rispetto al conflitto in Ucraina e la questione energetica. Sul Fatto di domani cercheremo di indagare meglio sui profili degli espulsi e soprattutto di capire perché la decisione è stata presa proprio adesso.
L’IPOCRISIA DELLE ARMI: SU FQ EXTRA L’INTERVISTA A PABLO IGLESIAS. “L’Occidente vuole far durare il conflitto il più possibile perché è vantaggioso per gli Stati Uniti”, secondo l’ex vicepresidente del governo spagnolo e fondatore del movimento Podemos, che abbiamo intervistato su FQ Extra. Iglesias lancia un appello per la rinascita di “un movimento pacifista europeo” che opponga alla retorica bellicista una vera soluzione diplomatica per salvare il popolo ucraino. Guarda il video.
L’EUROPA SANZIONA IL CARBONE, MA IL PACCHETTO VALE 10 GIORNI DI GAS. Dopo l’incontro tra i ministri dell’Economia dei 27 in Lussemburgo, la Commissione europea ha annunciato la sua proposta per il nuovo pacchetto di sanzioni contro Mosca. C’è il divieto di importazioni del carbone e del legno, il divieto di accesso ai porti europei per le navi di Mosca, lo stop totale alle transazioni di quattro banche russe, che rappresenterebbero il 23% del sistema bancario di Mosca. Il bando al carbone vale 4 miliardi in un anno (l’import di gas vale un miliardo al giorno) e il danno complessivo arriva a non più di 10 miliardi all’anno. Ursula von der Leyen ha detto che l’Ue sta lavorando anche ad altre, in particolare sul petrolio, ma al momento il pacchetto si ferma qui, levando comunque l’Ue dall’impaccio di reagire allo choc del massacro di Bucha contenendo però i danni per le economie del vecchio continente. In tutta risposta Putin ha minacciato di limitare l’export di cibo. Analizzeremo l’impatto di queste misure sul Fatto di domani, considerando che il maggiore importatore di carbone russo è ancora una volta la Germania, che oggi ha ammesso, con il ministro delle Finanze Lindner, di aver fatto un errore a diventare così dipendente dalla Russia.
L’ALTRA FACCIA DEL COVID: I CEO DI BIG PHARMA INCASSANO MILIONI. Il quotidiano britannico Financial Times ha fatto i conti in tasca agli amministratori delegati delle principali case farmaceutiche produttrici di vaccini a mRna e calcola che gli ad di Moderna, Pfizer e Biontech hanno guadagnato circa 100 milioni di dollari dalla pandemia, grazie all’insieme del successo commerciale dei loro preparati nel mondo e la crescita in borsa dei azioni delle società. Ora per le case farmaceutiche si apre la partita della quarta dose, su cui l’Europa non ha preso ancora una decisione univoca anche perché gli scienziati chiedono di adattare i vaccini sulla base delle nuove varianti emerse. Torneremo sulla questione sul giornale di domani. Intanto oggi i nuovi casi sono oltre 88 mila e le vittime sfiorano quota 200. Il tasso di positività è al 15%, i ricoveri salgono leggermente.
LE ALTRE NOTIZIE CHE TROVERETE
Csm, riforma in salita. Stamattina la ministra Cartabia e la maggioranza si è affrontato il tema delle porte girevoli, ma la discussione è stata aggiornata al pomeriggio. Intanto il voto in commissione Giustizia è iniziato con le tensioni: Italia Viva ha votato contro il governo al primo voto.
Il caso Scieri a giudizio dopo 23 anni: il video. In corte d’Assise è iniziato ieri il processo per il caso del militare morto in caserma nel 1999. La nostra video inchiesta.
L’atto di vedere. Torna disponibile uno dei libri più noti del grande libro di Wim Wenders, che anticipiamo.
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