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ARMI, IL GOVERNO VERDE MILITARE TEDESCO. CASTELLINA: ESSERE CONTRO LA GUERRA NON È STARE CON PUTIN. Il cancelliere austriaco Nehammer ha incontrato Putin a Mosca. È la prima visita di persona di un leader europeo dall’inizio della guerra, e per molti è un passo diplomatico importante. Dopo 75 minuti di colloquio, Nehammer ha dichiarato di aver informato Putin che l’Europa inasprirà le sanzioni “finché in Ucraina le persone continueranno a morire”. Valuteremo quali potrebbero essere le prossime mosse sul Fatto di domani. Intanto, mentre in Serbia (filo-russa) è arrivato un sistema di difesa missilistico dalla Cina, in Germania la ministra degli Esteri Annalena Baerbock, del partito dei Verdi, ha schierato Berlino sulla linea dura: “L’Ucraina ha bisogno innanzitutto di armi pesanti”, ha detto a margine del Consiglio europeo degli Esteri in Lussemburgo. Anche l’alto rappresentante per la politica Ue Josep Borrell ha dichiarato che per fermare i russi sul campo le sanzioni servono a poco, occorre intensificare gli aiuti militari. “Sono parole che cambiano il gioco”, ha replicato il ministro degli Esteri russo Lavrov. Contro l’escalation degli armamenti si schiera senza timori Luciana Castellina in un’intervista che leggerete sul giornale di domani. La fondatrice del manifesto giudica la posizione del Pd sulla guerra “un vero scandalo” e a chi la accusa di essere filo-Putin ricorda di essere stata l’unica italiana ad andare a protestare contro di lui a Mosca. L’intervista sarà anche su FQ Extra in versione video integrale.
ASSEDIO FINALE A MARIUPOL, I SEPARATISTI: “PRESO IL PORTO”. L’offensiva sul Donbass è cominciata (ascolta l’audiocronaca su FQ Extra), dicono le autorità ucraine, che si aspettano anche un attacco decisivo su Mariupol. “Oggi probabilmente sarà la battaglia estrema”, ha scritto sui social l’ammiraglio dell’esercito ucraino di stanza nella città Mikhail Bilinsky. Nel pomeriggio il capo delle milizie separatiste filo-russe di Donetsk ha affermato di aver preso il controllo del porto. I civili continuano a fuggire. In tutto il Paese, secondo le Nazioni Unite, le vittime civili della guerra sono 1.842 dall’inizio dell’invasione, di cui 148 bambini.
DRAGHI E DI MAIO LA BATTAGLIA D’ALGERI PER IL GAS. Il primo viaggio di un tour per liberarsi dalla dipendenza dal gas russo e mettere in sicurezza le scorte nazionali prima del prossimo inverno. Draghi e Di Maio sono andati oggi in Algeria e hanno siglato un nuovo accordo di fornitura con il presidente Tebboune. Con loro c’era l’amministratore dell’Eni Descalzi. Palazzo Chigi dichiara che l’obiettivo è far lievitare la quota di metano che compriamo dall’Algeria dal 25% attuale al 40% entro il 2022, ma l’iniziativa ha dei limiti che indagheremo sul Fatto di domani. Nel frattempo, su FQ Extra è disponibile un visual data sulla dipendenza energetica dei Paesi europei dalla Russia.
PRESIDENZIALI IN FRANCIA: LA FINE DEI PARTITI MODERATI. A scrutinio concluso, Emmanuel Macron si conferma in testa con il 27,85% dei voti. Sfiderà al ballottaggio Marine Le Pen, al 23,15%, mentre l’exploit del candidato della sinistra (non socialista) Jean-Luc Mélenchon, che ha sfiorato il 22%, non è stato abbastanza per arrivare secondo (ci sarebbe riuscito se l’arco della sinistra non si fosse frammentato in 5 candidature su 12, dicono gli analisti). Per assicurarsi la riconferma al secondo turno del 24 aprile Macron punta sulla collaudata strategia del “voto utile” contro la destra, ma non siamo più nel 2017 e le cose potrebbero non andare come previsto, ha scritto Salvatore Cannavò oggi su FQ Extra. A destra e sinistra, il voto che i media mainstream bollano semplicisticamente come populista rappresenta lo sfogo di “una inquietudine sociale contro gli assetti politici ed economici dominanti”, che esiste da anni e non accenna a scomparire, nonostante le élite europee continuino a ignorarla. È in questa prospettiva che analizzeremo i risultati del voto francese sul Fatto di domani, guardando anche alle analogie italiane (se pensiamo che Enrico Letta oggi si è identificato al 100% con Macron, come fece… Renzi). Sulle presidenziali francesi interverrà anche con una sua analisi la nostra Barbara Spinelli.
LE ALTRE NOTIZIE CHE TROVERETE
Regeni, processo sospeso perché l’Egitto non collabora. Alla luce delle comunicazioni date dal ministero della Giustizia e dai carabinieri sull’indisponibilità a collaborare del governo egiziano, il gup di Roma ha disposto la sospensione del processo a carico dei quattro membri dei servizi segreti egiziani accusati di avere sequestrato, torturato e ucciso Giulio Regeni. La nuova udienza è stata fissata per il 10 ottobre.
Covid, Omicron come un’influenza? Da due settimane i casi salgono, ma in tutta Europa le misure restrittive hanno le ore contate. Sul Fatto di domani intervisteremo l’immunologo Guido Silvestri, che ha notato che la mortalità da Omicron è nettamente inferiore a quella delle varianti precedenti.
Riforma del Csm, allarme dell’Anm. Italia Viva vota contro il governo. “Il sentimento che pervade tutta la magistratura è un sentimento di delusione, di grande preoccupazione”, ha dichiarato la presidente distrettuale dell’Anm di Palermo. Nel frattempo, nel voto in Commissione Giustizia della Camera, è stato bocciato un emendamento alla riforma che introduceva lo stop al cumulo di compensi per i magistrati che svolgono due funzioni in simultanea.
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