Leggiamo che questa volta Marine Le Pen potrebbe anche farcela a conquistare l’Eliseo sull’onda del crescente malcontento dei ceti medio bassi francesi devastati dalla crisi e sempre più indifferenti a una guerra che non sentono la loro (anche perché la signora della destra ha una coda di paglia che arriva fino a Mosca dove Putin non le ha mai fatto mancare il suo “sostegno” concreto). Questo perché il problema che assilla le democrazie occidentali non sono “i condizionatori” (in alternativa alla “pace”) bensì le bollette del gas, l’inflazione, la ricerca del lavoro, il futuro sempre più incerto per i propri figli (come sa perfettamente Mario Draghi che non ha saputo resistere a uno slogan orecchiabile). Non si tratta di essere anti o filoputiniani (dicotomia che manda in un brodo di giuggiole il bullismo da talk) ma di prendere atto che la grande maggioranza dei cittadini europei (e dunque anche italiani) “è disponibile ai sacrifici ma limitati nel tempo” (Alessandra Ghisleri sul Fatto).
Un’attesa sempre più nervosa che dall’opinione pubblica non tarderà a scaricarsi sui partiti, con effetti presto visibili sulla tenuta della maggioranza di governo in assenza di sostanziali novità positive dal fronte ucraino. Dove non v’è chi non veda che il tema dei negoziati è completamente scomparso dall’orizzonte (e dalle agende dei leader) spazzato via dalla prevalenza dei falchi da combattimento su entrambi i fronti. Infatti, mentre al Cremlino Mad Vlad medita la spallata finale sul Dombass (dicono per celebrare degnamente, il prossimo 9 maggio, la Giornata della Vittoria sulla Germania nazista), a Kiev, più baldanzoso che mai, il premier britannico Boris Johnson, latore di un gradito cadeau di armamenti pesanti, sfila accanto a Zelensky. Così, mentre le figure dei “mediatori” sfumano nei cieli dell’improbabile (come quell’inguaribile pacifista di Erdogan o come il premier israeliano Bennett adesso alle prese con il terrorismo interno) la vera alternativa diventa non pace o condizionatori, burro o cannoni ma: missili anticarro o testate nucleari?