CRISI ALIMENTARE, QUANTO CI GUADAGNA LA RUSSIA. “La Russia sta diventando un po’ più forte grazie alle sanzioni”. Lo ha detto Vladimir Putin intervenendo a un forum economico dei paesi dell’ex Urss. “Rubare i beni di qualcuno non ha mai portato a nulla di buono, soprattutto a chi lo fa”, ha rincarato la dose, per poi tornare ad attaccare gli americani: nessun “poliziotto globale”, ha dichiarato, sarà in grado di fermare i Paesi che vogliono perseguire una politica indipendente. Nel pomeriggio, la telefonata col premier italiano Draghi, durante la quale si è parlato proprio di crisi alimentare: secondo Putin, che ha assicurato all’Italia la fornitura di gas, è l’Ucraina a bloccare l’apertura di corridoi umanitari per le navi. Il presidente russo ha ribadito che darà l’ok ai corridoi via mare per il grano da Mariupol solo se saranno revocate le sanzioni. Sul Fatto di domani vedremo, numeri alla mano, quanto Mosca stia guadagnando dalla crisi alimentare che sta creando volontariamente e di cui, al contrario, molti Paesi sono vittime. “Se non prendiamo ora contromisure rapide e decisive, dovremo far fronte alla più grande carestia mondiale da decenni”, ha dichiarato il cancelliere tedesco Scholz intervenendo al Forum economico di Davos. Intanto la Banca di Russia ha deciso di tagliare il tasso d’interesse di riferimento di 300 punti base, portandolo all’11%, dopo aver rilevato un rallentamento nell’evoluzione dell’aumento dei prezzi, anche a causa dell’apprezzamento del rublo, che ha raggiunto i massimi di quattro anni rispetto al dollaro e di sette anni rispetto all’euro. Interverrà sulla situazione ucraina anche Barbara Spinelli.
EMBARGO, COMPROMESSO, DRAMMA: IL BALLETTO EUROPEO (E ITALIANO) SULLE SANZIONI. Il presidente ucraino Zelensky, che ormai ogni giorno attacca l’Occidente disgregato di voler abbandonare il suo Paese, non solo ha richiamato l’urgenza dell’embargo sul petrolio, ma si è portato avanti, chiedendo all’Unione di preparare già un settimo pacchetto di sanzioni. In realtà, l’Europa litiga ancora sul da farsi e vengono avanzate proposte da Sudoku. E non solo l’Europa: in Italia premier e ministri vanno in ordine sparso, come vedremo sul Fatto di domani. Draghi ha ricevuto stamane a Palazzo Chigi il presidente della Repubblica algerina Tebboun, al termine del quale è stato annunciato un memorandum d’intesa tra Sonatrach ed Eni per sviluppi di campi a gas e idrogeno verde in Algeria. In un’intervista a La Stampa, il titolare della Transizione energetica Cingolani ricorda che l’Europa era partita con l’idea di bloccare del tutto il petrolio e il gas russi, ma quello a cui potrà arrivare è solo un compromesso. Ieri il ministro dell’Economia Franco ha spiegato che “nel breve termine l’interruzione delle forniture di gas russo avrebbe un impatto drammatico”. Insomma, nessuno sa davvero cosa fare. Sul giornale di domani vedremo a che punto sono le trattative in Europa (e in Italia).
DIPLOMAZIA AL PALO, ANCORA MILITARI ASSERRAGLIATI NELL’ACCIAIERIA AZOVSTAL. Il nostro Paese ha ricevuto oggi un’altra sonora bocciatura del piano di pace, anzi della fase embrionale del piano di pace – come ha specificato l’altro giorno il ministro Di Maio. “I politici seri che vogliono ottenere risultati e non sono impegnati nell’autopromozione di fronte al loro elettorato, non possono proporre questo genere di cose”, la stoccata del ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov. Purtroppo, mentre gli ucraini sono ormai armati fino ai denti, dal punto di vista diplomatico non si muove nulla: sia Kiev che Mosca hanno ribadito di non voler cedere al nemico alcun territorio. Con buona pace del cancelliere tedesco Scholz, ancora convinto non solo che Zelensky vincerà la guerra, ma anche che l’Europa si sdoganerà presto dalla dipendenza da Mosca. In realtà la Russia continua ad attaccare nelle regioni di Donetsk e Lugansk, tanto che la Difesa ucraina ha dovuto ammettere di essere in svantaggio. Il ministro degli Esteri Kuleba ieri ha esplicitato di volere i tank Leopard tedeschi, ma secondo i socialdemocratici di Berlino ci sarebbe un accordo informale tra i membri Nato per non consegnare all’Ucraina alcun carro armato o veicolo da combattimento della fanteria di produzione occidentale. Intanto da Azovstal continuano ad arrendersi i militari di Kiev ancora asserragliati. Sul Fatto di domani capiremo che fine faranno i prigionieri, da entrambe le parti.
SCUOLA, UNA GENERAZIONE DI ANALFABETI? La scuola sta per finire e i problemi restano tutti sul tavolo. Qualche giorno fa Save the Children parlava di oltre il 50 per cento degli studenti non in grado di comprendere un testo scritto. Ma è davvero così: da domani una nostra inchiesta sulla preparazione degli studenti e sullo stato dell’istruzione, tra assenza di docenti e due anni di pandemia, corredata da un’intervista a Luciano Canfora.
BALNEARI: ABBIAMO SCHERZATO. L’annuncio è arrivato in mattinata: la maggioranza ha trovato l’accordo sulle concessioni balneari, in modo da poter andare lunedì in Aula con il Ddl Concorrenza. Tutto risolto? Per niente. Sulla questione più spinosa, quella sulla definizione degli indennizzi, il testo finale rimanda ai decreti attuativi, senza riferimenti all’avviamento dell’attività, al valore dei beni, a perizie e scritture contabili. Eppure è arrivato il via libera della commissione Industria del Senato. Nel testo rimane solo la previsione che andranno definiti “criteri uniformi per la quantificazione dell’indennizzo da riconoscere al concessionario uscente, posto a carico del concessionario subentrante”. Dei dettagli si parlerà dopo le amministrative. Sul giornale di domani l’esame di quest’intesa sbandierata ma inesistente.
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Capaci, i pentiti e Stefano Delle Chiaie. Martedì scorso la Procura di Caltanissetta si era affrettata a smentire Paolo Mondani di Report circa la presenza sul luogo della strage dell’estremista di destra. Domani una nuova rivelazione dalla penna del nostro Marco Lillo.
Pd-M5S-Sin, primarie unitarie per scegliere il candidato in Sicilia. L’ipotesi di cui parlano fonti del Nazareno, la data scelta sarebbe tra il 16 e il 24 luglio.
Addio a Ciriaco De Mita. L’ex presidente del Consiglio e storico leader della Dc è morto questa mattina all’età di 94 anni. Sul giornale il ricordo, pieno di aneddoti, firmato da Antonello Caporale.
Cannes, profumo di vittoria. Verso la conclusione della Croisette con due film papabili per la Palma d’Oro: quelli di Lukas Dhont e Hirozaku Kore-Eda. Il racconto di Federico Pontiggia.