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VOLTAGABBANA IERI, OGGI E DOMANI: DI MAIO E IL FUTURO DI CONTE. Nel primo pomeriggio Luigi Di Maio ha battezzato “Insieme per il futuro”, il nuovo gruppo parlamentare che strizza l’occhio al centro (già affollatissimo). In una riunione con i 62 parlamentari (51 deputati e 11 senatori), nel primo pomeriggio a Montecitorio, Primo Di Nicola è stato eletto per acclamazione capogruppo al Senato. Alla camera, la capogruppo sarà Iolanda Di Stasio. Come coordinatore politico, l’ex ministro Vincenzo Spadafora. L’ex capo dei 5 Stelle dà la linea: “Stabilità al governo, Basta con populismi e sovranismi, non è più tollerabile l’odio”. Sul giornale di domani leggerete la cronaca (e i retroscena) della nascita del nuovo gruppo. Intanto, Giuseppe Conte si interroga sul futuro: sul tavolo, anche il nodo della mancate restituzioni di una parte dello stipendio da parte di alcuni tra i fedelissimi di Di Maio. Ma le forze in campo, dopo la scissione, non sono ancora definite: il ministro degli Esteri e l’ex premier organizzano le truppe. Il M5s non è più il primo gruppo parlamentare, ma Conte smorza il problema: “Direi che essere i ’primi’ nel Palazzo non è tutto”. Vi racconteremo i dubbi che serpeggiano tra i pentastellati, divisi tra Di Maio e Conte. Con una retrospettiva sui “cambi di casacca” nella storia recente della Repubblica.
UCRAINA, LA FUGA DEI CIVILI IN ATTESA DELLE ARMI (MA IL PAPA DICE NO). Il Donbass resta sotto attacco (soprattutto nell’area di Lysychansk e Severodonetsk), la pressione russa non si allenta. Così già dal mattino Zelensky rilancia in un un videomessaggio l’ennesimo appello agli alleati per l’invio di nuove armi. “Dobbiamo liberare la nostra terra e ottenere la vittoria, ma più rapidamente, molto più rapidamente – ha detto il presidente ucraino -. L’obiettivo delle forze occupanti è distruggere l’intero Donbass passo dopo passo”. Secondo la Cnn, l’amministrazione Usa di Joe Biden annuncerà nuovi aiuti militari, come i sistemi missilistici di artiglieria ad alta mobilità (HIMARS) e munizioni. Ma Papa Francesco parla in tono ben diverso, invocando “ogni mezzo cristiano perché le armi lascino il posto ai negoziati”. Dall’assemblea plenaria della Riunione delle Opere per l’Aiuto alle Chiese Orientali (Roaco), Bergoglio prova a rilanciare le trattative diplomatiche. Prosegue, infatti, la grande fuga dei civili dall’Ucraina: sul Fatto racconteremo la situazione drammatica dei profughi di Kiev. “Abbiamo circa 137 mila ucraini arrivati in Italia nel giro di pochissimo”, ha dichiarato oggi la ministra degli Interni Luciana Lamorgese. Intanto, la Russia annuncia che la pace resta possibile, ma ad una condizione: “Kiev accetti tutte le richieste di Mosca”, ha detto il portavoce del Cremlino Dmitri Peskov. Medvedev attacca ancora: “Il livello dei leader occidentali è sceso”.
SANZIONI, L’INGHILTERRA RILANCIA, MOSCA TIENE. La Russia non crolla di fronte alle sanzioni, anzi. Crescono le esportazioni di petrolio di Mosca verso l’Asia. Così, Putin finanzia senza sosta la guerra in Ucraina. Il Fatto già aveva dato conto dell’andamento del commercio di materie prime energetiche analizzando un report del Crea (organizzazione non profit basata in Finlandia). Domani leggerete i nuovi sviluppi, in attesa dell’embargo europeo al petrolio russo (ma solo dal 2023). Londra intanto vara un nuovo pacchetto di sanzioni verso Mosca, e Zelensky chiede all’Unione Europea l’approvazione del settimo pacchetto di “ritorsioni”. L’Alto Rappresentante dell’Ue Josep Borrell, a margine del Consiglio Europeo a Bruxelles, annuncia l’intenzione da parte della Commissione di “rivedere” le linee guida sulla sanzioni. Lo scopo è evitare nuove tensioni come per il caso di Kaliningrad: la Lituania impedisce scambi commerciali tra Mosca e l’enclave russa, suscitando l’ira del Cremlino; al punto da minacciare l’interruzione dell’elettricità verso Vilnius. “La Commissione europea chiarirà le linee guida perché non vogliamo un blocco o vietare il traffico tra Russia e Kaliningrad. Gli obiettivi sono due prevenire l’evasione delle sanzioni e non bloccare il traffico”, ha dichiarato Borrell.
L’EUROPA HA POCO GAS: IL PREZZO VOLA, CHI PAGHERÀ IL CONTO? Il Consiglio europeo è riunito a Bruxelles (fino a domani): sul tavolo la candidatura all’ingresso in Ue di Ucraina, Moldavia e Georgia; ma anche il tetto al prezzo del gas. Per Kiev la via è lunga ma sembra in discesa: “Oggi giornata storica, daremo lo status di paese candidato all’Ucraina”, ha detto la presidente maltese del Parlamento Europeo Roberta Metsola. Ma la meta è lontana: servono riforme, se ne parlerà tra anni. Ben più urgente è il problema del gas. Dopo il taglio alle forniture decise da Mosca il prezzo è alle stelle: oggi ha toccato i 135 euro al megawattora sul mercato Ttf di Amsterdam. Prima della riduzione era di circa 80 euro. Ma per i 27 capi di governo degli Stati membri dell’UE, non c’è fretta sul tetto al prezzo del gas proposto da Mario Draghi: se ne riparlerà in autunno. Del resto, secondo il premier olandese Mark Rutte, lo stop del gas verso l’Europa “non è nell’interesse della Russia perché hanno bisogno di soldi”. Sul Fatto di oggi abbiamo sottolineato il disaccordo olandese al price cup per una ragione semplice: alcuni Paesi stanno guadagnando. Sul Fatto di domani raccontremo chi pagherà l’aumento esponenziale dei prezzi energetici. Un’indizio l’ha dato Confindustria, suggerendo di iniziare (per eventuali razionamenti) dai consumi civili e commerciali. Il vicecancelliere tedesco Robert Habeck, intanto, ha dichiarato lo stato di allarme per l’emergenza gas: “ci difenderemo ma il nostro Paese imbocca una via difficile”.
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Covid. Continuano ad aumentare i casi, 56.166 nuovi contagi nelle ultime 24 ore. Il tasso di positività sale al 22.6%. Secondo il report Gimbe, torneranno a salire i ricoveri.
Roma, brucia Malagrotta. Nuovi sviluppi sul caso dell’incendio nella discarica alle porte di Roma.
Matteo Salvini vs Carola Rackete. Il leader della Lega è imputato per diffamazione nei confronti dell’ex comandante della Sea Watch 3. Il processo è sospeso, vi spiegheremo il perché.
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