Il Fatto di domani. L’estate infuocata delle bollette: panico anche tra le aziende. Fratelli d’Italia, l’ascesa e la tela dei rapporti

Di Il Fatto Quotidiano
9 Luglio 2022

L’AUTUNNO CALDO DELLE BOLLETTE, PANICO ANCHE TRA LE AZIENDE. Sono 2,6 milioni le persone costrette a chiedere aiuto per mangiare, in aumento a causa della guerra che ha fatto salire l’inflazione, i prezzi alimentari e le bollette energetiche. È quanto emerge da un’analisi Coldiretti diffusa dopo il rapporto annuale dell’Istat, che vede salire a 5,6 milioni le persone in povertà assoluta. E meno male, come ha certificato lo stesso Istituto, che il Reddito di cittadinanza ha evitato all’Italia un milione di poveri in più. Purtroppo, però, le notizie che riguardano l’energia non sono affatto buone. Alla fine di giugno il governo ha prorogato fino a settembre gli sconti sulle bollette ma, come abbiamo visto oggi, non s’azzarda a toccare gli extra profitti delle aziende. Che, nonostante questo, sono preoccupate: sul Fatto di domani vedremo che stanno già correndo ai ripari rispetto agli aumenti. Oggi l’amministratore delegato di Enel, Francesco Starace, ha incontrato la direttrice della Dg Energia della Commissione Europea, Ditte Juul Jrgensen, per “uno scambio di opinioni su come affrontare l’attuale crisi energetica”. Sul giornale vedremo quali sono i settori più esposti e faremo anche una stima ragionata di quanto i cittadini dovranno pagare già a settembre. In Germania i problemi sono analoghi: lunedì Gazprom chiuderà il gasdotto Nord Stream 1 per la manutenzione annuale e questo costerà ai tedeschi una grave recessione.

UCRAINA, ANCORA ARMI DAGLI USA. LO STRAPPO DI BLINKEN CON LA CINA. Tre Paesi – Stati Uniti, Polonia e Regno Unito – hanno donato finora a Kiev armi per un valore di oltre un miliardo di dollari: è quanto emerge da uno studio del think-tank Kiel Institute for the World Economy. Nel complesso, secondo il Kyiv Independent, gli Usa si sono impegnati a fornire armi, equipaggiamenti militari e aiuti finanziari per scopi militari per un valore di quasi 25 miliardi di dollari, gli ultimi 400 milioni dei quali sono stati stanziati solo ieri. Tra i nuovi armamenti, altri 4 lanciarazzi Himars e circa 1.000 colpi di artiglieria da 155 millimetri che hanno una maggiore precisione. La notizia ha fatto arrabbiare Mosca, ma non è stata la sola dichiarazione diplomaticamente infelice della giornata: il segretario di Stato americano, Antony Blinken, oggi ha incontrato il suo omologo cinese Wang Yi dopo aver accusato Pechino di fare il gioco sporco con la Russia. Parole che, ha ribattuto la Cina, rischiano di far “smarrire ulteriormente il cammino” nelle relazioni tra i due Paesi. Sul giornale di domani, oltre ai rivolti diplomatici, leggerete un reportage da Bahamut, dove i russi stanno tentando una nuova offensiva.

NELL’ATTESA DEI 5S E CON LA CRISI DELLA LEGA, FRATELLI D’ITALIA INCASSA. Lunedì arriva alla Camera (senza l’ok del Movimento) il Dl Aiuti, ma la fibrillazione è tutta per il Senato, dove il provvedimento e la fiducia saranno uniti e dunque non sarà possibile replicare lo stratagemma del voto “disgiunto” architettato a Montecitorio. Conte ha ribadito di aspettare presto le rassicurazioni chieste a Mario Draghi. In questo stallo, è interessante leggere gli ultimi sondaggi: secondo le stime di Ipsos per il Corriere della Sera, gran parte dei delusi dei 5Stelle (il 23,6%) propende per l’astensione. Quanto alla Lega, solo poco più di due elettori su cinque delle ultime Europee riconfermerebbe il voto, e quasi uno su tre sceglierebbe Fratelli d’Italia. Il partito di Giorgia Meloni è quello che beneficia maggiormente di questa situazione, anche perché la sua leader – come racconteremo sul Fatto di domani – ha saputo intessere una serie di importanti relazioni.

IL VIRUS DILAGA E LO SI LASCIA LIBERO. Anche oggi i dati del coronavirus sono allarmanti: 98.044 nuovi casi e 93 morti, con 232 ingressi in più nei reparti. Incrementi che emergono anche al report dell’Istituto superiore di Sanità. Sono molti i virologi che stanno lanciando l’allarme rispetto alle condizioni in cui, di qui a poco, rischiano di trovarsi gli ospedali. Eppure il governo pare non pervenuto su quella che sarà un’estate pesante. Sul giornale di domani sentiremo il parere del presidente della Fondazione Gimbe, Nino Cartabellotta, il quale in questi mesi non ha mai smesso di allertare sul fatto che l’emergenza è lungi dal dirsi conclusa.


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