Il Fatto di domani. In Parlamento c’è aria di Draghi bis (senza 5 Stelle). La lobby di Uber: nel filone italiano i nomi di Renzi e De Benedetti

Di FQ Extra
11 Luglio 2022

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ALLA CAMERA IL DL AIUTI SENZA I VOTI 5S: ARIA DI DRAGHI BIS. IL PREMIER DA MATTARELLA Come annunciato, i deputati del M5S non hanno partecipato al voto finale sul Decreto Aiuti oggi alla Camera. Solo uno degli 86 presenti (18 erano in missione) è rimasto in aula. Il testo è stato comunque licenziato con 266 sì e ora passa in discussione al Senato con deadline per l’approvazione fissata a venerdì. Il capogruppo Davide Crippa ha chiarito la posizione del Movimento. L’oggetto del contendere è, com’è noto, l’inceneritore di Roma, ma anche l’abbandono del superbonus. “Avremmo voluto discuterne in Commissione e poi in Aula – ha detto Crippa –, ma il testo è blindato, il Parlamento non ha toccato palla”. Quelle di oggi sono viste come le prove generali del voto al Senato: il ministro Patuanelli ha già confermato che l’orientamento è non partecipare al voto neanche a Palazzo Madama. In questo caso, però, uscire dall’aula significherà disertare il voto di fiducia, con lo spettro di una crisi. Sullo sfondo resta l’attesa per le risposte di Draghi al decalogo di richieste (nove punti, in realtà) presentato da Conte. E mentre Beppe Grillo oggi è tornato a difendere il reddito di cittadinanza e chiedere il salario minimo (sulla scorta del report dell’Inps sul lavoro in Italia), il Caimano ha fiutato aria di crisi. Berlusconi chiede a Draghi di aprire una verifica di maggioranza e sottrarsi alla logica “ricattatoria” dei 5S e di non aspettare giovedì. Sembra un appello a costituire una nuova maggioranza, con i 5S fuori, il centrodestra prima forza e le truppe di Di Maio a blindare l’esecutivo fino a fine legislatura. Vedremo gli scenari aperti sul Fatto di domani, dove vedremo anche quali sono stati i contenuti del colloquio tra Draghi e Mattarella: dopo la giornata politica, infatti, in serata Draghi è salito al Quirinale.

UBER FILES, NEL FILONE ITALIANO I NOMI DI RENZI E DE BENEDETTI. 124 mila tra mail, messaggi e comunicazioni interne che rivelano pratiche scorrette di lobbismo e pressioni indebite esercitate da Uber sui politici europei e americani perché approvassero leggi più benevole nei confronti del car sharing. Sono i 18,7 giga documenti su cui si basa l’inchiesta del quotidiano britannico The Guardian e dell’International Consortium of Investigative Journalists di Washington. Gli “Uber files”, così è stato battezzato il leak, coprono il periodo tra il 2013 e il 2017 e riguardano in particolare l’attività del co-fondatore Travis Kalanick, che ha lasciato l’incarico da amministratore delegato della società proprio nel 2017. Le operazioni spregiudicate del manager spesso non sono andate a buon fine, ma presentano chiari profili di violazione dell’etica. Tra i nomi più illustri dei politici oggetto di “interesse” figurano l’attuale presidente francese Emmanuel Macron, allora ministro dell’Economia, il premier olandese Mark Rutte e l’ex commissaria alla concorrenza Neelie Kroes, a cui la Commissione Ue ha chiesto una lettera di chiarimento. Uber avrebbe anche assunto un lobbista russo legato agli oligarchi di Mosca. Per il filone italiano spiccano i nomi dell’allora premier Matteo Renzi, che nega di aver mai incontrato rappresentanti di Uber (difeso da Italia Viva) e anche dell’editore Carlo De Benedetti, che avrebbe agito da mediatore con i ministri per favorire la multinazionale. Sul Fatto di domani racconteremo quello che sappiamo sulla vicenda. Intanto il Guardian ha rivelato anche la fonte dei documenti: è il lobbista Mark McGann, all’epoca uomo chiave delle operazioni e che oggi si dice pentito.

GAZPROM CHIUDE IL NORD STREAM, L’EUROPA CORRE AI RIPARI (E CINGOLANI “SENSIBILIZZA”). È scattata oggi la manutenzione straordinaria di 10 giorni del gasdotto russo-tedesco Nord Stream 1. Dopo le riduzioni delle forniture degli scorsi mesi, il dubbio di tutti i Paesi europei è che una volta chiusi i rubinetti non si riapriranno più. Per togliere ogni alibi la Germania e il Canada hanno accettato di violare le sanzioni e garantire la riparazione di alcune turbine Siemens del condotto, al malfunzionamento della quale la Russia ha attribuito il taglio del gas degli ultimi mesi. Ma ormai la logica politica di Mosca appare evidente. L’Austria oggi ha ricevuto il 70% in meno di gas dalla Russia rispetto alla media degli ultimi giorni, l’Italia il 35% in meno secondo i dati diffusi da Eni. La Commissione Ue dovrebbe presentare a metà luglio Bruxelles un piano preventivo per l’inverno, che dovrebbe passare anche dai razionamenti. La Germania ha cominciato, mentre l’Italia, lo vedremo sul Fatto di domani, per ora punta sulla “sensibilizzazione”. Il ministro Cingolani annuncia una “campagna informativa”. Difficile credere che sarà sufficiente in caso di stop totale del gas russo. Su FQ Extra il visual data sulla dipendenza energetica europea dalla Russia.

UCRAINA: LA GUERRA LUNGA CHIEDE NUOVE LEVE. Il ministro della Difesa di Kiev ha annunciato a un giornale inglese che l’Ucraina intende raggruppare un milione di combattenti equipaggiati con armi occidentali per lanciare la sua controffensiva in Donbass contro i russi. Il piano ucraino sarebbe di riprendere in particolare le zone costiere, considerate di vitale importanza per il Paese. Anche per riprendere l’export di grano, tema sul quale Erdogan oggi è tornato a discutere con Putin, come riporta l’agenzia di Mosca Tass. Anche i russi cercano reclute per la loro offensiva, e a quanto riporta il New York Times offrirebbero salari tra 2 e 6 mila dollari a chi si offre per la causa. Oggi il premier olandese Rutte era in visita a Kiev.

COVID, VIA LIBERA ALLA QUARTE DOSE AGLI OVER 60: STRATEGIA DEJÀ-VU. L’Ecdc e l’Ema hanno dato via libera oggi alla somministrazione della quarta dose di vaccino anti-Covid sopra i 60 anni. Il ministro della Salute Speranza ha annunciato l’apertura “immediata” delle somministrazioni sui territori. Sul Fatto di domani vedremo però che i numeri delle quarte dosi per i soggetti fragili mostrano una diffusa stanchezza della popolazione rispetto ai booster. Soprattutto se, come annunciano i produttori, si sta già lavorando a un preparato aggiornato alla variante Omicron. I contagi delle ultime 24 ore sono 37.756 e le vittime 127. Con 188.153 tamponi, il tasso di positività è al 20,07%, rispetto al 26,3% di ieri.


LE ALTRE NOTIZIE CHE TROVERETE

Assalto alla Cgil, prime condanne. Ai sei imputati che hanno scelto il rito abbreviato per i fatti del 9 ottobre 2021, il Gup ha inflitto tra 4 anni e mezzo e 6 anni per devastazione e resistenza a pubblico ufficiale. Dopo nove mesi di reclusione cautelare tornano liberi i leader di Forza Nuova Roberto Fiore e Giuliano Castellino, oltre all’ex Nar Luigi Aronica, in attesa di processo.

La scomparsa di Guglielmi. È morto a 93 anni Angelo Guglielmi, critico, giornalista e storico direttore di Rai3 dal 1987 al 1994. Sul giornale di domani il ricordo di Nanni Delbecchi. Dal nostro archivio potete leggere una bella intervista a Guglielmi firmata da Giampiero Calapà.

Totti e Ilary si separano. La coppia ha annunciato stasera con un comunicato stampa la separazione consensuale.


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