Quando assumeva un nuovo giornalista, alla fine del colloquio allungava il palmo della mano e ci soffiava sopra: “Vedi, io ti ho preso, adesso tocca a te dimostrare se sei capace di volare”. Subito dopo, giungeva quasi sempre l’accenno all’età: “Per quelli come me, ormai, è come guardare dall’oblò di un aereo che sta atterrando: […]
Un quotidiano-officina: metteva le notizie infilzate con lo spiedo
Riti e rivoluzione - La riunione “messa cantata” e la “facoltà di saccheggio”