La “gita” a Frosinone, il primo giugno scorso, per il comizio di Enrico Letta a sostegno del candidato a sindaco, Domenico Marzi. Poi la cena al ristorante “La Taverna”, nel capoluogo ciociaro. Un incontro strategico, che la consigliera regionale del Lazio, Sara Battisti, perorava da settimane nella speranza di ricucire rapporti che si erano rotti mesi prima, in vista di una sua possibile ricandidatura alle regionali di marzo 2023. Un bicchiere di vino e del buon cibo per sancire la pace, insomma. Ma il faccia a faccia “conviviale” tra Francesco De Angelis, ex deputato europeo del Pd e re dei voti di centrosinistra nel frusinate, e Albino Ruberti, capo di gabinetto e fac-totum di Roberto Gualtieri, è finito con urla e minacce in stile “Suburra”. Sconvolgendo la campagna elettorale del Partito Democratico.
Il video dello sfogo del “sindaco ombra” della Capitale, pubblicato dal Foglio, ieri ha fatto il giro del web. “Me te compro!? A me? Si deve inginocchiare e chiedermi scusa, altrimenti dico a tutti quello che mi ha detto. Li ammazzo! Lo ammazzo! Se non mi chiede scusa entro 5 minuti in ginocchio gli sparo, lo ammazzo”, urla Ruberti in strada dopo aver perso completamente le staffe. Le immagini sono riprese da un appartamento vicino. Quella frase, “me te compro”, l’avrebbe pronunciata a tavola Vladimiro De Angelis, fratello di Francesco, importante broker assicurativo del basso Lazio. “Stanno a arriva’ i carabinieri… guarda che cazzo de scena stai a fa’…”, gli dice Francesco De Angelis. “Dillo a tu fratello… e a Adriano (Lampazzi, sindaco di Giuliano di Roma, anche lui alla cena ndr)… devono veni’ in ginocchio… ora”. Come è scattata la lite? Nessuno lo confessa. Riavvolgiamo il nastro.
Marzo 2021. Il Fatto pubblica l’inchiesta ribattezzata “Concorsopoli”: il Consiglio regionale del Lazio assume militanti Pd sfruttando un concorso di un piccolo comune, Allumiere. Le delibere sono firmate dal presidente del Consiglio, Mauro Buschini, ciociaro e uomo di De Angelis e del senatore segretario del Pd Lazio, Bruno Astorre. Ruberti, in quel momento capo di gabinetto del governatore Nicola Zingaretti, si schiera tra gli “indignati” e ottiene le dimissioni di Buschini. Apriti cielo. De Angelis va su tutte le furie, lui che è anche il capobastone di Battisti, compagna di Ruberti. A giugno 2022 lo scenario cambia. Ruberti è in Campidoglio con Gualtieri, vicino al deputato Claudio Mancini, rivale interno di Astorre. A marzo ci saranno le regionali – il 1° giugno la crisi di governo non era ancora deflagrata – e Battisti spera di ricandidarsi in coppia con Buschini. Ha bisogno dei voti di De Angelis: bisogna ricucire.
Eccoli dunque tutti a cena: Ruberti e Battisti da una parte, i fratelli De Angelis e altri, dall’altra. “Me te compro… sto pezzo de merda… a me…”, urla Ruberti. “Frosinone non la tollero più. Scegli, o stai co’ sta gente o stai con me”, dice alla compagna: “Albinoooooo”, il grido straziante della consigliera, in lacrime. Quale sarebbe stata la proposta “indecente” di Vladimiro? Ruberti, al telefono, non risponde. Battisti alle agenzie dice: “Si parla di un rigore non dato alla Roma (Ruberti è laziale, ndr) in un derby recente”. “Ho detto a Vladimiro che forse aveva bevuto. Lui ha risposto in quel modo”, conferma il capo di gabinetto. Ma le versioni non tornano.
Ruberti in preda alla rabbia, urlava: “Lo scrivo a tutti che mi ha detto a cena… lo faccio mettere a verbale… vi rovino”. Che c’entra il calcio? Vladimiro De Angelis è un importante assicuratore. Le sue Sicura srl e Uniassifin snc, associate ad Unipol, hanno sottoscritto polizze con enti pubblici e politici. La Asl Frosinone – dove lavora la moglie – tra il 2021 e il 2022 ha pagato almeno 180 mila euro di premi. Alcuni consiglieri del Lazio hanno sottoscritto la copertura del rischio professionale per “colpa grave”. “Io non vivo di politica come te, io se voglio mi ti compro”, gli avrebbe detto De Angelis a tavola, secondo alcuni testimoni. Ruberti smentisce che l’attività professionale di Vladimiro abbia un nesso con il suo sfogo. Quella frase dell’assicuratoreperò per lui “non costituisce in sé una concreta proposta corruttiva” ma “l’ho considerata lesiva della mia onorabilità”.
Il video risale al 1° giugno. Il Foglio lo pubblica due mesi e mezzo dopo. A liste del Pd chiuse, ma non depositate. Tra i candidati alla Camera, nel collegio Lazio 1 (quindi a Roma) c’era anche Francesco De Angelis, che il 16 agosto si è lamentato a Radio Cusano Campus dei criteri utilizzati. Sara Battisti due giorni fa, in un post su Facebook – in cui gli mostra ammirazione e stima – afferma che De Angelis “ha firmato l’accettazione della candidatura senza alcun tipo di garanzia”. Ieri De Angelis ha rinunciato alla candidatura, ma non si è dimesso da presidente del Consorzio Industriale del Lazio, ruolo di riferimento avuto nel 2021 da Nicola Zingaretti.