Il Fatto di domani. Lo scudo di Draghi non funziona, i fondi scommettono contro l’Italia. La religione secondo Cl: il Meeting ignora le parole del Papa sulla pace

Di FQ Extra
25 Agosto 2022

Ascolta il podcast del Fatto di domani

ALTRO CHE “SAFETY CAR”: LA GRANDE SCOMMESSA CONTRO IL DEBITO ITALIANO. “L’Italia supererà anche le sfide che ora appaiono insormontabili”: così parlò Mario Draghi al Meeting di Rimini, e subito la lettura dominante lo indicava come unico “garante del futuro” dell’Italia. Le notizie economiche del giorno raccontano però un’altra storia. Usando i dati di S&P, il Financial Times ha rivelato che i grandi fondi speculativi internazionali stanno aumentando le scommesse contro il debito pubblico italiano. Ad agosto hanno investito 39 miliardi di dollari sul calo dei titoli nazionali, una quantità di denaro che non si vedeva dai tempi della crisi finanziaria del 2008. La mossa è tutt’altro che improvvisa, però, l’addio di Draghi e le prospettive elettorali c’entrano poco, checché ne dicano i commentatori mainstream. Come vedremo sul Fatto di domani, le speculazioni hanno cominciato a salire dal 2021 e anche per questo lo spread rimane su livelli contenuti (a quota 221, addirittura in calo di 8 punti da ieri). Pesa molto la corsa impazzita dei prezzi del gas. Oggi il listino di Amsterdam è arrivato a 321 euro al megawattora e minaccia di paralizzare le imprese con costi insostenibili (per Confcommercio sono a rischio 120 mila aziende). La Bce oggi ha fatto sapere che ci sono segnali di flessione dell’attività economica nell’area euro e che il rallentamento potrebbe durare per tutto il 2023.

UNA CAMPAGNA ELETTORALE TRA SOCIAL E TV, MA IL PLURALISMO È A CORRENTE ALTERNATA. La reazione di Carlo Calenda alle notizie economiche del giorno è stata surreale: “sospendiamo la campagna elettorale” per supportare il piano del governo contro il caro-energia, ha proposto il leader di Azione. Piano che peraltro non c’è ancora. A ben vedere è campagna elettorale anche questa, visto che la proposta politica centrale del duo Renzi-Calenda è tenere Draghi a Palazzo Chigi. Ben più seria la reazione di Fratelli d’Italia, che gioca alla “draghizzazione”. Da un lato, Ignazio La Russa annuncia che il partito è favorevole al rigassificatore di Piombino, nonostante il sindaco della città che guida la protesta sia di FdI. Dall’altro Giorgia Meloni dà un’intervista all’agenzia britannica Reuters per accreditarsi ancora una volta come interlocutore responsabile: “Sono molto cauta. Nessuno intende rovinare le finanze del Paese”. E garantisce che il suo governo rispetterebbe “i parametri richiesti” per la legge di bilancio. Sul fronte opposto, Giuseppe Conte è intervenuto sul dossier economico chiedendo di tassare di più gli extraprofitti energetici. Il leader 5S ha poi mandato un appello agli elettori di sinistra. Letta esordirà stasera con il suo primo comizio alla Festa dell’Unità di Bologna. Lo seguiremo sul Fatto di domani con un reportage da sotto il palco, per vedere che aria tira tra i militanti dem. Parleremo anche di televisione: in questa campagna elettorale i leader stanno preferendo social e tv alle piazze. Vedremo però che stando ai dati dell’Agcom sul pluralismo televisivo la loro presenza è molto diseguale sui canali di informazione. Qui gli ultimi sondaggi.

LA VALANGA DEGLI IMPRESENTABILI IN LISTA: L’ELENCO AGGIORNATO. Più si scorrono le liste di candidature per il 25 settembre e più spuntano fuori condannati, inquisiti o personaggi improbabili, a volte in ottime posizioni di eleggibilità. Come il caso della capolista a Caserta per Azione con la bacheca Facebook piena di post filo-Putin. Calenda ha provato a uscire dall’imbarazzo garantendo che la candidata non si occuperà di politica estera (più di questo non può fare, visto che le liste sono chiuse). Forse peggiore è il caso di un candidato campano che, con un’iperbole, in un comizio si diceva orgoglioso di essere camorrista (è incensurato). Facendo un passo più a destra, nei listini di Forza Italia si trova un (altro) imprenditore a processo per tentata concussione e falso, presentato peraltro come il volto del rinnovamento. Anche in Val D’Aosta il centrodestra candida l’ex presidente di Regione Augusto Rollandin, condannato nel 1994 in via definitiva per uno scandalo di appalti e rifiuti. L’elenco è molto più lungo di così: lo leggerete aggiornato sul Fatto di domani con gli ultimi casi che siamo riusciti a scovare.

UCRAINA, LE PAROLE DEL PAPA PER LA PACE IGNORATE ANCHE DA CL. In Ucraina continua la guerra di propaganda attorno alla centrale nucleare di Zaporizhzhia. Prosegue però, soprattutto, la guerra. Questa mattina missili russi hanno colpito una stazione ferroviaria, causando 25 morti e 31 feriti, tra cui 2 bambini. L’esercito di Putin afferma però che si trattava di obiettivi militari, in particolare di 200 soldati di Kiev. Il presidente Putin ha firmato un decreto per aumentare di 137 mila unità il personale militare entro il 2023. Nel novero della propaganda elettorale ricade il viaggio di Luigi Di Maio a Kiev. Il ministro degli Esteri ha incontrato Zelensky e si è fatto riprendere di fronte alle macerie di Irpin, ribadendo il sostegno incondizionato all’Ucraina. Chi invece ha chiesto di lavorare più volte alla pace è Papa Francesco, che oggi è tornato a richiamare i leader mondiali alle loro responsabilità. Le sue dichiarazioni sono ignorate e colpisce che lo siano state anche dal Meeting di Rimini, dei cattolici di Comunione e Liberazione, come vedremo sul Fatto di domani. Su questi temi sentiremo anche il punto di vista del direttore di Avvenire Marco Tarquinio. Intanto sfuma la speranza di un dialogo con il patriarca russo Kirill, che ha ritirato la sua partecipazione al Congresso dei Leader delle Religioni Mondiali previsto in Kazakistan a settembre: lì avrebbe potuto incontrare Bergoglio. Sul giornale di domani leggerete un’analisi dei primi 6 mesi di conflitto firmata dal generale Fabio Mini.


LE ALTRE NOTIZIE CHE TROVERETE

Covid: anche in Italia allarme per l’autunno. Secondo la fondazione Gimbe il nostro Paese è in “clamoroso ritardo” nella campagna di vaccinazione per la quarta dose e il trend dei contagi torna a salire dopo 5 settimane di calo. Sul Fatto di domani intervisteremo il presidente della fondazione Nino Cartabellotta.

Sempre più precari al lavoro. Nei primi cinque mesi del 2022 il saldo tra assunzioni e cessazioni è di 797 mila posti in più, secondo i dati Inps annualizzati pubblicati oggi. Più di 500 mila però sono precari, rileva l’istituto di previdenza.

Inarrestabile Joni Mitchell. Anche dopo la malattia, la cantante canadese è tornata sul palco a 78 anni.


Scopri le nostre newsletter. Clicca qui
Scrivici a: newsletter@ilfattoquotidiano.it

I commenti a questo articolo sono attualmente chiusi.