Ascolta il podcast del Fatto di domani
EXTRAPROFITTI SULL’ENERGIA: LA NORMA DEI MIGLIORI ERA SCRITTA MALE. Adesso il governo lo ammette: la norma sugli extraprofitti è da riscrivere. L’imposta del 25% sui profitti delle società energetiche, pensata per compensare il boom di incassi dovuto ai rincari dell’energia, ha portato meno di un decimo dei 10 miliardi e mezzo circa previsti. Finora, la tesi di Draghi e dei Migliori era che il mancato gettito era colpa delle aziende che l’avevano elusa (il premier uscente aveva parlato di “intollerabile elusione”), ora ammettono che a fare acqua è la scrittura della norma, che come ha spiegato sul Fatto Carlo Di Foggia già il 7 agosto, è stata fatta di corsa e ha aperto la strada a molti ricorsi da parte delle aziende interessate. Una di queste è Acea, l’azienda controllata al 51% dal Comune di Roma, nell’imbarazzo di Gualtieri. Inoltre, le stime sul gettito che stanno circolando sono più basse: 900 milioni e non 1,2 miliardi. Sono cominciate oggi le riunioni tra Daniele Franco e Roberto Cingolani per correre ai ripari. Sul Fatto di domani spiegheremo perché il governo Draghi ha perso un’occasione importate per incassare risorse da usare per interventi a favore dei cittadini. Intanto la politica continua a fare la voce grossa e chiedere al governo interventi massicci su bollette e inflazione: oggi Giuseppe Conte ha parlato di “Energy recovery fund”. Anche se Giorgia Meloni gioca il ruolo di responsabile, in una curiosa consonanza con le posizioni di Draghi peraltro, e oggi dice che “fare nuovo debito è l’ultima ratio”.
COME SI ABBASSA IL PREZZO DEL METANO. RIGASSIFICATORI, QUANDO LA DESTRA ERA CONTRO. Dopo che ieri l’Ue si è decisa a muoversi sulla questione, ipotizzando anche una riforma del mercato entro il 2023, sul listino di Amsterdam la quotazione dei future sul metano oggi è sceso a 254 euro, il 6% in meno rispetto a ieri. Nel frattempo la russa Gazprom ha tagliato ulteriormente le forniture alla Francia e da domani scatterà l’interruzione al gasdotto Nordstream 1 per una manutenzione fino al 3 settembre. Ma la prospettiva dei razionamenti si fa sempre più concreta: oggi lo ha ammesso anche la premier di Parigi Elisabeth Borne, parlando alla Confindustria transalpina. Nel frattempo, Mosca incassa non solo col gas, ma anche con il petrolio. Il Wall Street Journal infatti ha pubblicato un’analisi che mostra come i flussi delle esportazioni di petrolio della Russia continuano ad andare a gonfie vele nonostante le sanzioni imposte da Ue e Stati Uniti, grazie all’aumento degli ordini provenienti da India e Cina e altri Paesi. Sul Fatto di domani vedremo invece chi guadagna dalla partita del GNL, ovvero il gas liquefatto che viene trasportato via nave e poi per essere usato deve finire nei famosi rigassificatori. Spiegheremo inoltre come funziona il meccanismo di formazione del prezzo del gas e cosa si può fare per spegnere davvero l’incendio del mercato. Torneremo sul dibattito tra le varie tipologie di price cap, partendo dalla Spagna dove il prezzo è tre volte inferiore perché sussidiato dallo Stato. Su rigassificatori e piani energetici vedremo anche che Salvini, Renzi e Calenda, che adesso sono alfieri di rigassificatori e nucleare, sul tema pensavano l’opposto solo qualche anno fa.
LA CONTROFFENSIVA UCRAINA A KHERSON. BIDEN VUOLE INVIARE ARMI PER TAIWAN. “È iniziata la controffensiva per la liberazione del sud”. Con queste parole il consigliere della presidenza ucraina ha annunciato in un video l’operazione per riconquistare i territori occupati nella regione di Kherson. Nel frattempo, il team incaricato della missione Aiea nella centrale nucleare ucraina è arrivato a Kiev, ma resta da capire quale percorso potranno fare gli ispettori per recarsi all’impianto, al momento sotto il controllo dei filo-russi. Kiev e Mosca si accusano a vicenda di sabotare l’ispezione. Nel frattempo gli Stati Uniti soffiano sul fuoco di Taiwan. Dopo aver inviato il più grande pacchetto di armi mai varato per l’Ucraina qualche giorno fa, Joe Biden ha annunciato che intende chiedere al Congresso Usa di autorizzare una vendita di 1,1 miliardi di dollari di armi al governo dell’isola. La tensione militare con la Cina era già alta, ma oggi è salita alle stelle: le forze armate taiwanesi hanno sparato per la prima volta colpi di avvertimento contro droni civili cinesi che volavano sopra un arcipelago amministrato dal governo di Taipei. La mossa di Biden suona come una conferma della linea sostenuta con il viaggio della speaker della Camera Nancy Pelosi, che aveva già fatto infuriare Pechino.
COVID, COME FUNZIONERÀ LA CAMPAGNA VACCINALE D’AUTUNNO. È stato il direttore dell’Organizzazione mondiale della sanità per l’Europa, Hans Kluge, a dare oggi le indicazioni per un autunno che nessuno sa ancora bene affrontare: “È prioritario il secondo booster di vaccino ai più vulnerabili. Stiamo anche esortando i Paesi a somministrare il vaccino antinfluenzale insieme al vaccino Covid-19”. Come si tradurranno queste esortazioni per l’Italia è ancora tutto da vedere, considerando che a sbrogliare la matassa dovrà essere il futuro governo. Sul Fatto di domani vedremo però anche che si attendono per l’autunno dei vaccini aggiornati alle nuove varianti del virus: entro la prossima settimana dovrebbero arrivare le prime approvazioni da parte dell’Ema, partita oggi con le valutazioni di Pfizer e Biontech. Nelle ultime 24 ore nel nostro Paese si sono registrati 31.088 nuovi casi e 98 morti (il tasso di positività si attesta al 14,9%). Come raccontiamo nel video pubblicato oggi su FQ Extra, non solo non siamo pronti a una nuova ondata di Covid, ma alla Sanità in generale il governo dei Migliori ha riservato soltanto briciole. Si riapre anche il dibattito sulla riduzione della quarantena da 7 a 5 giorni.
LE ALTRE NOTIZIE CHE TROVERETE
Non è una campagna elettorale per giovani. Che impatto avrà sull’esito elettorale il voto dei 18-25enni anche per il Senato? I partiti provano a intercettarli con formule di scarsa efficacia.
Iraq, violenti scontri nella capitale. Dopo che ieri il leader sciita Al-Sadr ha annunciato il ritiro dalla politica, i suoi sostenitori sono scesi in piazza per chiedere elezioni anticipate e hanno assaltato il palazzo presidenziale. Il bilancio è di 30 morti e oltre 700 feriti. Il leader uscente ha chiesto che cessi la violenza.
Wartsila, annunciato un tavolo al Mise. Proteste sindacali sono in corso a Trieste da quando la multinazionale ha annunciato la decisione di dismettere la produzione di motori e chiudere quindi il sito triestino. I rappresentanti di azienda, regione e parti sociali sono stati convocati dal ministro dello Sviluppo Economico Giorgetti per il prossimo 7 settembre.
Scopri le nostre newsletter. Clicca qui
Scrivici a: newsletter@ilfattoquotidiano.it