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RISPARMIO ENERGETICO: CON DRAGHI E CINGOLANI L’ITALIA È RIMASTA A GUARDARE. Il tasso di inflazione è salito di mezzo punto in un mese, dal 7,9% di luglio all’8,4% di agosto. I dati vengono dalle stime preliminari pubblicate oggi dall’Istat. A guidare l’ondata ci sono chiaramente l’energia elettrica e il gas, ma i rincari colpiscono anche i prodotti di prima necessità come quelli alimentari (si stima un aumento di spesa di 155 euro a famiglia rispetto all’autunno 2021) e quelli scolastici. Il tasso di inflazione non era così alto dal 1985 e gli analisti ritengono che entro fine anno avremo un incremento a doppia cifra. Intanto, oggi scadevano i termini per versare gli acconti della tassa sugli extraprofitti da parte delle aziende energetiche. Il governo, è noto, sta correndo a riscrivere la norma che si è rivelata inefficace e ha portato molto meno gettito del previsto. Inaspettatamente, l’Eni ha comunicato di aver rifatto i conti e di aver scoperto che deve pagare di più: non i 550 milioni dichiarati, ma “circa 1,4 miliardi di euro”. Così avrebbe bonificato al ministero un’integrazione di 340 milioni come acconto. In ogni caso, il governo non recupererà tutte le risorse messe a bilancio. Ma i Migliori hanno agito tardi anche sul piano di risparmio energetico, tema sempre più urgente nel giorno in cui Gazprom chiude i rubinetti del Nord Stream 1 fino al 3 settembre (si spera). Lo dimostra il confronto con le misure adottate da altri Paesi europei come la Germania, che ha una dipendenza dal gas russo simile alla nostra. Da noi la campagna di sensibilizzazione per limitare i consumi nelle case non è mai partita, nonostante Cingolani l’avesse annunciata a giugno. Palazzo Chigi sembra pronto a un’altra giravolta, intanto: secondo le ultime fonti, Draghi vorrebbe fare un decreto per intervenire sul caro energia, mentre finora si pensava solo a un emendamento al dl aiuti.
CONTE, LA TENTAZIONE DEGLI ELETTORI DI SINISTRA. IL M5S NEI SONDAGGI TALLONA LA LEGA. L’economia tiene banco nella campagna elettorale, ma oggi i partiti hanno altro di cui preoccuparsi. A sparigliare le carte, e i rapporti di forza, è arrivato un sondaggio della società Euromedia, diretta da Alessandra Ghisleri. Sono due i dati rilevanti. Da un lato, il M5S guadagna punti ed è molo vicino a scalzare la Lega dal podio delle preferenze: il Movimento di Conte è dato al 12,3% contro il 12,5% del Carroccio. Fuori discussione il primo posto di Fratelli D’Italia con il 24,6%, ma il Pd andrebbe meno peggio del solito con il 23,1%. Il secondo dato è il sorpasso di polo Renzi-Calenda su Forza Italia (i primi al 7,4%, la seconda al 7%). A parte ridurre (di poco) lo scarto tra coalizione di centrosinistra e centrodestra, questi numeri sembrano soprattutto premiare la scelta del leader pentastellato di posizionarsi a sinistra e lavorare sugli elettori delusi da Pd e i suoi alleati, come dimostra il tour in Veneto. Sul Fatto di domani raccoglieremo il punto di vista di politologi e sondaggisti con l’obiettivo di quantificare gli effetti elettorali della scommessa a sinistra di Conte.
LE VECCHIE RICETTE DEL PROGRAMMA DI FRATELLI D’ITALIA. Gli slogan cambiano ma le risposte sono sempre le stesse. Giorgia Meloni continua a insistere sul tema migratorio, ma intanto il suo partito ha presentato un programma di governo che richiama in molti punti il ventennio berlusconiano. Dell’abolizione totale del Reddito di cittadinanza si è già parlato, nel documento ci sono anche altre cose, come la proposta di riportare il tetto del contante a 3000 euro. Oppure il condono sulle cartelle esattoriali (fino a 3000 euro), la riduzione delle sanzioni, la “tregua fiscale”. Senza dimenticare la flat tax, che per FdI deve applicarsi anche alle partite iva e all’incremento del reddito annuale. Su questo tema ogni partito del centrodestra ha una ricetta diversa. Sul Fatto di domani faremo chiarezza su questi vecchi (vecchissimi) cavalli di battaglia fiscali della destra di eredità berlusconiana.
GORBACIOV, PARLA OCCHETTO. L’ULTIMO LEADER SOVIETICO VISTO DALL’ULTIMO SEGRETARIO DEL PCI. Perché l’ex segretario del Pcus, scomparso ieri a 91 anni, in Occidente è considerato un modernizzatore mentre in Russia è ricordato come un leader debole? Oltre a tracciare la traiettoria politica del padre della perestrojka, sul Fatto di domani esploreremo questa contraddizione con un ritratto di Leonardo Coen, seguito da un’intervista ad Achille Occhetto, l’ultimo leader del Partito comunista italiano che con Gorbaciov ha avuto almeno tre incontri al vertice. A completare il profilo leggerete un’intervista al direttore del giornale che Gorbaciov ha contribuito a fondare: la Novaja Gazeta, che da marzo 2022 ha dovuto interrompere le pubblicazioni in Russia e ha aperto una redazione in Europa. Il presidente russo Putin ha commentato la notizia della morte con freddezza e per ora non avrebbe dato l’assenso ai funerali di Stato. La figlia di Gorbaciov ha fatto sapere che sabato sarà aperta la camera ardente alla Casa dei sindacati di Mosca e lo stesso giorno si svolgeranno i funerali nel cimitero monumentale di Novodevichy, dove sono sepolti molti leader sovietici. Non è chiaro se le esequie saranno di Stato.
LE ALTRE NOTIZIE CHE TROVERETE
Ita, alla fine vince Draghi. Il governo ha preferito la partnership tra il fondo statunitense Certares, Delta e Air France-Klm all’offerta della cordata formata da Msc e Lufthansa. Lo ha comunicato il Mef. Ora partirà il negoziato in esclusiva. Questa opzione mantiene più alta la quota di minoranza dello Stato ma, secondo indiscrezioni, piaceva più al premier per il piano industriale.
Ucraina, domani la missione Aiea. Gli ispettori dell’Onu sono arrivati a Zaporizhzhia, ma raggiungeranno l’impianto solo domani. L’Aiea vorrebbe restare in permanenza, mentre le autorità filorusse avrebbero autorizzato solo un giorno di ispezione.
La Sanità senza medici di base. “Con l’avvicinarsi del freddo nell’emisfero settentrionale, è ragionevole aspettarsi un aumento dei ricoveri e dei decessi nei prossimi mesi. Le sottovarianti di Omicron sono più trasmissibili rispetto ai loro predecessori e il rischio di varianti ancora più trasmissibili e più pericolose rimane”. Così il direttore dell’Oms oggi. Sul Fatto di domani vedremo però che molti cittadini non possono contare sull’assistenza di base a causa delle lacune della Sanità.
Pomezia, sfiduciato il sindaco: l’inceneritore di Roma ha meno oppositori. Dopo 9 anni finisce l’amministrazione 5S del Comune a sud della Capitale. Quattro consiglieri ex grillini si sono dimessi insieme all’opposizione, sfiduciando Adriano Zuccalà. Il sindaco era contrario al progetto di termovalizzatore, che sarà costruito vicino alla città.
La “Marcia su Roma” di Mark Cousins. Abbiamo visto il documentario del regista irlandese che riflette sul fascismo di ieri e di oggi, fuori concorso alla Mostra del Cinema di Venezia.
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