Nel primo semestre del 2022 sono stati installati 1.012 nuovi MW di fotovoltaico – più del doppio rispetto allo stesso periodo del 2021 (406 MW) – arrivando a una potenza cumulata complessiva di 23.577 MW e un numero di impianti pari a 1.087.190. Siamo ancora molto lontani dal 2011 quando in 12 mesi erano stati installati 9.461 MW, ma rispetto al 2021 il trend è in miglioramento. Analizzando complessivamente la potenza fotovoltaica in Italia, il settore residenziale ha installato 5.486 MW, il settore commerciale e industriale 12.921 MW rappresentando così la maggior potenza installata, mentre il comparto utility scale conta su 5.170 MW dove, prima di aprile 2022, l’ultimo impianto di potenza maggiore di 10 MW era stato connesso nel mese di settembre 2020.
Sono i numeri che emergono dai report periodici di Italia Solare, disponibili anche sul sito dell’associazione, sulla base dei dati resi disponibili periodicamente da Terna (dati Gaudì). “I dati del primo semestre 2022 mostrano il peso degli impianti del Superbonus (93% del totale, come numerosità, sono impianti residenziali, per il 37% della potenza totale), ma anche, finalmente, l’inizio delle connessioni di alcuni grandi impianti: 32% della potenza totale sono impianti di potenza maggiore di 1 MWp, di cui ben il 19% sono relativi a impianti di potenza maggiore di 10 MWp. In pratica il 69% della potenza totale è rappresentata da impianti residenziali e utility scale. La parte restante, 27%, riguarda gli impianti commerciali/industriali (20-1000 kWp): sono 2.151 impianti per una potenza totale di 272 MWp. Significa che 2.151 aziende, grazie agli impianti connessi in questo primo semestre, riusciranno a contenere i gravissimi problemi causati dal caro energia. In Italia le aziende che hanno fatto la scelta lungimirante di un impianto fotovoltaico, almeno quelle con impianti di potenza compresa tra 20 e 1000 kWp, escludendo quelli a terra da quasi 1 MWp, sono circa 75 mila. Ancora troppo poche, vista l’emergenza in corso”, commenta Paolo Rocco Viscontini, Presidente di Italia Solare. “Stupisce che il dibattito politico sia tutto concentrato su nucleare e rigassificatori e nessuno dica agli italiani che già nel breve possono ridurre concretamente e sensibilmente i guai causati dal caro energia installando un impianto fotovoltaico. Perché nessuno mette al centro del dibattito quelle che sono le uniche vere soluzioni, vale a dire i risparmi energetici e le rinnovabili? Perché governo e partiti non parlano praticamente mai del fotovoltaico, che rappresenta la sola soluzione di breve termine, a disposizione di aziende e famiglie italiane, per ridurre i costi delle bollette?”.
Le regioni del Nord spiccano per numero di impianti installati
La regione che segna la maggior potenza cumulata è la Puglia con 2.999 MW seguita da Lombardia (2.868 MW) ed Emilia-Romagna (2.345 MW), a ruota Veneto e Piemonte. In termini di numero di impianti sul podio si posiziona la Lombardia con 174.120 installazioni, secondo il Veneto (158.577) e terza l’Emilia-Romagna (113.160) seguita dal Piemonte (76.216). I dati evidenziano come siano le regioni del Nord a installare il maggior numero di impianti fotovoltaici, mentre il Centro e il Sud, nonostante il maggior livello di irraggiamento solare, stentano a realizzare sistemi fotovoltaici. La Puglia continua a guidare la classifica della maggior potenza installata grazie ai grandi impianti realizzati negli anni addietro.
Prendendo in considerazione solo i dati del 2022, Lombardia (157 MW), Lazio (147 MW) e Sardegna (103 MW) si sono dimostrate le regioni con la maggior nuova potenza fotovoltaica, considerando invece il numero degli impianti le regioni che spiccano sono Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna.
Al 30 giugno 2022 la capacità connessa complessiva dei sistemi di accumulo arrivava a 1.361 MWh, dei quali 1.341 MWh erano batterie al litio. In riferimento ai soli sistemi di accumulo associati agli impianti fotovoltaici, il 2022 (629 MWh) sta continuando il suo trend di crescita, già intrapreso nel 2021 (411 MWh), superando nei primi sei mesi di un terzo l’installato complessivo dello scorso anno.
Commenta ancora Paolo Rocco Viscontini: “Sia a fatti sia a parole si sta facendo passare il mondo delle rinnovabili come un mondo di speculatori che straguadagna dalla crisi. Peccato che solo le rinnovabili sono state plafonate come prezzi di vendita dell’energia, tramite l’art. 15 bis del DL 4/2022 che ha stabilito un prezzo limite di vendita di circa 60 euro/MWh, sopra il quale i corrispondenti ricavi tornano alla collettività. Pertanto, a oggi le rinnovabili non stanno facendo extraprofitti. Giusto però anche dire che proprio quella legge è per noi del solare (insieme agli altri rappresentanti delle rinnovabili) assolutamente sbagliata e iniqua, tanto che si stanno attivando migliaia di ricorsi. Sbagliata perché comunque non risolve in modo sostanziale il problema e toglie l’attenzione dai veri extraprofitti che sono da cercare su altri fronti e iniqua perché discrimina le fonti, colpendo appunto solo le rinnovabili togliendo il 100% degli extraricavi mentre le altre fonti, ai sensi di un’altra norma (art. 37 del DL 21/22) devono pagare solo il 25%. Sia chiaro: giusto che chi incassa di più paghi di più, ma sarebbe più giusto e si incasserebbe di più se si intervenisse sugli utili netti (come abbiamo scritto mesi fa a Draghi) oppure individuando con più precisione gli extraprofitti derivanti dall’attività di compravendita dei combustibili fossili e della collegata energia fossile. Da valutare anche la possibilità di consentire ai produttori di energia rinnovabile, ben più economica di quella fossile, di vendere, tramite i trader, la loro energia a famiglie e imprese, a prezzi fissi (ben inferiori agli attuali di mercato ma superiori al limite imposto di 60 euro/MWh che è totalmente scorretto) con garanzia di prezzo stabile per qualche anno. In pratica, bypassando il mercato elettrico che sta dimostrando la sua inefficacia in una situazione di emergenza come l’attuale.In generale serve però un approccio diverso da parte dei politici e dei mass media: è urgente lasciare spazio e ascoltare il mondo delle rinnovabili”.