Il Fatto di domani. Emergenza gas, il piano di Cingolani va a carbone. La Poltronissima di Calenda e Renzi guarda a Meloni

Di FQ EXTRA
6 Settembre 2022

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GAS, IL PIANO DI CINGOLANI VA A CARBONE.SINDACATI UE: “LE BOLLETTE COSTERANNO UN MESE DI STIPENDIO”. Alla fine il piano di Cingolani è arrivato. O almeno una parte. Il ministero della Transizione ecologica ha pubblicato il programma di risparmio energetico in caso di stop alle forniture russe. Per ora si tratta solo dei consumi individuali: le misure relative alle imprese verranno messe nero su bianco più avanti, dopo la trattativa con Confindustria. Il Mite elenca per prima cosa le iniziative per differenziare gli approvvigionamenti, dagli accordi con l’Algeria al gnl da gestire nei nuovi rigassificatori. Ma siccome non entereranno a regime prima di metà 2023, nell’immediato il piano è limitare i consumi per 8 miliardi di metri cubi di gas. Secondo le stime, 3 miliardi si risparmierebbero abbassando di un grado i riscaldamenti (salvo ospedali e simili), ritardando di un’ora l’accensione dei termosifoni e di 8 giorni l’avvio degli impianti (che saranno anche spenti 7 giorni prima). Il governo conta di recuperare altrettanto dalla campagna di sensibilizzazione per il “consumo consapevole”: consigli come staccare la spina gli elettrodomestici, ridurre la fiamma del gas quando l’acqua bolle, usare meno a lungo doccia e forno (qui il dettaglio). Ma il pezzo forte è un altro. Quella che viene chiamata “massimizzazione dell’uso dei combustibili diversi dal gas” e che significa ritorno a pieno regime delle centrali e carbone e a olio. La forma di combustibile fossile più inquinante che c’è. Sul Fatto di domani capiremo come siamo arrivati a questo punto. Ma leggeremo anche i numeri preoccupanti che ha diffuso la Confederazione europea dei sindacati: in 16 Paesi dell’Ue, la bolletta dell’energia annuale costa più di un mese di stipendio: in Italia la bolletta energetica media annua è 2.071 euro.


MOSCA ATTACCA L’ITALIA. QUANTO HA GUADAGNATO LA RUSSIA CON GLI ACQUISTI EUROPEI. Il progetto di Draghi e Cingolani è finito nel mirino della propaganda di Mosca. In un post, la portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova ha accusato l’Italia di essersi piegata a Washington e Bruxelles e aver deciso di far soffrire imprese e cittadini. È uscito uno studio interessante sulle esportazioni di gas e petrolio russi in Europa, che dà la misura della contraddizione in cui si trova l’Ue, ancora alle prese con gli equilibri sul tetto ai prezzi. Il think tank finlandese Crea, “Centro di ricerca sull’Energia e l’aria pulita”, ha calcolato che dall’invasione in Ucraina l’Ue è rimasto il principale importatore di fossili dalla Russia, per 85 miliardi di euro. Il discorso è il solito: gli europei hanno ridotto i volumi comprati, ma i prezzi record hanno garantito guadagni stellari a Mosca. Sommando petrolio, gas e carbone, la Russia ha incassato 158 miliardi di euro, mentre la guerra è costata finora 100 miliardi. Dopo l’Ue, gli altri grandi acquirenti sono Cina (35 mld), Turchia (11 mld) e India (7 mld). Sul Fatto di domani leggeremo i numeri nel dettaglio. Intanto, il prezzo del gas è sceso a 227 euro al megawattora contro i 240 di ieri. In Ucraina, Kiev ha denunciato una forte esplosione vicino alla centrale nucleare di Zaporizhzhia e un black out nella città vicina. Nel rapporto finale dell’Aieia sullo stato dell’impianto la situazione è definita “insostenibile” per i rischi alla sicurezza. Gli scienziati confermano che ci sono “alcuni danni vicino agli edifici del reattore”.


ELEZIONI, LA MATEMATICA DI LETTA. SALVINI SI AGGRAPPA ALLE SANZIONI. Il leader del Pd è tornato sul voto utile usando l’aritmetica, applicata alla legge elettorale. Datemi un 4% in più, ha detto oggi, e il Pd eviterà che la destra vinca i due terzi dei seggi uninominali il 25 settembre. Il bersaglio sono il M5S (sul presunto endorsement di Trump per Conte, rispedito al mittente dal leader 5S con minaccia di querela), ma anche Azione e Italia Viva. “Chi vota Conte e Calenda aiuta la destra a vincere”, dice Letta, che prima li accusa di rifugiarsi “dietro Draghi perché non hanno un’identità”, poi contende loro la figura dell’ex premier, garantendo che SuperMario avrà “un ruolo” nel governo guidato dal Pd. Non si sa bene quale. Alla rincorsa del Movimento di Conte è anche Matteo Salvini, che insiste a parlare di sanzioni. “Questi primi sei mesi non hanno fatto male al sanzionato, ma a chi ha fatto le sanzioni. Andiamo avanti, però gli italiani non devono rimetterci”, ha detto. L’argomento, si sa, imbarazza l’alleata di Fratelli d’Italia, ma il leghista ha bisogno di frenare la caduta nei sondaggi, dove è stato ormai superato dai 5 Stelle. Sul Fatto di domani vedremo in che modo la guerra in Ucraina sta entrando nella campagna elettorale, passando dalla porta della crisi energetica. Guardando a sinistra, parleremo delle scelte del Pd con Paolo Ciani, candidato nelle liste dem per l’associazione Demos – democrazia solidale, vicina alla Comunità di Sant’Egidio.


CALENDA E RENZI SUL CARRO DEL VINCITORE: GIORGIA MELONI. Alla fine se n’è accorto pure Letta, che però puntava all’alleanza: “Il Terzo polo guarda a destra”. E ci guarda con un obiettivo preciso. Dopo l’apertura di Carlo Calenda a Meloni di ieri, oggi Mara Carfagna, nuova front-woman di Azione dopo aver lasciato Forza Italia, ha spiegato la strategia del centrismo: serve ancora un governo di salvezza nazionale. L’appello adesso è a Meloni perché scarichi Salvini in nome dell’atlantismo e si unisca all’ammucchiata al centro. Con il chiaro obiettivo per Azione e Italia Viva di ritagliarsi uno spazio di influenza. Anche perché i sondaggi di Swg per La7 pubblicati oggi confermano che il duo Renzi-Calenda potrebbe superare Forza Italia il 25 settembre, con circa il 7%. Sul Fatto di domani vedremo che i due eredi litigiosi di Draghi possono godere di una sovraesposizione mediatica non indifferente.


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Cosa resta delle politiche anti-Covid. La nostra panoramica sulle (poche) restrizioni pandemiche rimaste alla vigilia del rientro a scuola e sugli obblighi sanitari per categorie di popolazione.

Liz Truss, primo giorno da premier. La nuova leader dei conservatori britannici ha ricevuto la nomina a premier dalla Regina Elisabetta nella residenza reale di Balmoral, in Scozia. Boris Johnson ha lasciato Downing St. citando Cincinnato: “Torno al mio posto”. Le prime parole di Truss sono state per l’energia: “Affronterò la crisi energetica causata dalla guerra di Vladimir Putin”.

Antologia Bowie. Anticipiamo un estratto da Essere ribelli del Duca bianco: una raccolta di pensieri, visioni e confessioni da poco in libreria.


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