C’era una volta una giovane donna molto bella, indossava sempre un mantello di velluto rosso che le aveva cucito sua madre, per questo era conosciuta come Cappuccetto Rosso. E menomale che il rosso dovrebbe portare fortuna… la nostra Cappuccetto Rosso invece, era alquanto sfigata. Immaginiamola come una giovane adolescente, in balia delle crisi ormonali e in preda ai primi incontri amorosi. Oltretutto abitava in un pizzo di montagna, e quindi le occasioni di incontrare nuove persone e potenziali amori erano davvero ridotte, e poi a quel tempo non esisteva ancora Tinder. Che poi secondo me su Tinder non si cava un ragno dal buco… ma questa è un’altra storia! Torniamo invece alla nostra protagonista: un giorno la madre le chiese di portare dei viveri alla nonna malata, che abitava nel bosco. Le raccomandò di fare molta attenzione alla strada, di non fermarsi mai lungo il sentiero e di non parlare per nessuna ragione con gli sconosciuti. E così, un po’ timorosa, la nostra Cappuccetto Rosso si avviò verso la casa della nonna.
Dopo aver fatto un po’ di strada incontrò un lupo, che non perse tempo a chiederle dove stava andando così di fretta.
Ma quanto era figo quel lupo! Alto, bello, con un atteggiamento fiero e imponente. “Avremo una storia d’amore… e sarà per sempre”. Fu esattamente questo il pensiero di Cappuccetto Rosso. Io invece ho sempre pensato che l’amore sia traducibile in una congiunzione astrale, in un fenomeno talmente raro come un’eclissi lunare o la scoperta di un nuovo pianeta. Insomma… seriamente, quante probabilità ci sono che una che abita nella vetta di una montagna, lontano da qualunque forma di vita (persino aliena), incontri un lupo fichissimo, single per giunta, in mezzo al nulla? Deve per forza trattarsi di una congiunzione astrale, o di un evento legato alla magia. Sembrava così fortunata questa piccola donna, e sembrava così figo e appetibile per quel lupo incontrato nel bosco… senz’altro lo era Cappuccetto per il lupo, nel senso meno romantico del termine però: lui se la voleva proprio mangiare con tanto di patate al forno per contorno.
Ma, a questo punto della storia, siamo ancora ignari del fatto che il lupo sia in realtà un essere immondo, malefico, che vuole soltanto conquistare la sua preda, per poi disfarsene mangiandola. E non dimentichiamo che Cappuccetto Rosso ha soltanto sedici anni e ha sempre vissuto nel pizzo di montagna di cui sopra, è normale che pensi che il lupo sia un gran figo. Del resto è così che siamo cresciute: a suon di fiabe e favole con un comune denominatore, un uomo meraviglioso che a un certo, come per magia, arriverà a salvarti. E ti amerà anche per tutta la vita! Capite bene che le maledettissime aspettative hanno radici oscure e lontane… quindi, come biasimare la povera Cappuccetto!
Dunque, potete immaginare che fu sufficiente uno sguardo del lupo stile Zoolander per far sciogliere la fanciulla come un ghiacciolo al sole. In un batter d’occhio la giovane rivelò la sua meta, con tanto di dettagli. L’avvenente lupo si incamminò con Cappuccetto, invitandola a raccogliere dei fiori da portare alla nonna, per distrarla dal fatto che se la voleva pappare, e nel senso meno erotico del termine! Un po’ come fanno certi uomini: quelli che non hanno mai tempo per te e per le loro dodici famiglie sparse per il mondo ma, nel disperato tentativo di fuorviarti e tenerti lontana dalla verità, ti riempiono di regali e cene in posti esclusivi. Certi uomini-lupo proprio bisogna sperare di non incontrarli mai nella vita, neanche di passaggio.
E così, mentre la bella fanciulla fantasticava sulla loro futura unione, il lupo era già arrivato a casa della nonna e se l’era mangiata in un sol boccone. Aveva anche avuto il tempo di infilarsi dentro il letto, camuffandosi travestito come la nonna, con tanto di camicia da notte e cuffiette. Quando Cappuccetto arrivò, non ebbe neanche il tempo di capire che quella era la nonna, fu mangiata anche lei in un sol boccone! Esattamente come avviene in certe storie d’amore… ecco perché bisogna sempre prendere tempo prima di iniziare una storia con qualcuno, almeno il tempo di capire a grandi linee chi abbiamo di fronte, giusto il tempo di rassicurarci almeno che non si tratti di Leather Face in persona. Poi si sa, le persone non si conoscono mai fino in fondo, ma un po’ di prudenza non guasta!
Intanto il malefico lupo, soddisfatto dell’abbondante pasto, si addormentò. Era pieno quasi come lo siamo noi a Natale dopo il tacchino della zia, e quindi iniziò a russare come se non ci fosse un domani, stile Madre suspirium in Suspiria. Vi lascio immaginare il dolce suono… ed è così che un cacciatore di passaggio udì quel rumore sospetto e decise di entrare nella casa nel bosco. Una volta entrato, l’uomo comprese subito l’accaduto e con grande determinazione tagliò la pancia del malefico lupo e tirò fuori Cappuccetto Rosso e la nonna, portandole in salvo. Poi prese delle grosse pietre, le infilò nello stomaco del lupo, e ricucì con la delicatezza di un cacciatore (immagino). Nel giro di pochi minuti il lupo morirà e le donne saranno in salvo.
Ma la cosa incredibile è che il cacciatore non se lo fila proprio nessuno! Insomma… alla fine è lui l’eroe di questa fiaba, è lui che ha portato in salvo Cappuccetto Rosso e la nonna, trovando il coraggio di uccidere il lupo. Ma, nonostante questo, troppo spesso noi donne preferiamo il lupo cattivo. Il povero cacciatore è un po’ come quell’amico del tuo amico, carino e gentilissimo pure, ma con il sex appeal di una mummia, e che ahimè, non ti è mai piaciuto.
“E vissero felici e contenti”. Alla fine, erano tutti felici: il cacciatore scuoiò il lupo e prese la pelle (alla faccia degli animalisti di tutto il mondo), la nonna mangiò il suo pasto e si rianimò e Cappuccetto Rosso si ripromise fermamente di seguire i consigli della madre e di non fidarsi mai più degli sconosciuti. Avrà bisogno di almeno dieci anni di psicoterapia, ma in questo momento non lo sospetta minimamente, e quindi crede di essere felice.
MORALE DELLA FIABA: Prendere tempo prima di lanciarsi con entusiasmo in una storia d’amore, il pericolo potrebbe essere in agguato! Mai fidarsi degli sconosciuti e neppure dei conosciuti.