Il Fatto di domani. Gli Usa non ci salveranno dalla crisi del gas. Viaggio nella Napoli “costretta” a votare Gigino

Di FQ Extra
15 Settembre 2022

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ALTRO CHE RISPARMI: IL PIANO GAS SCRICCHIOLA. Il decreto Aiuti bis è arrivato alla Camera per approvazione. Poi però dovrà tornare al Senato martedì per il via libera al contro-emendamento del governo sul tetto ai maxi stipendi dei manager. Sul pacchetto di misure per l’autunno è convocato un Consiglio dei ministri venerdì mattina. Sul Fatto di domani vi anticiperemo le misure sul tavolo, mentre sembra che il totale delle risorse impegnate arriverà a 14 miliardi. Si attende anche la presentazione del piano di risparmio per le imprese energivore promesso da Cingolani. Oggi l’account Twitter del ministero della Transizione ecologica è stato hackerato per qualche ora dal russo Vitalik, ma a preoccupare sono le previsioni dell’ultimo outlook di Fitch. L’agenzia di rating ha rilevato che l’Italia “ha fatto meno progressi della Germania nella riduzione del consumo di gas in risposta al calo delle forniture”. Tra le grandi economie dell’eurozona, il nostro Paese ha registrato il maggiore aumento di spesa per energia rispetto al Pil. Di questo passo ci saranno meno risorse da spendere per altri beni e servizi e alcune aziende potrebbero chiudere perché le produzioni diventeranno svantaggiose. A questo vanno aggiunte le pessime previsioni sugli approvvigionamenti del prossimo anno. Oggi l’ad di Eni Descalzi ha dichiarato che la dipendenza italiana dalla Russia sarà ridotta solo del 50% al 2023, smentendo l’ottimismo di Cingolani e Draghi. Inoltre, il Financial Times riporta un monito dei produttori di gas naturale liquido (attraverso fracking) all’Europa. L’industria statunitense dice chiaramente che non riuscirà ad aumentare la produzione per soddisfare le richieste europee. E fa sempre più paura la tendenza dei prezzi: il gas sul mercato di Amsterdam vale 214 euro al megawattora. Insomma, l’inverno sarà duro ma il 2024 sarà addirittura peggio. Sul Fatto di domani leggerete la nostra analisi.


MODELLO UNGHERIA: LEGA E FDI VOTANO IN EUROPA PER DIFENDERE ORBAN. Il report americano sui finanziamenti di Mosca a partiti esteri continua a far parlare giornali. I fatti, però, restano gli stessi di ieri: l’Italia non è coinvolta. Il sottosegretario ai servizi, Gabrielli, è atteso in audizione al Copasir domani. Intanto però, da Fratelli d’Italia e dalla Lega in Europa è arrivato oggi un assist politico a un alleato di Putin. I gruppi di cui fanno parte al Parlamento europeo (Identità e democrazia e Conservatori europei) hanno votato contro una risoluzione che definisce l’Ungheria “un rischio sistemico” per i valori dell’Ue (“non può più essere considerata una democrazia”) e chiede al Consiglio e alla Commissione di usare l’articolo 7 del trattato dell’Ue e sospendere Budapest, privandola anche dei fondi Pnrr. Motivo: le leggi liberticide su aborto (da ultima l’obbligo di far ascoltare il battito cardiaco del feto alle donne intenzionate ad abortire) e diritti Lgbt+, ma anche la distanza rispetto alla posizione dei 27 sull’Ucraina e la non adesione alle sanzioni. Alla fine la risoluzione è stata comunque approvata, la Commissione Ue deciderà domenica. In Italia si è levata una ridda di critiche dal centro alla sinistra contro la scelta di Lega e FdI, a cui Salvini ha risposto minimizzando: “Io sono pagato dagli italiani per risolvere i problemi degli italiani”. Sul Fatto di domani vedremo che la storia dei legami con la Russia o i filorussi sta diventando un problema interno per il Capitano.


IL PD DELLE CONTRADDIZIONI: IL CAMPANO DE LUCA COSTRETTO A BRACCETTO CON DI MAIO. Fuori dal Parlamento prosegue la campagna elettorale. Il leader 5 Stelle Giuseppe Conte oggi è stato Bari, dove ha confermato che il Movimento resterà in maggioranza con il Pd nella giunta regionale guidata da Michele Emiliano. “Con Emiliano ci sentiamo. È rimasto dispiaciuto delle decisioni del vertice del Pd”. Qualche giorno fa un’intervista del presidente della Puglia al Fatto aveva scatenato il putiferio nel partito di Enrico Letta, perché si sosteneva che al Sud per battere la destra si sarebbe dovuto contemplare anche il “voto utile” al M5s. Sempre in tema di voto utile, sul Fatto di domani andremo in Campania per dare voce al malumore della base democraica che ha dovuto digerire la candidatura di Luigi Di Maio nel collegio uninominale della coalizione. La virata è particolarmente pesante se si pensa che il presidente dem Vincenzo De Luca in passato ha attaccato pesantemente Luigi Di Maio, dandogli del “bibitaro” per esempio, e adesso si trova a dover fare campagna per lui.


L’ASSE “CINICO” TRA RUSSIA E CINA. XI: “PRONTI A LAVORARE INSIEME COME GRANDI POTENZE”. A Samarcanda, in Uzbekistan, Vladimir Putin ha incontrato il presidente cinese Xi Jinping per il primo faccia a faccia dall’invasione russa dell’Ucraina. Ne ha ottenuto una disponibilità “a lavorare insieme come tra grandi potenze”, ma anche la richiesta di rassicurazioni. Il refrain cinese è sempre quello della stabilità globale e gli analisti segnalano che non si può parlare di sostegno alla linea di Mosca, ma piuttosto di “cinismo” di fronte alla scelta della Russia di muovere guerra ai confini dell’Europa. Sul Fatto di domani vedremo le implicazioni di questo vertice. Putin ha detto di “comprendere le preoccupazioni di Pechino” e non ha perso occasione di criticare “l’orribile mondo unipolare”, che l’Occidente vorrebbe creare, e ha reiterato la minaccia a Washington, spiegando che se forniranno missili a lungo raggio Kiev si andrà incontro a un’escalation del conflitto. Sul Fatto di oggi Lucio Caracciolo ha definito questa fase come una guerra indiretta tra Russia e Stati Uniti. Sul campo, intanto, l’esercito ucraino riporta che gli occupanti russi si sono ritirati da alcuni villaggi nella regione di Zaporizhzhia, ma lo sbarco ucraino a sud, nella zona di Kherson, è stato respinto dalle forze di Mosca.


LE ALTRE NOTIZIE CHE TROVERETE

Scuola e Covid, Gimbe conferma il flop di Bianchi. La fondazione guidata da Nino Cartabellotta dà un giudizio negativo sulle azioni del governo per la riapertura delle scuole. “Nel vortice della campagna elettorale non ha ricevuto l’attenzione necessaria. È inadeguato, il rischio è quello di un impatto rilevante sulla circolazione virale e sulla salute pubblica”. Oggi 17.978 i nuovi casi e 60 i morti.

Moby prince, la una terza nave. Per la commissione d’inchiesta parlamentare “la Moby Prince è andata a collidere con la petroliera Agip Abruzzo per colpa della presenza di una terza nave comparsa improvvisamente davanti al traghetto che provocò una virata a sinistra che ha poi determinato l’incidente”. La terza nave non è stata identificata con certezza.

L’addio di Federer. Il fuoriclasse svizzero del tennis ha dichiarato in un post su Instagram che la ‘Rod Laver Cup’ della prossima settimana sarà il suo ultimo impegno agonistico, e poi non parteciperà più a tornei dello slam o dell’Atp. Sul Fatto di domani un ritratto del tennista firmato da Andrea Scanzi.


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