Il Fatto di domani. Conte-Letta, sfida a distanza per arginare la destra. Lo sciopero dei Fridays for Future: su FQ Extra il confronto con i partiti

Di FQ EXTRA
23 Settembre 2022

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LE PIAZZE A SPECCHIO DI PD E 5S A ROMA. COSA VOTANO LE NOSTRE FIRME. Stessa ora, vicini ma distanti. A Roma oggi è il turno del Partito Democratico e del Movimento 5 Stelle di chiudere la campagna elettorale. I due ex alleati lo faranno in due piazze diverse, dalle 18: Enrico Letta a Piazza del Popolo (stesso palco usato ieri dal centrodestra), Giuseppe Conte nella più piccola Piazza Santi Apostoli. I due leader però di fatto continuano a guardare più a sud. È lì, dicono le analisi di molti politologi (e dai sondaggi riservati che circolano nelle segreterie di partito) che si decideranno non solo una parte rilevante dei risultati elettorali, ma anche gli equilibri tra Pd e 5S. Ormai i commentatori cominciano a chiamare la Campania “l’Ohio d’Italia”: sul Fatto di oggi abbiamo illustrato la situazione e mostrato perché il problema è anche del Pd. Mentre mancano meno di 48 ore al voto, abbiamo deciso di chiedere alle nostre firme di dare i loro endorsement a partiti e candidati: sul Fatto di domani leggerete le loro dichiarazioni di voto.


IL CENTRODESTRA VERSO IL VOTO CON QUALCHE TIMORE IN PIÙ. All’indomani della manifestazione unitaria, il centrodestra è già tornato alle sue divisioni. Il caso, stavolta, lo ha creato Silvio Berlusconi, che a Porta a Porta ieri sera si è lasciato sfuggire dichiarazioni su Putin e l’invasione russa dell’Ucraina che hanno imbarazzato l’azionista di maggioranza della coalizione di centrodestra, e il suo atlantismo. Così, mentre Meloni abbracciava la linea americana anche su Taiwan, il Cavaliere invece diceva che Putin è stato costretto a invadere l’Ucraina dalle insistenze dei leader delle repubbliche filorusse del Donbass, e che il suo piano iniziale era “sostituire Zelensky con un governo di persone perbene”. Parole rimbalzate su siti e social, che hanno attirato a B. critiche da tutte le parti. Perfino il Ppe è dovuto intervenire per smentirlo. Stamattina ha messo una toppa con un messaggio di condanna dell’aggressione all’Ucraina. Ma proprio da Kiev nel pomeriggio un portavoce di Zelensky, interrogato da Repubblica, ha invitato gli italiani a votare “leader con principi morali”. Giorgia Meloni non ha commentato l’uscita infelice, ma oggi è andata a Bagnoli, periferia di Napoli, per il suo ultimo comizio (ad aspettarla anche un centinaio di contestatori arginati dalla polizia). La tappa si è resa necessaria perché, com’è noto, FdI deve arginare l’ascesa del M5S nel Mezzogiorno, che rischia di soffiargli dei collegi. Infatti Meloni ha cominciato il discorso parlando di revisione del reddito di cittadinanza. Non più di abolizione. Sul Fatto di domani vedremo che a destra crescono i timori su un esito del voto meno roseo rispetto alle prime ipotesi.


INGERENZE ESTERE: L’ASSIST DI VON DER LEYEN AI SOVRANISTI. Un’inattesa spinta alla campagna del centrodestra è arrivata invece dalla Commissione europea. “In Italia si vedrà alla fine delle elezioni: se le cose andranno verso una situazione difficile, abbiamo gli strumenti”. Sono parole di Ursula Von der Leyen pronunciate ieri durante un evento all’Università americana di Princeton, hanno offerto una nuova opportunità ai sovranisti nostrani. Salvini ha annunciato una mozione di censura, parlando di “squallida minaccia” e ha perfino convocato un sit-in sotto la sede della Commissione europea a Roma, rompendo il proposito di non fare eventi dal vivo oggi e limitarsi a una diretta social per chiudere la campagna. Il portavoce di von der Leyen, da Bruxelles, poi ha precisato che la presidente “non è intervenuta nelle elezioni italiane”, sottolineando la parte del discorso in cui si diceva che l’Ue lavorerà con qualunque governo. Meloni ha avuto l’occasione per rinfrescare la sua postura di leader responsabile: “Mi pare che von der Leyen abbia già mandato una nota per correggere l’interpretazione che è stata data dalla stampa italiana. Sarebbe stata una cosa francamente fuori misura rispetto al ruolo della Commissione”. Del resto, quelle parole sembravano indirizzate direttamente a lei. E gli “strumenti” citati da von der Leyen sembravano alludere alle censure praticate contro Polonia e Ungheria. Sul Fatto di domani ci occuperemo anche del terremoto che sta investendo le Borse europee: oggi Milano ha perso il 3,3%, lo spread è salito oltre i 230 punti, per chiudere poi poco sotto i 220. E i mercati europei hanno lasciato sul terreno 232 miliardi di capitalizzazione, ma anche Wall street ha iniziato la seduta con un -2%, ai minimi dal 2020. Capiremo cosa sta preoccupando i mercati.


I FRIDAYS FOR FUTURE TORNANO IN PIAZZA E INTERROGANO I PARTITI. LO SPECIALE DI FQ EXTRA. Il movimento ispirato da Greta Thunberg è tornato in piazza in 70 città d’Italia, con il supporto di sindacati e altri gruppi ecologisti. “Né con la destra negazionista né con l’agenda Draghi. Basta con le false promesse”, scandivano i cortei, da Milano a Roma e Palermo. In vista delle elezioni, i Fridays hanno incontrato i rappresentanti di alcune forze politiche per valutare i loro programmi sull’ambiente. Il primo di questi confronti è stato ospitato dalla redazione digitale del Fatto Quotidiano: erano presenti Livio De Santoli (M5S), Nicola Procaccini (FdI) e Giuseppe Provenzano (Pd). Su FQ Extra è disponibile in accesso gratuito il video del confronto, oltre a uno speciale dove potrete leggere i resoconti degli incontri (in alcuni casi scontri) dei giovani ambientalisti con i leader: da Conte a Letta a Luigi De Magistris. Approfondisci qui.


UCRAINA, IL DONBASS VOTA CON LA FORZA. CONTINUA LA FUGA DEI RUSSI. Nelle autoproclamante repubbliche di Donetsk e Lugansk e nelle aree occupate di Kherson e Zaporizhzhia è in corso il referendum sull’annessione alla Russia, che durerà fino a domenica. Kiev denuncia che gli occupanti avrebbero organizzato gruppi armati per costringere le persone a partecipare al voto. Intanto continuano ad arrivare notizie dell’esodo di russi in fuga dalla coscrizione militare. Sono state rilevate code di auto al confine tra Russia e Georgia. Nell’inserto il Fatto internazionale di oggi Michela Iaccarino racconta del caso di una chat creata da un dissidente per aiutare i giovani a fuggire alla chiamata alle armi imposta da Putin. Pure il patriarca Kirill ha esortato i fedeli ad arruolarsi: “Se morirete sarete con Dio”. E anche il Cremlino adesso ammette che l’annuncio della mobilitazione parziale ha seminato il panico tra i cittadini. Sul Fatto di domani racconteremo anche dell’incontro tra il ministro degli esteri russo Lavrov e il suo omologo vaticano Pietro Parolin, che potrebbe aprire la porta a un dialogo.


LE ALTRE NOTIZIE CHE TROVERETE

Sicilia, un altro candidato in manette. Salvatore Ferrigno, candidato di centrodestra alle regionali siciliane, è stato arrestato per l’ipotesi di voto di scambio politico-mafioso.

Da ottobre niente mascherine su bus e treni. Il 30 settembre non sarà più necessario indossare le ffp2 su bus, metro, treni e taxi, o dentro ospedali e ambulatori. Mentre il 31 ottobre cesseranno i protocolli di sicurezza sui luoghi di lavoro. Prorogata fino a fine anno la possibilità per bar e ristoranti di tenere pedane all’aperto.

Wartsila, revocata procedura di licenziamento. Il giudice ha dato ragione agli operai che avevano denunciato una condotta antisindacale da parte dell’azienda. Cosa succederà ora.

Che c’è di Bello. Nel nostro inserto culturale del sabato leggerete del film Bentu di Salvatore Mereu, della Biennale Musica di Venezia, del romanzo Due settimane in settembre di R.C. Sherriff, dell’opera di Wislawa Szymborska.


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