Il consiglio di amministrazione della Società Editoriale Il Fatto ha approvato ieri la relazione finanziaria semestrale. Stiamo attraversando tempi duri. Il risultato non è positivo. Questi tempi duri erano previsti. Non è stata dunque una sorpresa per noi. Dallo scoppio del conflitto abbiamo subìto l’aumento dei costi industriali. Le edicole scricchiolano su dati altalenanti e anche la raccolta pubblicitaria, sia sul web che sulla carta, con la guerra ha avuto un calo legato a un mercato che sostanzialmente si è bloccato.
Siamo già all’opera da mesi per il nuovo piano industriale, che verrà deliberato a fine ottobre. Credo fortemente che questo momento sia il più importante a livello societario di quelli che abbiamo vissuto finora. E anche il più sfidante.
Quello che stiamo registrando è un’evoluzione che avremmo dovuto comunque affrontare e che, a causa del conflitto bellico, ha avuto un’accelerazione importante. Ma è proprio da questi momenti che ci si sveglia con una forza ancora maggiore.
L’anno che stiamo vivendo è stato caratterizzato da turbolenti tensioni geopolitiche esacerbate dallo scoppio del conflitto in Ucraina, fattori che hanno contribuito a generare uno scenario macroeconomico molto complesso. La difficile congiuntura, aggravata dall’aumento generalizzato dell’inflazione, ha avuto ripercussioni negative sulla domanda nel settore in cui operiamo. Inoltre la crescita del costo energetico e quello delle materie prime hanno influenzato ulteriormente le nostre spese di stampa e i nostri margini.
Il momento che stiamo affrontando è tra i più sfidanti dalla nascita di Seif e rimaniamo focalizzati sull’attenta gestione della Società, impegnandoci a costruire il suo futuro. Le nuove linee strategiche tracciano la strada per il recupero già nel triennio del nuovo piano industriale, 2023-2025. I punti fondamentali verteranno sulla definitiva transizione digitale e sulla conseguente ottimizzazione del piano di distribuzione nelle edicole per il contenimento dei costi industriali; sulla nascita del ramo dedicato alla Formazione che punterà ad avere un nuovo target legato a un bisogno fondamentale e necessario nella vita; sulla creazione di contenuti nelle forme tecnologicamente più innovative per soddisfare un pubblico che non compra i giornali.
Una vera e propria rivoluzione per stare al passo con i tempi che viviamo e quelli che verranno. Nascerà la Scuola del Fatto che, come abbiamo già annunciato, metterà al centro ciò che porta con sé più di tutto e tutti, l’elemento della durevolezza e della forza e cioè i giovani, e comunque chiunque ricerchi una formazione che gli altri non fanno con una vision importante.
Ogni giorno i nostri giornalisti provano a offrire l’informazione più forte e libera che si possa immaginare e questo è il valore più importante che chi guida questa azienda ha a cuore. Ma adesso, con la Scuola, vogliamo aggiungere anche lo strumento per leggerla, quell’informazione, per leggere il Paese e per leggere il mondo.
Dunque rilanciamo come sempre abbiamo fatto nei momenti difficili e non facciamo passi indietro, ma piuttosto facciamo un grande passo in avanti con l’obiettivo di svilupparci e rivoluzionarci. I nostri obiettivi principali sono la salvaguardia del personale, la nostra tenuta finanziaria e la crescita di valore. Per questo stiamo attivando tutte le azioni necessarie affinché si possa “guadare” questo momento difficile a livello macroeconomico e sostenere il nuovo piano industriale con la giusta serenità e il giusto entusiasmo per recuperare, già nel corso del 2023, quel valore che è ben più alto di quello percepito. Abbiamo tanti potenziali inespressi ed è arrivato il momento per noi di realizzarli. Molte aziende stanno vivendo momenti difficili, ma noi contiamo su una comunità molto forte e fidelizzata che è ben più grande di quella che acquista il giornale in edicola e che si abbona. Metteremo in atto tutti gli strumenti necessari per capitalizzare questo grande potenziale e tra un anno festeggeremo il rinnovamento e l’uscita da questo periodo difficile tutti insieme. Come sempre.
*Presidente e amministratore delegato della Società Editoriale Il Fatto