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LETTA: UNA DIREZIONE PER NON CAMBIARE. Rinnovamento? Anche no. E quanto di più lontano dal “bagno di radicalità” che proponeva oggi Fabrizio Barca nella sua intervista sul Fatto. La scelta “personale” (l’aggettivo è da notare) del segretario Enrico Letta è lasciare il simbolo del Partito Democratico “esattamente com’è”. Di sciogliersi, poi, non se ne parla nemmeno. Non è bastata la rovinosa sconfitta elettorale a suggerire un cambio di passo. Il passaggio di testimone andrà fatto a marzo, per il segretario attuale, e la linea sull’analisi elettorale si riassume con questa frase: “Il nostro risultato è stato migliore di altri che hanno fischiettato”. Colpisce che il leader “atlantista” abbia evitato sistematicamente di parlare di guerra nel suo discorso. E sull’ultima polemica interna, quella sulla disparità nella rappresentanza femminile, la sua soluzione è invocare “una donna giovane” come prossima segretaria, senza trasformare il dibattito di partito in una sorta di “X Factor”. Il pensiero va subito Elly Schlein, che è attualmente è vice presidente dell’Emilia Romagna guidata da un altro nome in lizza per la segreteria: Stefano Bonaccini. Su un altro punto Letta conferma la linea: nessuna interlocuzione con i 5 Stelle. Sul Fatto di domani continueremo a parlare dell’identità mancata del Partito democratico con un’intervista allo storico Luciano Canfora.
IL M5S E LA SVOLTA PACIFISTA. PARLA A GIUSEPPE CONTE. Il mondo del pacifismo è in fermento dopo i numerosi appelli a organizzare una manifestazione per il disarmo contro l’incubo nucleare. Stamattina un’agenzia di stampa aveva lanciato una data: il 4 novembre (giorno della festa delle Forze armate), ma la Rete italiana pace e disarmo ha smentito. Prima della manifestazione nazionale, la Rete organizza per il weekend 21-23 ottobre un momento di riflessione in decine di piazze italiane per rilanciare la campagna “Europe for peace” per una conferenza internazionale per la pace. La proposta di un corteo unitario e senza bandiere del variegato universo pacifista l’aveva lanciata ieri su Avvenire Giuseppe Conte anche lui senza anticipare una data, insieme all’idea di convocare una Conferenza europea sulla pace. Sul Fatto di domani leggerete un’intervista al leader 5 Stelle, dover parleremo di pace ma anche di opposizione al nuovo governo di centrodestra. Troverete anche le ultime indiscrezioni sulla formazione delle liste del nuovo esecutivo, che Meloni garantisce sarà “di alto profilo”: è un messaggio diretto agli alleati oltre che all’estero.
EUROPA ED ENERGIA, I 27 PORTANO A PRAGA LE LORO DIVISIONI. Si è tenuta oggi la prima giornata del Summit di Praga dell’Ue. Nel menù sorrisi, strette di mano e tavole rotonde. Ma le decisioni verranno prese domani. E le distanze per ora restano tutte. Anche perché oggi la riunione era allargata a 44 capi di Stato Ue ed extra Ue, voluta dal presidente francese Emmanuel Macron come iniziativa politica. Però, nei corridoi del Castello della capitale Ceca (che ospita il vertice) le trattative sono andate avanti. Il premier olandese Mark Rutte ha difeso il collega tedesco per il piano autonomo da 200 miliardi, confermando così l’asse Olanda-Germania. Che chiude del tutto la porta al fondo europeo contro i rincari finanziato tramite debito comune, ma si dice ancora aperto a riformare il mercato del Ttf sulla base delle indicazioni date ieri dalla Commissione Ue. Parallelamente provava a compattarsi un altro fronte, più eterogeneo. L’Italia, rappresentata dal premier Draghi, ha messo nero su bianco una proposta con Belgio, Polonia e Grecia per un tetto al prezzo del gas dinamico, con limiti di prezzo da variare a seconda dell’andamento degli scambi di fornitura. Oltre alla cronaca della giornata, sul Fatto di domani andremo in Francia, dove oggi il primo ministro Elisabeth Borne ha annunciato un vasto piano di risparmio energetico (il 10% del consumo in due anni). Tra le misure ci sono incentivi allo smart working, al car sharing e una riduzione generale delle temperature. Macron intanto dichiarava che l’Europa ha bisogno di una strategia su rinnovabili e (anche) sul nucleare. Sempre in tema di energia, il Fatto ha lanciato una campagna di ascolto per i cittadini che si trovano a fare i conti con il carovita. Potete inviare le vostre bollette alla redazione: racconteremo sul giornale le vostre storie.
UCRAINA, ATTACCHI ZAPORIZHIZHIA. LA DISTANZA TRA WASGHINGTON E KIEV. Il Parlamento europeo ha votato oggi a larghissima maggioranza una importante risoluzione sulla guerra, dove si chiede ai vertici Ue di preparare una risposta in caso di attacco nucleare russo. Il testo parla di escalation militare in Ucraina e condanna dei referendum farsa voluti da Putin, ma contiene anche un emendamento che chiede di “vagliare tutte le vie per la pace e la risoluzione rapida del conflitto”. Mosca ha mandato una minaccia all’Ue sulla questione dell’addestramento di soldati ucraini su territorio europeo, che sarà discussa il 17 ottobre, dicendo che, se ci sarà il via libera, i Paesi coinvolti saranno considerati parte del conflitto. Intanto, sul terreno si registrano sette attacchi missilistici contro edifici residenziali a Zaporizhzhia, che Kiev denuncia provenire dall’esercito di Mosca. Anche se la regione è ormai considerata dal Cremlino parte integrante della Federazione russa. Il comando ucraino fa sapere di aver notato un intensificarsi delle ricognizioni aeree nelle aree di Odessa e Mykolaiv. Sul Fatto di domani, dopo le indiscrezioni dell’intelligence Usa sull’origine ucraina dell’attentato a Darya Dugina, vedremo quanta distanza si è scavata negli ultimi mesi tra Washington e Kiev rispetto alle strategie della guerra.
LE ALTRE NOTIZIE CHE TROVERETE
A Ernaux il Nobel per la letteratura. Il massimo riconoscimento per la letteratura è andato alla scrittrice francese de Gli anni, “per il coraggio e l’acutezza clinica con cui ha svelato le radici, gli straniamenti e i vincoli collettivi della memoria personale”. Sul Fatto di domani il nostro ritratto dell’autrice così colta e così popolare.
Covid, costi e benefici della nuova campagna vaccinale. Il bollettino italiano di oggi riporta 44.853 i nuovi casi e 56 morti, con un tasso di positività al 20,1%. Crescono i ricoveri. Sul giornale di domani leggerete una nostra analisi sulla strategia vaccinale dei prossimi mesi.
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