Il tempo sta per finire

Clima e biodiversità: specie animali in calo del 70%

L'analisi - L'associazione ha prodotto un report sulla doppia emergenza del pianeta:  il cambiamento ambientale indotto dall'uomo e la perdita di diversità. Il pianeta è nel mezzo di una crisi biologica e climatica e abbiamo un’ultima occasione per agire

Di Wwf
17 Ottobre 2022

Oggi affrontiamo la doppia emergenza del cambiamento climatico indotto dall’uomo e della perdita di biodiversità, strettamente connessi tra loro, che minacciano il benessere delle generazioni attuali e future. Poiché il nostro futuro è fortemente dipendente dalla biodiversità e da un clima stabile, è fondamentale comprendere come il declino della natura e il cambiamento climatico siano collegati. La natura di queste connessioni, l’impatto che hanno sulle persone e sulla biodiversità e la costruzione di un futuro positivo, equo e sostenibile, sono i temi chiave della nuova edizione del Living Planet Report del Wwf . Nell’affrontare queste sfide complesse e interconnesse, ci rendiamo conto che non esiste una soluzione valida per tutti, né un’unica fonte di conoscenza. Per creare questa edizione, abbiamo quindi ascoltato più voci e attinto a diverse fonti di conoscenza da tutto il mondo. I cambiamenti nell’uso del suolo restano ancora la più grande minaccia attuale per la natura, costituendo la causa della distruzione e frammentazione degli habitat naturali di molte specie vegetali e animali sulla terraferma, nelle acque dolci e nel mare. Tuttavia, se non saremo in grado di limitare l’aumento medio delle temperature a 1,5°C, è probabile che il cambiamento climatico diventi la causa principale della perdita di biodiversità nei prossimi decenni.

L’aumento delle temperature sta già determinando eventi di mortalità di massa, nonché le prime estinzioni di specie. Ogni rialzo di temperatura aumenterà queste perdite e l’impatto che hanno sulle persone. Gli indicatori di biodiversità ci aiutano a capire come il nostro mondo naturale stia cambiando nel tempo. Monitorando la salute della natura per quasi 50 anni, il Living Planet Index funge da indicatore di allarme, tracciando le tendenze demografiche delle popolazioni di mammiferi, pesci, rettili, uccelli e anfibi in tutto il mondo. I dati più recenti mostrano un calo medio del 69% nell’abbondanza delle popolazioni di specie selvatiche monitorate in tutto il mondo tra il 1970 e il 2018. L’America Latina mostra il maggior calo a scala regionale nell’abbondanza delle popolazioni (94%), mentre popolazioni di specie di acque dolci hanno visto il maggior declino a livello globale (83%). Nuove tecniche di mappatura ci consentono di costruire un quadro più completo sia sulla velocità che sull’entità dei cambiamenti nella biodiversità e nel clima. Ad esempio, presentiamo qui le nuove mappe del rischio per la biodiversità realizzate per il rapporto IPCC Working Group 2, pubblicato nel febbraio 2022. Queste mappe sono il risultato di decenni di lavoro e più di 1 milione di ore di tempo-lavoro al computer. Presentiamo anche un’analisi che, utilizzando i dati delle Liste rosse Iucn, ci consente di sovrapporre sei minacce chiave – agricoltura, caccia, disboscamento, inquinamento, specie invasive e cambiamento climatico – evidenziando gli “hotspots di minaccia” per i vertebrati terrestri.

Per aiutarci a costruire un futuro in cui le persone e la natura possano prosperare, scenari e modelli – come il lavoro Bending the Curve presentato nel Living Planet Report 2020- sono cruciali per individuare soluzioni per affrontare nel modo più efficace la perdita di biodiversità sulla base di un ventaglio di scenari climatici e di sviluppo. I ricercatori stanno esplorando nuovi obiettivi da aggiungere a questo lavoro, inclusa l’integrazione di giustizia ed equità. Ciò potrebbe aiutare a indirizzare al meglio l’azione urgente e senza precedenti necessaria per cambiare la nostra traiettoria di “business as usual”. Sappiamo che un cambiamento trasformazionale – un cambiamento ovvero che modifichi le regole del gioco – sarà essenziale per mettere in pratica la teoria. Abbiamo bisogno di cambiamenti radicali nel modo in cui produciamo e consumiamo, nella tecnologia che utilizziamo e nei nostri sistemi economici e finanziari. Alla base di questi cambiamenti deve esserci un passaggio da obiettivi e traguardi a valori e diritti, sia nei processi politici, sia nella vita quotidiana dei singoli. Per accelerare questo cambiamento, nel 2021 l’assemblea generale delle Nazioni Unite ha riconosciuto che tutti, ovunque, hanno il diritto di vivere in un ambiente pulito, sano e sostenibile, il che significa che per chi è al potere rispettare questo diritto non è più un’opzione ma un obbligo. Sebbene non sia giuridicamente vincolante, la risoluzione delle Nazioni Unite dovrebbe accelerare le azioni necessarie, proprio come le precedenti risoluzioni sul diritto all’acqua nel 2010 hanno accelerato l’accesso all’acqua per milioni di persone. Questa edizione del Living Planet Report conferma che il pianeta è nel mezzo di una crisi biologica e climatica, e che abbiamo un’ultima occasione per agire. Questo va oltre la conservazione. Un futuro nature-positive richiede cambiamenti radicali nel modo in cui produciamo, consumiamo, governiamo, e cosa finanziamo. Speriamo che il nostro report report vi ispiri ad essere parte di questo cambia.

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