Il furgone Volkswagen arriva nella piazza centrale di Izjum e parcheggia sul lato sud. I palazzi amministrativi e il teatro sono ridotti a un triste cumulo di muri demoliti, anneriti o crivellati di colpi di artiglieria. Nell’ampio spazio aperto, un tempo ritrovo conviviale, si muovono come fantocci di cartapesta una dozzina di persone, grigie come […]
Uomini e topi. Benvenuti nell’inferno di Izjum
Allo stremo - Prima la violenza dei soldati russi, poi la liberazione Ma Kiev è indifferente, mentre i civili muoiono di fame: “Del governo non si è visto nessuno”