BAGNO DI FOLLA PER LA PACE, LETTA CONTESTATO: “FILO AMERICANO, VAI A CASA”. Per la questura di Roma erano 30 mila partecipanti, per gli organizzatori più di 100 mila. Fatto sta che quando la testa del corteo per la pace è arrivata a piazza san Giovanni la coda era ancora al punto di partenza, in piazza della Repubblica. Numeri a parte alla manifestazione di Roma, promossa da 240 sigle tra ong, associazioni cattoliche e non e sindacati, ha partecipato una marea di gente, segno che buona parte degli italiani non vuole invio di armi, sangue e rincari, ma un credibile negoziato. Poi c’erano i partiti, i 5 Stelle che da tempo sono assai critici sulla gestione italiana della crisi ucraina, e il Pd. I due partiti hanno marciato a “un chilometro di distanza” il che la dice lunga. Letta ha ribadito che sull’invio di armi “lavoreremo in continuità con quello chi si è fatto e in linea con le alleanze europee e internazionali di cui facciamo parte”, tanto che è stato contestato: “Guerrafondaio, filo americano, vai a casa”, gli è stato detto mentre sfilava. E questo mentre Conte lanciava strali sulla gestione della guerra: “Ci sono cittadini che oggi sfilano e dicono al governo italiano e non solo che siamo stanchi di questa strategia che prevede solo un’escalation militare. Vogliamo un negoziato di pace, faticoso, da costruire, ma dobbiamo farcela”. Sul giornale di domani il racconto e l’intervista a Rosy Bindi.
L’ALTRA PIAZZA CON RENZI E CALENDA, QUELLA DELLA GUERRA MASCHERATA. “C’è una definizione per Giuseppe Conte: si chiama qualunquismo, e nella cultura italiana il qualunquismo è di destra, non c’entra niente con la sinistra”. A parlare è Carlo Calenda (che oggi ha insultato il Fatto su Twitter) e il teatro è l’altra piazza per la “pace”, quella di Milano, dove si invoca l’aiuto a oltranza a Kiev e si accusa l’altra piazza, quella romana. Nel capoluogo milanese hanno sfilato anche Renzi, la nuova paladina del terzo polo, quella Letizia Moratti appena uscita dalla giunta lombarda di Fontana. Poi Cottarelli, diversi esponenti del Pd e Pierferdinando Casini. La giornata paradossale si chiude con Calenda che canta “bella ciao”.
ARMI ALL’UCRAINA, L’ITALIA ATTENDE GLI ORDINI USA. Mentre si sfila per la pace, il governo si prepara alla guerra. E la discussione ruota attorno al decreto per l’invio degli aiuti a Kiev: come leggerete sul Fatto di domani, attualmente gli invii di armi all’Ucraina sono fermi per vari problemi legati alla scelta e alla disponibilità. Ma intanto fervono gli incontri internazionali in previsione del sesto decreto con gli aiuti all’Ucraina: Tajani ha avuto un bilaterale con il segretario di Stato Usa, Blinken, mentre giovedì lui, Meloni e Crosetto vedranno il capo della Nato Stoltenberg che sarà a Roma per altri impegni: stiamo aspettando la nuova lista della spesa? Per quanto riguarda ciò che accade in Ucraina, Zelensky ha aperto al negoziato, ma ha anche ribadito che Kiev preme sull’integrità territoriale. Vedremo cosa intende con questa affermazione.
RITORNO DELLE TRIVELLE: SERVONO? E A CHI CONVIENE? Il via libera alle trivellazioni in mare non è certo il migliore dei biglietti da visita da portare alla Cop27 sull’ambiente che si apre in Egitto (l’intervento della Meloni è previsto per il 7 e 8 novembre). “Questo governo è un ecomostro che prosegue sulla strada di Cingolani e Draghi. Giorgia Meloni nel 2017 votò si come Salvini al referendum no-triv, accusando il Pd di essere al servizio delle lobby contro l’ambiente”, ricorda il segretario di Rifondazione Maurizio Acerbo. Sul giornale di domani entreremo nello specifico della norma del governo Meloni che riapre le trivellazioni entro le 12 miglia dalla costa: con l’emendamento inserito nel decreto Aiuti si dà il via libera a zone in cui questo tipo di attività è vietato per legge dal 1991. Per questo viene richiesta una sorta di monitoraggio al ministero della Transizione. Vedremo anche chi può favorire la scelta dell’area individuata e quanto è determinante per il fabbisogno italiano la quota di gas che si immagina di estrarre. Ne parleremo con l’ex ministro dell’Ambiente Costa.
LE ALTRE NOTIZIE CHE TROVERETE
Covid, effetti collaterali. Dopo le nostre inchieste sulla mortalità aumentata nei Pronto soccorso e le lunghe liste d’attesa ancora inevase, ci occuperemo delle prestazioni non erogate nel primo semestre 2022: rispetto allo stesso periodo del 2019 sono saltate quasi il 20% di prime visite specialistiche, dato che differisce di molto tra regione e regione.
Il nuovo Le Pen. Jordan Bardella è stato eletto oggi presidente del Rassemblement National (RN) battendo il sindaco di Perpignan, Louis Aliot, con quasi l’85% dei voti: lo ha annunciato la leader uscente, Marine Le Pen.
Secondo tempo. il nostro Alessandro Ferrucci intervista l’attore Tony Servillo.