Il Fatto di domani. Ucraina, il razzo “esplode” nelle mani di Zelensky. Manovra, riecco la sanatoria per i capitali all’estero

Di FQ EXTRA
18 Novembre 2022

MISSILE SULLA POLONIA: PARTITA CHIUSA. UCRAINA, IL RAZZO “ESPLODE” NELLE MANI DI ZELENSKY . “Tutte le prove raccolte dalla Nato, dagli Stati Uniti e da noi indicano che il missile che ha ucciso due persone è stato lanciato dalle forze ucraine”. A dichiararlo è stato oggi il capo dell’Ufficio per la sicurezza nazionale di Varsavia. Questo mette la parola fine agli ultimi, eventuali dubbi sull’origine del razzo che martedì sera ha colpito un’azienda agricola polacca. Ieri il capo della Cia, Burns, ha incontrato il presidente Duda. E nuove rassicurazioni sul fatto che né Mosca né gli Usa hanno intenzione di usare armi nucleari sono arrivate da Erdogan, che conta sulla continuazione degli incontri in Turchia dei capi dell’intelligence. Oggi il ministero degli Esteri russo ha confermato l’estensione dell’accordo sul grano del Mar Nero per 120 giorni, “senza alcuna modifica” rispetto all’attuale. La sensazione, dunque, è che Zelensky sia sempre più isolato mentre continua a chiedere al mondo una maggiore pressione sulla Russia. Certo, gli attacchi in Ucraina non sono cessati: stamattina un allarme aereo ha svegliato molte regioni del Paese e numerose esplosioni sono state avvertite nelle zone del Dnipro e ad Odessa. Le sofferenze dei civili e i black out sono la “conseguenza” del rifiuto di Kiev di negoziare, ha fatto sapere il Cremlino, che non intende comunque rinunciare ai territori annessi. Sul Fatto di domani vedremo come stanno cambiando le posizioni dei grandi della Terra nei confronti di Zelensky. E ci occuperemo delle accuse rivolte dal Consiglio per la sicurezza e la difesa nazionale dell’Ucraina alla professoressa Donatella Di Cesare, accusata di “diffondere narrazioni identiche a quelle russe sui media occidentali”.


SCUDO PER GLI EVASORI, IL GOVERNO A CACCIA DEI CAPITALI ALL’ESTERO. La manovra di Bilancio potrebbe contenere una misura per far rientrare la ricchezza nascosta, fuori dai confini, negli ultimi due anni. Il fascicolo è sul tavolo di Giorgia Meloni, lo scopo è raggranellare fondi per ingrassare la Legge di bilancio. Così, chi ha evaso il fisco portando soldi all’estero potrà farli rientrare. Dovrà versare all’erario il dovuto, con uno sconto sulle sanzioni amministrative. Il punto chiave è un altro: la sanatoria potrebbe includere la depenalizzazione di alcuni reati fiscali, come la dichiarazione fraudolenta o l’omesso versamento dell’Iva. La misura ricalca quella messa a punto da Matteo Renzi nel 2014, e affianca la rottamazione delle cartelle esattoriali allo studio di Palazzo Chigi. Di certo, col centrodestra al governo, il pugno duro contro gli evasori non è all’ordine del giorno. Sul Fatto di domani vedremo quanto lo Stato guadagna (o perde) con la politica delle sanatorie. Intanto va registrato che, dopo un intervento del Quirinale, il tetto al contante è sparito dal Dl Aiuti Quater, ma potrebbe tornare in Manovra. Leggerete perché.


L’AUTONOMIA DELLA DISCORDIA, IL SUD IN TRINCEA. Il ministro degli Affari regionali Roberto Calderoli ha illustrato la bozza della riforma federalista durante la Conferenza delle Regioni. La spaccatura è netta: da una parte il fronte del nord capeggiato da Luca Zaia; dall’altra le Regioni del Sud (tranne le giunte di centrodestra) con Michele Emiliano e Vincenzo De Luca. I pomi della discordia sono tre: i Livelli essenziali di prestazione (Lep), i finanziamenti e il ruolo del Parlamento. I Lep garantiscono l’uniformità dei servizi fondamentali – come istruzione, sanità, lavoro, difesa dell’ambiente – da Nord a Sud, per tutelare la coesione nazionale. Dovrebbero già essere approvati, secondo l’art. 117 della Carta. Nessuno lo ha fatto e ora, con la nuova Autonomia, finirebbero in cavalleria. Zaia però apre al confronto: “Siamo i primi a tifare perché i Lep si facciano”. L’altro nodo sono i soldi: nella bozza è sparito l’accenno ai “tributi locali”. Così, le Regioni con nuovi poteri batterrebbero cassa all’erario statale. Infine, il Parlamento ai margini: le intese con le Regioni infatti passerebbero dalla commissione per gli Affari Regionali e l’Aula potrebbe approvarle solo a scatola chiusa. Per il governatore pugliese Emiliano la proposta “viola la Costituzione”, mentre il campano De Luca ha già dichiarato guerra. Il leghista Fedriga (presidente del Friuli) guarda avanti: “La riforma potrebbe essere approvata entro il 2023”. Sul Fatto di domani entreremo nel dettaglio della nuova Autonomia e racconteremo la battaglia tra i governatori.


MANCATI PAGAMENTI E IRREGOLARITÀ CONTRATTUALI, INDAGATA LA MOGLIE DI ABOUBAKAR SOUMAHORO. Sono al vaglio della Procura di Latina le denunce presentate, attraverso il sindacato Uiltucs, da alcuni migranti impiegati in due cooperative pontine gestite dalla suocera e dalla moglie del deputato di Alleanza Verdi e Sinistra. Una trentina i lavoratori delle coop Karibu e Consorzio Aid che sostengono di non ricevere lo stipendio da quasi due anni; sarebbero inoltre stati costretti a lavorare in nero, con gli accordi raggiunti davanti all’Ispettorato del Lavoro disattesi. Alcuni di loro si sarebbero visti anche chiedere fatture false per poter ottenere la paga. Alcuni minorenni, addirittura, hanno messo a verbale di essere stati maltrattati e anche privati di acqua e luce nelle strutture delle due cooperative pontine. Il deputato si è difeso: “Non c’entro niente con tutto questo e non sono indagato. A chi ha deciso di attaccarmi, dico: ci vediamo in tribunale”.


RENZI COME BERLUSCONI: NEMICO PRINCIPALE, I MAGISTRATI. “Ne hanno combinata una talmente grossa che è incredibile come non si voglia procedere nei loro confronti!”: con queste parole il senatore di Rignano ha annunciato che il 25 novembre, giorno in cui si celebrerà un’udienza del processo Open, depositerà a Genova l’ennesima querela contro i pubblici ministeri. Un po’ come Silvio, che però oggi è uscito vittorioso da uno dei filoni del caso Ruby Ter. I giudici hanno fatto cadere le accuse anche per il cantante Mariano Apicella. I due erano accusati di corruzione, riguardo la falsa testimonianza del cantante napoletano sulle feste organizzate ad Arcore.


LE ALTRE NOTIZIE CHE TROVERETE

Per i giornali la Cina è amica o nemica, a seconda di chi ci governa. Da Prodi alla via della seta di Gentiloni, dal Conte filo-russo ma pure filo-cinese all’amore di Giorgia per Xi: sul giornale di domani la storia dei rapporti (veri) con Pechino.

Ex Ilva, indette 4 ore di sciopero. Al termine dell’incontro al ministero delle Imprese e Made in Italy sul futuro di Acciaierie d’Italia, Fim, Fiom e Uilm hanno indetto una mobilitazione per lunedì prossimo in tutti gli stabilimenti del gruppo. L’azienda oggi era assente al tavolo.

Tre donne uccise a Roma, non si esclude la stessa mano. Le vittime sono due cittadine cinesi e una sudamericana, tutte prostitute ammazzate a coltellate e ciò fa supporre agli inquirenti che il killer possa essere unico. Gli omicidi sono avvenuti in due appartamenti del quartiere Prati, a poca distanza l’uno dall’altro.

Whisky, brandy e gelati al tonno: la passione delle rockstar per l’alcol. Le 100 ricette per replicare i drink che hanno ispirato i musicisti.


Scopri le nostre newsletter. Clicca qui
Scrivici a: newsletter@ilfattoquotidiano.it

I commenti a questo articolo sono attualmente chiusi.