Il Fatto di domani. Le misure “sociali” del governo Meloni? 22 euro all’anno su pane e latte, flat tax sui maxi stipendi. La guerra ai poveri

Di FQ EXTRA
20 Novembre 2022

REDDITO DI CITTADINANZA, COSA LO TOGLI A FARE. CONTI IN TASCA ALLA MANOVRA. Resta la misura più politica di una manovra di bilancio in cui, si sa, al di là degli annunci su flat tax e pace fiscale gran parte delle risorse (30 miliardi totali) saranno usate per calmierare il caro bollette. Il giro di vite sul reddito di cittadinanza, che per ora è solo una serie di ipotesi filtrate ai grandi giornali, riguarderebbe i percettori giudicati in grado di lavorare, per cui il sussidio potrebbe durare solo sei mesi e bloccarsi dopo il primo rifiuto di un’offerta. I retroscena vogliono proprio la premier schierata con la linea dura contro il Rdc. “Noi abbiamo chiesto che per chi rifiuta il lavoro non si deve sprecare denaro pubblico”, dichiara oggi Salvini per mettersi in pari con l’alleata rivale. La vulgata governativa vuole che i risparmi ottenuti dalla riduzione della platea dei beneficiari del reddito potrebbero essere usati per rinforzare altri sussidi, come l’assegno unico familiare per le famiglie numerose (100 euro in più per chi ha più di 4 figli). La realtà è che niente è deciso. Se gli annunci si tradurranno in qualcosa di concreto si vedrà lunedì pomeriggio in Consiglio dei ministri, dove Meloni ha annunciato “importanti provvedimenti”. Ma il suo ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti resta molto più cauto e, a parte evocare l’estensione del taglio al cuneo fiscale, afferma: “si tratta di mere ipotesi in corso di valutazione politica”. Sul Fatto di domani faremo una stima di cosa prevede di fare il governo e la reale efficacia dei suoi proponimenti. Spoiler: gli aiuti sono bruscolini e bandierine ideologiche. Ne è una prova il taglio dell’Iva sul pane e il latte: le associazioni dei consumatori segnalano che farebbe risparmiare non più di 22 euro l’anno, visto che le imposte sono già al minimo (4%). La guerra dichiarata ai poveri, invece, sembra una cosa molto più concreta e più seria. Anche sulle modifiche al Superbonus piovono le critiche dall’associazione dei costruttori. E intanto Silvio Berlusconi non si smentisce mai e torna al 2001: “Proporrò una norma da un milione di posti di lavoro”, dice all’inaugurazione della sede di FI a Milano oggi, tra l’imbarazzo dei presenti.


PD, IL CONGRESSO DELLO SCONTENTO ANTICIPATO DI UN MESE. Cominciata oggi, l’assemblea del Partito democratico ha approvato a larga maggioranza le modifiche allo statuto proposte dal segretario Enrico Letta in vista del prossimo congresso. Le primarie saranno anticipate dal 12 marzo al 19 febbraio, come ha chiesto in particolare l’ala riformista del partito che fa capo al presidente dell’Emilia-Romagna Stefano Bonaccini, che domani dovrebbe ufficializzare la candidatura. E le nuove regole consentiranno anche a figure esterne al partito di candidarsi (a certe condizioni), consentendo così di correre anche alla deputata di Bologna Elly Schlein, la più probabile sfidante di Bonaccini. Questa staffetta tutta emiliana però non basta. Come vedremo sul Fatto di domani il partito cerca almeno un terzo concorrente. L’ala sinistra del partito, in cui rientrano Andrea Orlando e Peppe Provenzano contesta l’accelerazione, giudicandola una via di mezzo tra una vera costituente e una resa dei conti tra i big che a questo punto, argomenta Provenzano, si poteva fare subito. Letta, fugate le voci di un addio anticipato, ha attaccato a destra (Renzi e Calenda) e a sinistra (i 5 Stelle): “L’alternativa alla destra la facciamo noi. Altri sembrano più interessati a fare alternativa a noi, e si vede anche da questa vicenda delle regionali”. Sul giornale di domani vi racconteremo questa prima giornata di assemblea, dando voce ai malumori della base dem. Torneremo a parlare di candidati regionali con un fact-checking sulle posizioni politiche di Letizia Moratti.


UCRAINA, ZELENSKY SI RIMANGIA IL DIALOGO. IL PREMIER BRITANNICO A KIEV PROMETTE ALTRE ARMI. Gli spiragli aperti ieri sono stati ritappati in fretta e furia oggi. “Qualsiasi concessione della nostra terra o della nostra sovranità non può essere definita pace. I compromessi porteranno nuovo sangue. Una vera pace duratura e onesta non può che essere il risultato della completa demolizione dell’aggressione russa”. Con queste parole, pronunciate in un videomessaggio all’International Security Forum di Halifax, il presidente ucraino Zelensky ha fatto tabula rasa dell’ipotesi avanzata ieri dal suo consigliere Mykhailo Podolyak, su spinta di Washington. Il capo negoziatore di Kiev aveva detto che la guerra si sarebbe potuta fermare anche prima della liberazione militare di tutti i territori ucraini occupati. Per Zelensky, invece, la Russia non vuole veramente la fine delle ostilità ma vuole solo comprare tempo durante l’inverno per riorganizzare le sue forze e sferrare nuovi attacchi. Podolyak si riallinea: “L’Ucraina non si inginocchierà davanti ai russi. Non è una questione di politica. È una questione di esistenza”. E il viceministro della Difesa si sbilancia affermando che l’esercito ucraino potrebbe entrare in Crimea “entro la fine di dicembre” e la guerra terminare entro primavera. Sul campo arrivano notizie (ucraine) di un bombardamento russo di Kherson (abbandonata 8 giorni fa) e di truppe di Mosca che si ammassano nel Lugansk. Cresce la preoccupazione per la carenza di energia. A Kiev, il sindaco ha suggerito ai cittadini di andare via e lasciare la luce per gli ospedali, mentre l’operatore energetico nazionale ha confermato che gli invasori hanno l’obiettivo di “distruggere la nostra infrastruttura energetica e lasciare gli ucraini senza elettricità e riscaldamento”. Ancora una volta, le uniche soluzioni al conflitto a cui si lavora sono militari. Lo ha manifestato anche la visita a sorpresa del nuovo premier britannico Rishi Sunak a Kiev, oggi, dove è stato annunciato un nuovo invio di armi da 50 milioni di sterline per la difesa antiaerea. “Saremo al vostro fianco fino alla vittoria”, è il messaggio di Sunak. Sul Fatto di domani leggerete un’intervista allo storico del nazionalismo russo Alexander Titov. Vedremo anche perché le sanzioni non stanno fermando l’afflusso di idrocarburi russi in Europa. In Russia è esploso un gasdotto, senza provocare vittime.


COP27, IL VERTICE DEI FLOP PROVA A SALVARSI IN CORNER. In extremis, un punto di caduta è stato trovato. Dopo 24 ore di stallo, la presidenza egiziana del vertice sul clima di Sharm El Sheik ha presentato oggi pomeriggio una nuova bozza di documento finale sui ristori per le perdite e i danni del cambiamento climatico, da usare come base per un accordo. La bozza attuale prevede di aggiornare gli strumenti per gli aiuti esistenti (come chiedono Usa e Ue) e di istituire un nuovo fondo (come chiedono Cina e altri Paesi in via di sviluppo). Quello delle compensazioni climatiche, fortemente richieste dai Paesi emergenti, è però solo un aspetto dei temi in discussione alla Cop27, che si intreccia anche col tema degli impegni per la riduzione delle emissioni, su cui quegli stessi Paesi del sud del mondo che vogliono le compensazioni sono più restii rispetto agli Stati europei. Per non parlare delle posizioni degli Stati petrolieri con cui è alleato l’Egitto. L’Ue ha chiesto di vincolare l’accordo sul fondo al mantenimento del limite di 1,5 gradi al riscaldamento globale, punto sul quale è arrivata a minacciare di abbandonare i negoziati. La riunione, interminabile come spesso è accaduto ai vertici sul clima, dovrebbe concludersi in serata e allora sapremo non solo quale orientamento avrà vinto, ma anche se gli impegni presi alle Cop precedenti di Parigi e Glasgow saranno confermati. Sul Fatto di domani i dettagli di cosa si è deciso e cosa si è evitato di decidere.


LE ALTRE NOTIZIE CHE TROVERETE

Triplice femminicidio a Roma, fermato un uomo. Si chiama Giandavide De Pau, ha 51 anni, è tossicodipendente ed è legato al clan camorristico dei Senese e alla criminalità romana. Dalle prime ricostruzioni, al momento del fermo aveva addosso vestiti macchiati di sangue.

Delitto di Saman Abbas, trovati resti di un cadavere. Un cadavere dentro un sacco nero, a circa due metri di profondità è stato trovato dai carabinieri dei Ris a meno di cinquecento metri dalla casa dove viveva la famiglia della diciottenne scomparsa il 30 aprile 2021 da Novellara dopo aver rifiutato un matrimonio combinato. Il luogo è compatibile con il video che riprese lo zio e due cugini. Nei giorni scorsi il padre della ragazza è stato arrestato in Pakistan, ma il pm ha chiarito che il fatto non è collegato al ritrovamento odierno.

La mia vita con Goliarda. Angelo Pellegrino, grecista e attore, marito di Goliarda Sapienza, è il nostro intervistato della domenica.


Scopri le nostre newsletter. Clicca qui
Scrivici a: newsletter@ilfattoquotidiano.it

I commenti a questo articolo sono attualmente chiusi.