Ma siamo proprio sicuri che, quando sarà il momento, il governo Meloni intenda tagliarsi gli attributi? Ovvero, come annunciato, procedere alla cancellazione del Reddito di cittadinanza, e proprio nel 2024 anno delle elezioni europee? Ma siamo proprio sicuri che, in quella campagna elettorale, Matteo Salvini non rivendicherà, non senza un pizzico d’orgoglio, di essere stato lui a sottoscrivere, al tempo del governo gialloverde, quel Rdc voluto dai 5Stelle? Ma siamo proprio sicuri che Silvio Berlusconi, giunti al dunque, non ricorderà di avere proposto lui, in persona (e, guarda caso, alla vigilia del fatidico 25 settembre) di “aumentare il reddito a tutti i cittadini che sono nella povertà che nel nostro Paese esiste ed è drammatica”? Addirittura?
Ma siamo proprio sicuri che così stando le cose, la premier non si faccia una domanda e non si dia una risposta? Questa: per quale diavolo di motivo devo lasciare che – dopo avere gettato nella miseria, già dal prossimo agosto, 404mila famiglie – altre due milioni di persone che percepiscono il sussidio maledicano me e il mio governo? Per gettarsi, definitivamente, nelle braccia di Giuseppe Conte?
Si dirà, campa cavallo, alle Europee manca ancora un anno e mezzo e in 18 mesi può succedere di tutto. Anche, per dire, che nel frattempo i fedeli alleati stacchino la spina a Giorgia. Ok, ma è una questione di metodo. Se si prova a osservare, complessivamente, le azioni del primo mese di governo si noterà un andamento stop and go, ma all’incontrario. Funziona così: prima si annuncia una riforma “identitaria” e coerente con quanto promesso in campagna elettorale – mano pesante contro i rave party, limite del contante alzato a diecimila euro, stretta sull’immigrazione e guerra alle ong. Quindi, si fa indietro tutta, perché il decreto sui rave è a rischio incostituzionalità e con il blocco degli sbarchi ci siamo messi contro l’Ue, che ci sgancia i soldi del Pnrr. Mentre girare con un rotolone di bigliettoni in tasca non è agevole, meglio fermarsi a 5 mila euro.
Scommettiamo che, già in Parlamento, le grida contro il “reddito dei fannulloni” si faranno meno accese? (Sbagliavo, c’è una misura che sarà perseguita dal governo senza indugio alcuno: il no alla bistecca sintetica).