Lo stupore del gruppo dei Socialisti&Democratici al Parlamento europeo non chiude la partita politica della sorprendente inchiesta belga. “Siamo sconvolti dalle accuse di corruzione” scrive il gruppo e “adottiamo una posizione di tolleranza zero nei confronti della corruzione. Siamo i primi a supportare un’indagine approfondita”. “Sconcerto e stupore” anche dalla delegazione del Pd che di quel gruppo fa parte, mentre più risolutamente il M5S chiede le dimissioni di Eva Kaili, la vicepresidente del Parlamento europeo che ieri sera è stata arrestata, nonostante l’immunità parlamentare, perché colta in flagrante.
Ma la delicatezza della vicenda si riflette anche nella scelta dei S&D di chiedere la sospensione dei lavori “riguardanti gli Stati del Golfo”. Come a dire che d’ora in poi non ci si può fidare del comportamento di nessuno.
Eva Kaili al momento sembra essere il vertice di questa “lobby”, compagna di uno degli assistenti parlamentari arrestati, Francesco Giorgi, giovane deputata protagonista di una carriera molto rapida. Il Pasok, il suo partito greco, ha eletto infatti due soli parlamentari europei e lei è diventata vicepresidente insieme ad altri quattro colleghi socialisti (tra cui l’italiana Pina Picierno). Famosa in patria per la sua attività di giornalista televisiva, politicamente si è caratterizzata come una accanita oppositrice delle politiche di Alexis Tsipras e sul Qatar si è distinta per dichiarazioni spregiudicate sul Paese del Golfo, come “pioniere dei diritti dei lavoratori” con un’attività di sostegno rintracciabile nei discorsi pubblici e nell’attività parlamentare.
Ma l’imbarazzo nel gruppo socialista è evidente e potrebbe riguardare anche l’attività del socialista con l’incarico più rilevante nella Commissione, l’Alto rappresentante Josep Borrell. Il quale, guarda caso, è il principale sponsor di un nuovo Inviato speciale nel Golfo individuato nell’italiano Luigi Di Maio. Reggerà questa candidatura a quanto sta avvenendo in questi giorni?