Il Fatto di domani. Qatargate, “a casa di Kaili 750 mila euro”. La Grecia sequestra beni e società, l’europarlamento discute una commissione d’inchiesta. Gas e petrolio: così ci siamo legati a Doha

Di FQ Extra
13 Dicembre 2022

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QATAR-GATE, NUOVE PERQUISIZIONI, LA GRECIA CONGELA I BENI DI KAILI E GIORGI. L’EUROPARLAMENTO MOSTRA INDIGNAZIONE. METSOLA ANNUNCIA UN’INDAGINE INTERNA. Tra le borse in casa e i contanti nella valigia che il padre stava trasportando fuori dalla sua abitazione, la cifra sequestrata a Eva Kaili ammonta a circa 750 mila euro: in tagli da 20 e da 50, riporta il quotidiano belga L’Echo. L’eurodeputata, sospesa dalla carica di vicepresidente del Parlamento europeo e dal gruppo dei socialisti, espulsa dal Movimento socialista panellenico, oggi si è vista congelare i beni (conti, prodotti finanziari di ogni tipo, società e partecipazioni) dall’antiriciclaggio greco. Sequestrata anche una società immobiliare creata solo un mese fa a nome suo e del compagno Francesco Giorgi, con sede nel quartiere bene di Atene Kolonaki. Le accuse per loro sono di riciclaggio, organizzazione criminale e corruzione legati a interventi in favore del Qatar. Altre perquisizioni sono state condotte al Parlamento europeo di Bruxelles e a casa di Antonio Panzeri, agli arresti. Mentre sul piano giudiziario l’inchiesta prosegue, arrivano i primi effetti politici. La sinistra europea, che con Manon Aubry aveva già denunciato il comportamento dei socialisti sulle risoluzioni relative al Qatar, ha chiesto una commissione d’inchiesta. Proposta recepita nella forma “dell’indagine interna” anche dagli altri gruppi e dalla presidenza dell’europarlamento, nella plenaria di oggi pomeriggio a Strasburgo. Roberta Metsola ha proposto anche un processo di riforma del registro delle lobby e delle ong che hanno rapporti con le istituzioni europee. La presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen era intervenuta proponendo un organismo di controllo indipendente. Intanto il testo sulla liberalizzazione dei visti per i cittadini del Qatar è stato rinviato in Commissione. Domani si voterà per la decadenza di Kaili dalla carica di vicepresidente, mentre l’altro deputato socialista coinvolto nell’inchiesta, Marc Tarabella, si è autosospeso. Il gruppo S&D ha annunciato che si costituirà parte civile nel processo. La procura belga ha annunciato che mercoledì si terrà l’udienza per i 4 arrestati. Sul Fatto di domani leggerete le novità dell’indagine. Come già scritto sul Fatto di qualche giorno fa, lo scandalo mette a rischio la candidatura (sponsorizzata da Draghi) di Luigi Di Maio a mediatore Ue nel Golfo. Lo ha lasciato intendere anche il ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani.


NON SOLO MONDIALI: TUTTO IL GAS CHE CI LEGA AL GOLFO. PRICE CAP, ENNESIMO TENTATIVO UE. “Criticate il Qatar ma poi prendete senza fiatare il suo petrolio e il suo gas”. È un passaggio del dibattutissimo discorso di Eva Kaili davanti all’eurocamera in cui sosteneva che Doha aveva fatto grandi passi avanti sul tema dei diritti umani, oggi tra le pietre dello scandalo. Forse su quel punto non aveva torto. Dopo l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia il Paese del Golfo è uno dei principali interlocutori a cui l’Europa guarda per sopperire al fabbisogno di idrocarburi. Il Qatar è un grande esportatore di gas naturale liquefatto e a giugno ha annunciato il più grande progetto mondiale in merito: l’espansione di un campo di estrazione che costerà quasi 29 miliardi di dollari e sarà operativo dal 2025. Avendo come partner straniero proprio la nostra Eni. Sul Fatto di domani vedremo tutti i vincoli che ci legano a Doha, già da prima nel 2010, quando il Paese è stato selezionato come ospite della Coppa del mondo 2022. Torneremo anche a parlare del price cap Ue sul gas. Domani si terrà un vertice di emergenza e si vedrà se il negoziato dietro le quinte è riuscito a produrre qualche passo avanti, ma le divisioni al momento sembrano cristallizzate, con Germania e Paesi Bassi contrarie. Von der Leyen ha detto di augurarsi che sarà presa una decisione “nei prossimi giorni”: forse al prossimo Consiglio europeo del 15 dicembre?


MANOVRA, 400 MILIONI PER LE MANCE. CONTE INCONTRA EMILIANO: “FINANZIARIA INIQUA CREA PRECARIETÀ SELVAGGIA”. A proposito di lobby, domani il ministro della Difesa Guido Crosetto (ex presidente Aiad, l’associazione delle aziende belliche) interverrà alla Camera sul decreto Armi. Sul Fatto troverete un’anticipazione della linea dell’esponente meloniano, intenzionato a chiedere il sostegno delle opposizioni. Al Senato, oggi la maggioranza ha discusso la conversione in legge del decreto rave (che include le norme sull’ergastolo ostativo) con lo strappo della berlusconiana Licia Ronzulli. La presidente dei senatori azzurri ha annunciato che non voterà l’articolo 7, sul ritorno al lavoro degli operatori sanitari non vaccinati, mentre la truppa forzista dovrebbe il resto della maggioranza. A Montecitorio, intanto, con la Manovra torna in scena il walzer delle mance. Dei 3 mila emendamenti arrivati in commissione l’Aula ne discuterà circa 500, con l’assalto a 400 milioni di euro. 20 milioni andranno al ripristino dei Giochi della gioventù, col placet di governo e opposizioni. Meloni tira dritto sui limiti al Pos (via l’obbligo di accettare i pagamenti fino a 60 euro), tetto al contante (5mila euro) e bonus cultura (da modulare in base al reddito). In un video su Facebook, la premier sminuisce al rango di “polemica” le critiche di Bankitalia e rintuzza le obiezioni di chi invoca la cancellazioni delle commissioni sui pagamenti elettronici: “Sarebbe incostituzionale”, sostiene Meloni. Contro la Manovra è scesa in piazza la Cgil, per una serie di mobilitazioni fino al 16 dicembre. Anche Giuseppe Conte attacca il governo durante la tappa di Bari del suo tour “in difesa dei più fragili”: “Una manovra iniqua che crea precariato selvaggio”. Il leader M5s ha incontrato i lavoratori cassaintegrati della Baritech, prima del governatore pugliese Michele Emiliano. Sul Fatto di domani vi racconteremo le mosse di Giuseppe Conte anche in vista delle regionali in Lombardia.


UCRAINA, DOMANI LA CONFERENZA DI PARIGI. La Russia ha respinto la proposta del Segretario di Stato vaticano, cardinale Pietro Parolin, di ospitare colloqui tra Mosca e Kiev. Il niet è arrivato dalla portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova, che non ha ancora digerito l’accusa del Papa sulla crudeltà dei soldati buriati e ceceni in Ucraina. Sul campo i bombardamenti proseguono, mentre i leader del G7 si sono riuniti in formato virtuale alla vigilia del vertice di Parigi di domani. La conferenza riunirà circa 70 partecipanti di alto livello, in rappresentanza dei principali Stati e organizzazioni internazionali partner dell’Ucraina. Per l’Unione europea, ci sarà Ursula von der Leyen, per l’Italia Antonio Tajani. Obiettivo dell’incontro, si specifica in una nota diffusa dall’Eliseo, “rispondere ai bisogni urgenti degli ucraini per superare l’inverno”. Nessun accenno a trovare vie di pace, dunque. Vedremo sul Fatto di domani cosa potrà produrre il vertice.


LE ALTRE NOTIZIE CHE TROVERETE

Ponte Morandi, parlano i sopravvissuti. Dieci persone sono state sentite in udienza stamattina a Genova. Angoscianti le loro testimonianze: “Già alle 5,30 del mattino c’erano calcinacci sopra le auto”, ha raccontato per esempio un dipendente Amiu che lavorava nell’isola ecologica sotto il ponte.

Le mani della ‘Ndrangheta pure sul trasporto delle vittime del Covid. La Dda di Milano ha arrestato dieci persone. Tra le accuse, associazione a delinquere, traffico di stupefacenti, tentato omicidio, intestazione fittizia e coercizione elettorale, usura, tutti aggravati dalle modalità mafiose. Nel mirino, la Locale di ‘Ndrangheta di Pioltello, che avrebbe spinto per l’elezione del candidato sindaco di centrodestra (non eletto) e di altri due candidati e ipotizzato di lucrare sul trasporto delle salme dei morti di Covid.

Renzi in autogrill, la difesa della prof chiede un’audizione congiunta. “Per dimostrare la valenza pubblica di quel colloquio”, il legale della docente ha sollecitato un’audizione congiunta davanti al pm tra la sua assistita e il senatore di Rignano, protagonista dell’incontro in autogrill con l’ex funzionario dei servizi, Marco Mancini. Renzi, che si è detto pronto a incontrarla, produrrà nei prossimi giorni un esposto con la richiesta di verificare le celle telefoniche della professoressa e del padre, le telecamere e le immagini in autogrill e ai caselli per certificare la reale presenza dei due oltre che la richiesta di testimonianza degli agenti presenti all’incontro

“Putin adesso mi ignora”. Intervista al regista russo Aleksandr Sokurov, che dal 22 dicembre vedremo nelle sale italiane con il suo ultimo lavoro, “Fairytale”.


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