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L’ASSE NORDIO-BERLUSCONI: “ORA LA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA”. VOTA IL GUARDASIGILLI PEGGIORE DI SEMPRE. Berlusconi non riposa e batte il tempo all’esecutivo. In un’intervista a Repubblica, il leader di Forza Italia da un lato si mostra solidale con la premier Giorgia Meloni e conferma che la manovra in via di approvazione è la migliore possibile, dall’altro indica le sue priorità per l’azione di governo del 2023. Riforma della giustizia, “sulla quale il ministro Nordio ha dato indicazioni basate su una solida cultura garantista che è anche la nostra” e alleggerimento dei controlli sulle imprese: “abolizione del regime delle autorizzazioni preventive, per l’edilizia e per l’avvio delle attività di impresa”. La nota ricetta del liberi tutti, applicata a una fase in cui si dovranno avviare i tanti cantieri finanziati con il soldi del Pnrr e si tratterà di assegnare appalti e finanziamenti. Del resto, il partito di B. è stato molto attivo su questi temi, anche sotto Natale e in piena corsa per l’approvazione della legge di bilancio. Forza Italia ha presentato un disegno di legge per vietare l’uso di trojan nei casi di corruzione. Sul Fatto di oggi abbiamo rivelato il progetto del ministro Carlo Nordio per svuotare l’abuso d’ufficio. Sul Fatto di domani vedremo come prosegue il piano di demolizione della giustizia. Domani si apriranno anche le votazioni sul nostro sito e sui social per il sondaggio sul peggiore Guardasigilli della storia italiana. La scelta è tra sei nomi: Carlo Nordio, Marta Cartabia, Angelino Alfano, Roberto Castelli, Alfredo Biondi o Giovanni Conso. Oltre al cemento selvaggio, vedremo anche che Forza Italia ha annunciato che proporrà un emendamento al decreto Milleproroghe per ritardare la messa a gara delle concessioni balneari.
PD, ALLARME ISCRITTI. FRANCESCHINI E L’ENDORSEMENT A SCHLEIN. MATTEO ORFINI PARLA AL FATTO. Forse anche per questo hanno proposto di raddoppiare il fondo per il finanziamento pubblico ai partiti. Il Pd è in piena emorragia di iscritti. I dem sono passati da 800 mila tesserati nel 2008 a 50 mila del 2022. M5s e FdI ne hanno tre volte tanto. E mentre i militanti scappano, la classe dirigente si lacera sulle candidature al congresso. Oggi Dario Franceschini è uscito allo scoperto nel sostegno a Elly Schlein: “È la sinistra moderna”, ha detto in un’intervista. Ma il resto dei vertici non è d’accordo, inclusi alcuni pezzi da 90 della sua stessa area, che non sostengono Stefano Bonaccini. Tutto ciò mentre le candidature laterali di Gianni Cuperlo e Paola De Micheli sembrano fatte per rafforzare il già favorito presidente dell’Emilia Romagna. Sul Fatto di domani leggerete su questi temi un’intervista a Matteo Orfini.
L’ALLARME (PROCURATO) DI CONFINDUSTRIA: “NON SI TROVANO DIPENDENTI”. FACT-CHECKING SUL MERCATO DEL LAVORO. Mentre alla Camera il governo blindava il decreto anti-rave e la manovra di bilancio 2023 approdava in Senato (dove sarà votata la fiducia alle 20 di domani), Confindustria è tornata alla carica con il tormentone sulla carenza di lavoratori. Un mantra che la classe dirigente del Paese ripete con sempre maggiore insistenza da quando c’è il reddito di cittadinanza. Oggi il quotidiano della confederazione degli industriali, Il Sole 24 ore, apre con un titolo netto: “Assunzioni, il 41% non si trova”. Cioè quasi la metà dei posti di lavoro disponibili non sarebbero occupati per carenza di manodopera. Tra i settori segnalati come particolarmente carenti ci sono la meccanica, l’industria del legno e del mobile e gli autisti di Tir. L’analisi si basa su un rapporto di Unioncamere ed Excelsior che registra la flessione delle previsioni di assunzione nel trimestre tra dicembre 2022 e febbraio 2023, rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Calo, si legge, dovuto alla crisi energetica e all’inflazione, che invece Confindustria attribuisce tra le altre cose alla presunta “abolizione” dell’alternanza scuola-lavoro del governo Conte 2. Sul Fatto di domani vedremo come stanno veramente le cose. Partendo dal presupposto che l’Italia è l’unico Paese dell’Ocse in cui gli stipendi oggi sono più bassi rispetto a 30 anni fa.
LA “CENSURA DEI BUONI”: COSA SONO I “TWITTER FILES”. Qualcuno ricorderà la storia del laptop di Hunter Biden, figlio del presidente degli Stati Uniti, dimenticato in un negozio di riparazione. Il caso è esploso durante la campagna elettorale del 2020, con un articolo del New York Post (tabloid conservatore) che ne rivelava i contenuti compromettenti, tra cui foto con uso di droghe pesanti. La settimana scorsa il giornalista Usa a Matt Taibbi ha pubblicato su Twitter, con il benestare del nuovo proprietario Elon Musk, un thread in cui ha reso pubbliche delle email trapelate da ex dirigenti del social allora di proprietà di Jack Dorsey che dimostrano come l’azienda abbia deliberatamente censurato le notizie su quel caso sulla base di richieste dello staff dei democratici e dell’Fbi. All’epoca la notizia non uscì neanche sui principali media americani, ufficialmente per mancanza di adeguate verifiche delle informazioni, e si parlò di interferenza russa (mai provata). Twitter bandì sulla sua piattaforma quell’articolo del New York Post. Al di là dei contenuti, la vicenda ha sollevato dubbi sull’indipendenza di un social usato quotidianamente da media e politici per informarsi e informare, e che era stato al riparo dagli scandali che avevano caratterizzato i suoi principali competitor come Facebook. Sul Fatto di domani ricostruiremo la vicenda e analizzeremo il suo significato. Una lezione da trarre è che, nonostante l’immagine che danno di sé, i social non sono un mezzo neutro ma aziende private con interessi nei ricavi pubblicitari (proprio come la stampa).
ZELENSKY: “L’ITALIA VALUTA DI FORNIRE SISTEMI DI DIFESA AEREA”. Giorgia Meloni ha parlato al telefono con Volodymyr Zelensky, oggi. Il presidente ucraino l’ha ringraziata per per la solidarietà e per lo stanziamento di 10 milioni di euro in aiuti varato dall’esecutivo italiano, poi su Twitter ha rivelato che la premier l’avrebbe informato “che si sta valutando la fornitura di sistemi di difesa aerea a protezione dei cieli ucraini”. Su tutto il Paese oggi hanno risuonato le sirene anti-aeree: secondo un gruppo dissidente contro il regime di Lukashenko, alcuni MiG russi si sono alzati in volo da un aeroporto bielorusso. L’intelligence britannica riferisce che il fronte più caldo si trova ancora nel Donbass, dove Kiev ammette che si stanno svolgendo combattimenti “difficili e dolorosi”. Il governatore ucraino del Donetsk ha annunciato ieri che oltre il 60% delle infrastrutture di Bakhmut è stata parzialmente o completamente distrutta. Da Mosca arrivano ancora attacchi verbali agli Stati Uniti, accusati oggi dal ministro degli Esteri russo di perseguire una politica deliberatamente anti-Cremlino. Per questo, ha detto Lavrov, il dialogo è interrotto. Vladimir Putin ha firmato un decreto per bloccare a partire dal 1 febbraio le esportazioni di petrolio verso i Paesi che utilizzano il price cap.
LE ALTRE NOTIZIE CHE TROVERETE
Euroscandalo, apello rigettato: Panzeri e Figà-Talamanca restano in carcere. Nessuna concessione sulla libertà per Antonio Panzeri e Niccolò Figa-Talamanca. La Corte d’appello di Bruxelles ha deciso di annullare la decisione di prima istanza sulla concessione del braccialetto elettronico per Figà-Talamanca, mentre per Panzeri l’udienza è stata spostata al 17 gennaio.
Moggi star all’assemblea della Juve. L’ex dirigente della società bianconera si è esposto per difendere il club dalle accuse di plusvalenze illegali e per chiedere la riapertura del caso Calciopoli. Alla riunione degli azionisti della Juventus è stato approvato il bilancio 2021-2022, con una perdita di 238 milioni di euro. Andrea Agnelli, presidente dimissionario per via dei guai giudiziari che coinvolgono tutta la dirigenza, si è detto convinto di “aver lavorato bene”.
Paradossi cinesi: si muore, ma si riapre. Per il Regno Unito in Cina ci sono 5 mila morti al giorno per la nuova ondata di Covid, ma nonostante ciò Pechino ha cancellato le restrizioni per l’ingresso nel Paese, cosa che ha fatto impennare i voli.
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