Il Fatto di domani. Pugno duro con Ong e rave, guanto di velluto con gli evasori: ecco l’Italia di Meloni &C. Come agisce il resto d’Europa. Covid, l’allarme riparte dalla Cina

Di FQ Extra
29 Dicembre 2022

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PUGNO DURO SU ONG E RAVE, GUANTO DI VELLUTO CON EVASORI E CORROTTI. PRESCRIZIONE, APERTURA DI IV A BERLUSCONI &C. Il giorno in più della manovra si è svolto oggi tra le proteste dell’opposizione, ma com’è noto il testo arrivato ieri in Senato è blindato e sarà approvato domani in tarda mattinata, dopo il voto di fiducia annunciato alle 17.30. Proprio in tempo la presidente del Consiglio Giorgia Meloni terrà la sua prima conferenza stampa di fine anno. Parallelamente è avvenuta un’altra corsa contro il tempo, alla Camera, dove nel pomeriggio è iniziato il voto sul decreto anti-Rave, sui cui c’è la questione di fiducia e si userà l’istituto della cosiddetta ghigliottina, strumento che riduce il tempo di discussione in Aula per arrivare rapidamente al voto. La legge di bilancio contiene una dozzina di condoni, e dentro il decreto anti-rave ci sono cose come i benefici penitenziari per i detenuti per corruzione, concussione, peculato e altri reati contro la pubblica amministrazione. Un favore ai colletti bianchi che delinquono, un passo indietro rispetto alla Spazzacorrotti, mentre il governo fa il muso duro contro chi organizza feste o contro le Ong e i migranti, oggetto di un decreto in discussione nel Consiglio dei ministri cominciato alle 18. Due pesi e due misure. Per facilitare la vita di evasori e corrotti arriva anche l’aiutino del centro non-ancora-di governo: Andrea Costa, deputato ex forzista ora nel partito di Renzi e Calenda, ha presentato un ordine del giorno a Montecitorio per ripristinare la prescrizione in tutti i gradi di giudizio (tornando alla legge Orlando del 2019). Non sarà vincolante, ma la destra sarebbe incline a votare a favore. Proseguendo il lavoro cominciato oggi con il racconto di come funziona il contrasto all’evasione in Germania, sul Fatto di domani metteremo a paragone la legge italiana in materia e quella dei nostri grandi vicini europei. Il decreto Milleproroghe prolunga fino a giugno il blocco agli aumenti unilaterali delle bollette ma consente ai fornitori di energia di aumentare le tariffe sui rinnovi dei contratti in scadenza. Il prezzo del gas è tornato ai livelli di prezzo precedenti allo scoppio della guerra in Ucraina.


UCRAINA, IL CREMLINO GELA I PIANI DI PACE DI BIDEN E ZELENSKY. Bakhmut resiste, dice Zelensky, anche se è svuotata e semidistrutta. Le forze di Kiev hanno annunciato di aver ripreso oggi un’altra cittadina del Lugansk e che dall’inizio della controffensiva avrebbero liberato circa 1800 villaggi. L’offensiva russa si concentra, come nei giorni scorsi, su Kherson e Kharkiv. Il ministro della Difesa italiano Guido Crosetto ha commentato le parole del presidente ucraino ieri sulla possibile fornitura di un sistema di difesa missilistico a Kiev da parte italiana: “Se diamo sistemi di difesa aerea all’Ucraina, dobbiamo prenderli dalle nostre scorte e lo dobbiamo fare senza sguarnirci e con la certezza della qualità”. Washington invece annuncia che si sforzerà di fermare la produzione e la consegna di droni iraniani alla Russia. Il piano americano punta a soffocare la capacità di fabbricazione iraniana con dazi sui materiali e in un secondo tempo a fornire agli ucraini le difese necessarie per abbattere i velivoli kamikaze. Nel frattempo da Mosca il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov ha chiarito che non sarà preso in considerazione nessun piano di pace che non riconosca l’annessione delle quattro regioni ucraine alla Russia. Sul Fatto di domani, oltre alla cronaca della guerra, analizzeremo il caso del concerto della pianista Valentina Lisitsa cancellato dal Teatro La Fenice di Venezia dopo una polemica social scoppiata perché la musicista, di origine ucraina, ha espresso in passato posizioni filo-Putin e ha suonato per i soldati russi nella città di Mariupol occupata.


LA CINA E IL COVID: RITORNO AL PASSATO. L’abbandono improvviso della durissima strategia zero Covid da parte di Pechino preoccupa il resto del mondo. Da Taiwan all’India al Giappone, molti Paesi confinanti hanno introdotto limitazioni all’ingresso dei cittadini provenienti dalla Cina. Oggi l’Italia ha stabilito, con il ministro della Salute Orazio Schillaci, l’obbligo di tamponi antigenici e relativo sequenziamento del virus per tutti i passeggeri provenienti dalla Cina e in transito negli aeroporti. Nonostante il governo del Dragone sostenga che la situazione sia sotto controllo, gli esperti ritengono che il boom di casi, 248 milioni nelle prime 3 settimane di dicembre, dipenda dalla combinazione tra un vaccino meno efficace di quelli occidentali e una politica restrittiva che ha indebolito la capacità di convivenza con il virus. Al momento l’ondata è trainata da Omicron, ma si teme possano svilupparsi nuove varianti che modifichino gli attuali equilibri epidemici. L’aeroporto di Malpensa ha comunicato che il 26 dicembre quasi un passeggero cinese su due è risultato positivo al Covid dopo il tampone non obbligatorio predisposto dalla Regione Lombardia. Sui giornali di destra si parla di “attacco dalla Cina”, Letizia Moratti parla di “scongiurare l’incubo del 2020” e sembra di essere tornati ai primi mesi della pandemia. Sul Fatto di domani la nostra cronaca e le nostre analisi sulla situazione pandemica in Cina e in Italia.


ALLARME RATZINGER: “SALUTE PEGGIORATA”, FRANCESCO VA A TROVARLO. INTERVISTA A PADRE BIANCHI. C’è ansia e apprensione per la salute di Benedetto XVI, il Papa emerito le cui condizioni sono peggiorate prima di Natale per problemi respiratori. A dare la notizia oggi è stato il Papa in carica, Francesco, al termine dell’udienza generale in Vaticano, quando ha chiesto ai fedeli “una preghiera speciale per il Papa emerito che è molto ammalato”. Poi è andato a fargli visita. Ratzinger ha 95 anni, è stato eletto Papa il 19 aprile del 2005 e ha rinunciato al soglio Pontificio l’11 febbraio del 2013. Oggi è ricoverato nel monastero di Mater Ecclesiae in Vaticano. I medici hanno fatto sapere che le sue condizioni al momento sono “sotto controllo”, anche se aggravate. Sul Fatto di domani parleremo della figura di questo Papa teologo con Padre Enzo Bianchi, fondatore della comunità di Bose.


LE ALTRE NOTIZIE CHE TROVERETE

Crosetto contro la “burocrazia” a modo suo. In un’intervista sul messaggero il ministro della Difesa annuncia che il governo intende “usare il machete” contro una classe dirigente a suo dire colpevole di conservatorismo e lentezza cronaca. In realtà la questione in ballo è il rinnovo delle cariche dirigenziali di ministeri e PA con lo spoil system, su cui il governo pianifica un rinnovamento a piene mani.

La Costituzione ha 75 anni. Domani la terza puntata del nostro speciale sulla Carta con un’intervento di Francesco Pallante.

Israele sempre più a destra mette la Cisgiordania nel mirino. Il nuovo governo Netanyahu, il sesto con Bibi premier, giurerà domani. Ma intanto la coalizione che lo sostiene, formata da partiti di destra estrema, la più estremista di sempre, ha annunciato di considerare una priorità il riconoscimento delle colonie illegali israeliane nel territorio palestinese della Cisgiordania.


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