Il Fatto di domani. La strategia di Calderoli per mascherare la secessione dei ricchi. Covid e test antigenici, Crisanti risponde a Zaia, che voleva vederlo “schiantato”

Di Il Fatto Quotidiano
2 Gennaio 2023

IL TEATRINO DI CALDEROLI PER NASCONDERE LA SECESSIONE DEI RICCHI. Intese pattizie, “eterne” e di difficile correzione, Parlamento trattato da passacarte, un Fondo perequativo senza un euro in più per le aree svantaggiate. Lo abbiamo rivelato sul giornale di oggi: il ddl Calderoli sull’autonomia differenziata, depositato a Palazzo Chigi, è molto peggio di quanto ci si aspettasse. Eppure il ministro degli Affari regionali continua le sue escursioni al Sud per promettere garanzie alle regioni più povere. Lo aveva fatto a dicembre, incontrando il presidente campano De Luca; lo ha ripetuto oggi, in visita nella Calabria di Occhiuto. Il governatore aveva invitato all’incontro anche i sindacati confederali, ma dei tre si è presentata solo la Cisl. La Cgil no, e in compenso ha diffuso un durissimo comunicato: “La proposta di Autonomia differenziata, così come è stata posta dal Governo, divide ancora di più il Paese, aumentando le disuguaglianze”, ha spiegato il segretario generale della Cgil Calabria, Angelo Sposato. E invece Occhiuto non si è detto per nulla preoccupato: “Non ho nessun pregiudizio nei confronti dell’autonomia differenziata, che ritengo una grande opportunità”. Sul Fatto di domani ci occuperemo della strategia di Calderoli per mascherare il disegno della sua “secessione per ricchi”, che lui stesso auspica possa essere licenziata dal Cdm entro gennaio. Del resto, che a questo esecutivo non interessi affatto dei “poveri” è lampante: lo si è visto a proposito del Reddito di cittadinanza, lo vedremo domani anche per quanto riguarda il decreto Dignità, le disposizioni che dal 2018 regolano i contratti di lavoro a termine. Ebbene, si prepara un altro assalto.


VERNICE SUI MURI DEL SENATO, IL CENTRODESTRA GRIDA (QUASI) ALL’ATTENTATO. Erano le 7.45 di stamattina quando un piccolo gruppo di attivisti di Ultima generazione (gli stessi che da mesi si fanno sentire lanciando minestre contro i dipinti e bloccando il Grande raccordo anulare di Roma) con un estintore ha sparato vernice arancione contro Palazzo Madama. In cinque sono stati subito intercettati e fermati dai carabinieri. La protesta va di pari passo con la decisione dei militanti britannici di Extinction Rebellion di smetterla di creare disagi nei servizi pubblici ai cittadini per cominciare a infastidire il governo Uk. Ma l’atto vandalico italiano ha scatenato un putiferio di reazioni politiche, soprattutto nel centrodestra. Il presidente del Senato La Russa ha immediatamente chiesto e ottenuto dal collega del Viminale Piantedosi un rafforzamento del dispositivo di sicurezza nell’area del Parlamento, anche con agenti in borghese. Un “gesto oltraggioso, incompatibile con qualsiasi protesta civile” secondo la premier Meloni. Di “attacco squadrista” ha addirittura parlato la sottosegretaria all’Interno, Wanda Ferro. Risposte immediate per “evitare che qualcuno, pensando di rimanere impunito, decida di compiere azioni emulative” sono state evocate da Galeazzo Bignami, viceministro alle Infrastrutture. “Le istituzioni non si fermeranno”, ha annunciato il ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida. Sul giornale di domani vedremo cos’è successo e come funziona il sistema di sicurezza intorno ai Palazzi.


VENETO, CRISANTI RISPONDE A ZAIA (CHE VOLEVA VEDERLO “SCHIANTATO”). I contagi da Covid aumentano, ma per ora non spaventano eccessivamente. Secondo l’analisi del matematico Giovanni Sebastiani del Cnr, in quattro regioni – Abruzzo, Emilia Romagna, Sardegna e Umbria – si rileva già un incremento dell’occupazione delle terapie intensive. “I numeri saliranno, ma senza un impatto significativo sugli ospedali”, ha assicurato il microbiologo Guido Rasi dalle colonne della Stampa. Vedremo nelle prossime settimane, anche alla luce di quanto accade in Cina. A tenere banco oggi è invece la diatriba tutta italiana tra il governatore veneto Zaia e il virologo (oggi senatore Pd) Crisanti. Un anno fa il primo, parlando al telefono con un interlocutore (intercettato nell’ambito di un’indagine della Procura di Padova su una maxi commessa da 148 milioni di euro), si era così espresso: “Sono qua a rompermi i coglioni da 16 mesi, stiamo per portarlo allo schianto e voi andate a concordare la lettera per togliere le castagne dal fuoco al senato accademico, per sistemare Crisanti”. La conversazione verrà trasmessa stasera da Report. Al centro dello scontro tra i due, la gestione della pandemia e, in particolare, dei tamponi antigenici al posto di quelli molecolari. Sul giornale leggerete la versione di Crisanti.


UCRAINA, ANCORA SCONTRI E COMBATTIMENTI. IL CAPODANNO IMPROVVISATO DI CHI È RIMASTO SENZA FAMIGLIA. Guerra anche di cifre tra Kiev e Mosca sui soldati russi uccisi la notte del 31, nell’attacco contro una struttura miliare nella regione di Donetsk: 400 secondo l’Ucraina, 63 secondo il Cremlino. Sull’altro fronte, i bombardamenti dell’esercito invasore durante il fine settimana hanno provocato la morte di almeno quattro persone e decine di feriti ed è stata annunciata un’allerta aerea nelle regioni di Cherkasy, Kirovohrad, Mykolaiv e Kherson. Proprio da questa città leggerete il reportage di Alfredo Bosco sul Capodanno improvvisato in un ristorante di chi è rimasto senza famiglia. La notte scorsa sono state segnalate esplosioni nelle regioni di Kiev, Zaporizhzhia e Dnipropetrovsk; l’Ucraina sostiene che le sue forze armate abbiano abbattuto 42 obiettivi aerei (41 droni e un missile) lanciati dai russi. Ad aggiungersi alla lista degli scontri poi, ci sono anche quelli per il controllo dell’autostrada P66 nel Donbass. Il fronte diplomatico è, invece, praticamente fermo. Oggi la presidente della Commissione Ue, von der Leyen, ha ribadito sostegno finanziario da parte dell’Europa all’Ucraina e ha annunciato l’invio di generatori, lampadine, rifugi e scuolabus per le emergenze. Sul giornale di domani il generale Fabio Mini fa il punto della situazione.


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Stragi del 1993, nuovo tassello per la Procura di Firenze. Il nostro Marco Lillo continuerà ad aggiornarci in esclusiva sugli sviluppi inediti dell’inchiesta. Qui le puntate precedenti.

Chiesta la revoca dell’immunità Ue per Cozzolino e Tarabella. La presidente dell’Eurocamera, Roberta Metsola, ha avviato una procedura d’urgenza nei confronti dei due eurodeputati italiani, più volte tirati in ballo dai protagonisti dello scandalo mazzette.

Benedetto XVI e il ruolo delle donne nella Chiesa. Migliaia di persone hanno reso omaggio dall’alba di oggi alla salma del Papa emerito, esposta in Vaticano. Sul giornale di domani pubblicheremo un’intervista a Ratzinger, quand’era ancora prefetto per la dottrina della fede.


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