CARTABIA, UN “COLPO DI SPUGNA” ANCHE PER LE FORZE DELL’ORDINE. “Abbiamo intenzione di rivedere una riforma che sicuramente ottiene il vantaggio della velocizzazione della giustizia penale attraverso l’improcedibilità in Appello e la procedibilità per molti reati solo a querela, ma lo fa a scapito della sicurezza dei cittadini”: lo ha detto oggi il sottosegretario alla Giustizia, Andrea Delmastro, dalle colonne del nostro giornale. E la sicurezza dei cittadini passa anche attraverso il lavoro delle forze dell’ordine che, come vedremo sul Fatto di domani, viene messo a dura prova dalle nuove norme. Innanzi tutto perché, come denuncia Usmia, l’Unione sindacale militari interforze associati Carabinieri, nessun corso di formazione è stato fatto agli operatori. Non solo: “È inconcepibile – spiegano i rappresentanti dei militari – che i carabinieri, già sotto organico, si ritrovino dietro una scrivania a trascrivere verbali integralmente anziché per strada a contrastare il crimine e tutelare la cittadinanza”. Il problema riguarda soprattutto gli uffici di polizia giudiziaria: “La nuova normativa prevede, oltre alla redazione dei verbali, anche una riproduzione audiovisiva e fonografica – ha spiegato il Nuovo Sindacato Carabinieri Nsc –. Tutto ciò comporta l’utilizzo di strumenti che il personale non ha mai utilizzato fino ad ora e risulta dunque, impreparato”. Sul giornale vedremo, poi, quali reazioni si sono registrate nel centrodestra dopo le parole di Delmastro.
MELONI SCARBURATA: TAGLIA GLI SCONTI E GRIDA AL COMPLOTTO. In campagna elettorale, si sa, promettere è facile. Poi, però, tocca governare, tant’è che quando è arrivata al governo Giorgia Meloni ha cambiato atteggiamento. Stiamo parlando delle tanto odiate accise sui carburanti: prima la leader di FdI tuonava dicendo che “bisognava abolirle tutte”. Ora, invece, ha prima ridotto il taglio fatto da Draghi, per poi ripristinarle. Risultato? I prezzi di benzina, diesel e gpl sono schizzati (in A1, per dire, il gasolio è arrivato a 2,5 euro al litro) facendo infuriare gli automobilisti. E ora il governo grida al complotto, promettendo indagini sui rincari e una discussione in Consiglio dei ministri per trovare una soluzione, ma dimenticando di dire che la responsabilità è proprio della destra che ha tagliato lo sconto. Sul giornale di domani vi parleremo anche della grande partita che si apre con gli aiuti di Stato europei contro l’inflation reduction act americano. E vi racconteremo l’incontro di oggi tra la premier e Ursula von der Leyen per discutere di migranti, ma anche per affrontare lo spinoso capitolo del Pnrr.
NEL CENTRODESTRA I PARENTI-SERPENTI; NEL PD I SERPENTI E PURE I PARENTI. Contro il candidato di centrodestra alla presidenza del Lazio, Francesco Rocca, ex Croce Rossa con alle spalle una condanna a due anni per spaccio, si è espresso il fratello Alessandro: “Non ti vergogni a dare la colpa delle tue debolezze alla malattia di nostra madre: ti ricordi dove mi hai portato il giorno che è morta? – ha scritto sul suo profilo social – Ti ricordi con chi stavi in affari? E poi non ti sei mai drogato. Cosa hai dichiarato?”. Rocca ha risposto di non avere da anni rapporti col fratello e ha parlato di faccende private. Sul giornale vedremo meglio di che si tratta. Restando in tema regionali, seguiremo anche il primo giorno del tour di Letizia Moratti nei territori: l’ex sindaca è partita a bordo di un bus (mezzo che in passato non ha portato un gran bene ai vari candidati). Sull’altro fronte, quello del partito eternamente in ambasce, oltre alla bocciatura delle primarie online, va registrato un imbarco che la dice lunga sul futuro: Stefano Bonaccini, che sulla carta ha i numeri per essere il prossimo segretario del Pd, ha chiesto a Piero De Luca, figlio di Vincenzo, di “coordinare le iniziative politiche e il programma del Mezzogiorno”. E meno male che era un partito da rifondare, insomma.
BRASILE NEL CAOS, NUOVI ARRESTI PER L’ASSALTO AL PARLAMENTO. L’IMBARAZZO DELLA NOSTRA DESTRA. Sarebbero circa 1.200 i sostenitori dell’ex presidente Bolsonaro a essere stati arrestati per l’assalto di ieri ai palazzi delle istituzioni a Brasilia. Un’irruzione che ricorda quella di due anni fa al Capitol Hill di Washington da parte dei fan di Trump. Un attacco “vandalo e fascista” lo ha definito il presidente Lula, assicurando che i “terroristi saranno puniti in modo esemplare”. Sono almeno 46 le persone ferite, di cui sei in modo grave. Bolsonaro, dal canto suo, ha condannato quanto accaduto e ha respinto le accuse attribuitegli dal neopresidente secondo cui il suo predecessore di estrema destra avrebbe incoraggiato l’assalto. Una ferma condanna è arrivata dalla presidente della Commissione Ue von der Leyen e dal presidente americano Joe Biden. Negli Usa, inoltre, arrivano le prime richieste per allontanare Bolsonaro dal Paese. In Italia, invece, prosegue il silenzio piuttosto imbarazzato del centrodestra. Condanna delle violenze e solidarietà alle istituzioni brasiliane sono state espresse dalla premier Meloni, ma null’altro. Colui che si professava amico dell’ex presidente, Matteo Salvini, invece tace. Oggi nel Paese sudamericano nuovi blocchi stradali e autostradali, anche nello Stato di San Paolo. Sul giornale di domani le ultime notizie e un’analisi di Domenico De Masi. Se ve lo siete persi, ecco il reportage di Mediapart uscito oggi.
LE ALTRE NOTIZIE CHE TROVERETE
Payback sanitario, in piazza le imprese dei dispositivi medici. Sul giornale vedremo come funziona la legge del 2015 e quali Regioni non la applicano.
Il Vaticano riapre il caso Orlandi. Nuovi accertamenti saranno affidati alla Gendarmeria, che batterà piste seguite in passato, cercando allo stesso tempo conferme anche su nuove ipotesi investigative
Padre Georg, l’udienza dopo i veleni. Papa Francesco ha ricevuto oggi il Prefetto della Casa Pontificia, che dopo la morte di Ratzinger ha sparato a zero proprio contro Bergoglio. Vedremo cosa si sono detti.
Grazie ragazzi. Abbiamo visto in anteprima il nuovo film di Riccardo Milani con Antonio Albanese e ve lo raccontiamo.